lunedì 19 novembre 2012

Papà le ho promesso

sentiero prato





Ieri siamo andati a trovare _zzz e _zzzino, a dare una mano di qualche ora di lavoro nella casa nuova e con un principio di trasloco. I due "piccoli", si fa per dire, UnRagazzo ora ha una stazza di 0,060t ed mi ha quasi raggiunto in altezza, si sono divertiti videogiocando, facendo compiti e poi un po' di lotta gioco mentre_zzz ed io lavoravamo.
Sono anni ancora spensierati anche se _zzz mi ha messaggiato dicendomi che la mamma di _zzzino non sta bene, il secondo marito dal quale si è separata di fatto di recente la molesta e che questo preoccupa _zzzino. Ma ieri i due regaz sono stati spensierati. Ma... Ancora un ma. A volte penso che questa sorta di profilassi sui lavori (manuali) sia - come dire? - diseducativa. Alla loro età i miei fecero alcuni traslochi e sia io che mia sorella sgobbammo sempre parecchio. Sì, a volte riesco ad essere determinato e coinvolgo UnRagazzo nel recupero e taglio legna, a cucinare o a qualche piccola incombenza, ma non sono mai andato oltre. Aver trasformato il lavoro dei ragazzi da educazione a quasi tabù in questa società delle idiozie politicamente-olfattivamente corrette non è corretto, non va bene.

Stamani il mio bipede è andato per la prima volta a scuola in treno da solo. Aveva un gancio con una e ci teneva molto. Papà le ho promesso che stamattina ci sarei stato in treno, non posso mancare anche questa volta.  Avevo dimenticato il portafoglio in auto così sono sceso, abbiamo quasi scansato quattro caprioli che stavano sbaffando le ghiande della grande quercia amata e l'ho dotato di biglietto da 10km, un bell'abbraccio proprio forte - sorridevamo entrambi dopo quella strizzata energica ci era piaciuto! - e giù per il sentiero verso la stazione ore setteezerodue.
Poco dopo  mi ha chiamato la madre di mio figlio, ho percepito un leggero senso di contrarietà, anche di apprensione - penso che sia del tutto materno - ma poi ha capito e si è distesa.
Anche questo è il cammino nella sua vita.

8 commenti:

  1. Hai ragione, andrebbero sempre di più coinvolti nei lavori di ogni giorno, come in quelli straordinari.
    Cmq _zino aveva preparato lui i cartoni con i suoi libri.
    Quando ve ne siete andati io ho continuato alcuni lavoretti, lui si è addormentato seduto sulla sedia :-O

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  2. Buongiorno caro.
    Devo dire che io ci provo a coinvolgere UnRagazzo che, del resto, è in gamba e, seppur qualche volta con qualche sbuffo, mi da una mano quando gliela chiedo.
    Alla fine è quasi un problema più nostro che loro recuperare l'importanza educativa, pedagogica del lavoro e praticarla quando siamo insieme ai nostri bipedi.
    Tra i ricordi più belli della mia infanzia ho alcune giornate di lavoro per il fieno e per la legna, quando ero in vacanza nel paesino di mia nonna materna.
    _zzz, diciamo che noi lo sappiamo, anche tu con la famiglia di tuo padre di origine contadina. Anzi, tuo padre dovrebbe coinvolgere _zzzino di tanto in tanto in quella sua bella officina a sistemare biciclette ed altro.
    Se dovesse succedere ti manderò pure il mio di bipede. :)

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  3. mi ha emozionato questo post forse perchè ho anch'io un figlio che cresce e inizio a sentire i cambiamenti.
    Da una parte sento ancora la voglia di continuare a proteggerlo e dall'altra sento che devo incoraggiarlo ad avventurarsi nel mondo da solo, fidandosi di se stesso..Per il resto l'importante è non ritrovarsi ad avere con loro una relazione di routine superficiale. Leggendo il tuo blog a volte sento che troviamo sempre meno il tempo di parlare di ballare di cucinare di mangiare tutti insieme, di guardare i ceppi che ardono del camino tra un abbraccio e delle coccole insieme ai figli, a soffermarci, ad ascoltarci. Spesso anche la cena si svolge davanti alla tele in stanze diverse..

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  4. > Da una parte sento ancora la voglia di continuare a proteggerlo e dall'altra
    > sento che devo incoraggiarlo ad avventurarsi nel mondo da solo, fidandosi di se stesso.

    Ecco rispettivamente il femminile ed il maschile educativi.
    In genere sono la mamma e il babbo che svolgono quei compiti.

    Giustamente fai notare la questione che ci vuole anche il tempo: il tempo per fare insieme alcune cose. Non sempre è possibile ma direi che da sempre i genitori hanno scarsità di tempo con tutte le incombenze: le figure dei nonni e degli zii sono piaevoli anche perché hanno del tempo da dedicarci quando siamo piccoli.
    Tele in stanze diverse: penso che favorisca la separazione, ostacoli il fare le cose insieme.
    Già sarebbe molto più bello guardare qualcosa insieme.
    Ma... non ho molta esperienza, non avendo il televisore a casa.
    A volte cmq succede anche con il PC, visto che UnBambino si mette a spippolare in rete mentre io sgobbo.
    Ecco, forse dovremmo sgobbare insieme (in meno tempo, se egli mi aiuta) e poi spippolare insieme.
    Ci vuole anche creatività nel recuperare tempo per stare fare insieme, alma.
    Cmq, a mio avviso, il televisore è generalmente una fonte potente di gravi problemi e per la mente e per il conflitto che impone sul tempo.
    Grazie per il commento.

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  5. aver trasformato il lavoro dei ragazzi in tabù è quello che rende le loro vite un pochino più vuote a volte, senza generalizzare eh, ma come impressione generale sono fortemente d'accordo.

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  6. C'è la dimensione spirituale come tu osservi, ellaneivicolipersi.
    Ma anche quella della soddisfazione personale di piccole attività che fanno parte del tuo sostentarti e vivere (e l'autonomia è una dei più GRANDI piaceri della vita) oltre a quella edonistica, che usare le mani e il corpo è sensuale e fonte di gratificazioni.

    Io lavoravo 10 volte tanto quello che lavora UnRagazzo. E molte delle mie abilità le ho proprio sviluppate così. Se i miei non mi avessero pungolato sarei stato molto più... disabile.

    Benvenuta a bordo.
    Carino il tuo nomignolo di rete. :)

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  7. Grazie, ma credo che il mio commento sia anche un pochetto parziale, visto che le soddisfazioni migliori che riesco a prendermi sono quelle che tu metti nella categoria "edonistiche".
    Un nomignolo può contrarre e dilatare al tempo stesso ciò che uno crede di sè, o ciò che uno si lascia sfuggire di sè.

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  8. Con gli anni, ellaneivicolipersa, sto veramente comprendendo come il piacere sia solo uno degli aspetti di una vita - qui provo a condensare in uno ed uno solo termine - ecologica.
    Purtroppo ciò cozza con una subdola ed efficace programmazione al non-piacere che ha molteplici ragioni.

    Purtroppo i concetti di piacere e di edonismo che è la cultura e la filosofia che lo propugna, sono stati altrettanto furbescamente associati a consumismo quando i due termini sono sostanzialmente incompatibili, in una colossale frode ideologica.

    Maaa... a quanto pare perderti nei vicoli ti ha permesso di ... ritrovarti! :)

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