Alla natura placida, scrissi.
C'era il grigio continuo, una coperta senza interruzioni di di antracite, di quasi nero, di grigio scuro e chiaro, di grigio di nuvole e di bruma e le gocce di pioggia fine sul parabrezza. Volevo andare a vederlo a Pontelagoscuro. Avere la vista granda sullo spazio, fino alle rive di là, il grande fiume in mezzo.
Che meraviglia! Ho camminato quasi un'ora e mezza, avanti indietro tra il ponte della ferrovia
e poi a piedi sul lungo ponte trafficato sopra l'acqua arrabbiata, fino all'altra Riva e poi indietro
e in riva destra fino alla chiusa del Po di Volano e oltre e poi che fatica venire via da quello spazio e respiro senza fine.
Lontano dal ponte stradale c'è stato anche un po' di silenzio, vedere l'acqua caffelatte del fiume correre intensa (arriva la piena!), i cormorani e le cornacchie pigre a navigare per diporto sui tronchi che passavano sotto , lo sciabordio dell'acqua sui barconi ormeggiati, la riva lontana dall'altra parte, la bruma e poi a ponente farsi un lago larghissimo, grigio sopra e sotto, i salici affogati in mezzo, e un senso di infinito e di solitudine ampia, immensa, meravigliosa e pure quella macchie gialle dei pioppi e quelle più arancioni di qualche acero e il verde pazzesco, nucleare, un verde Chernobil dell'erba che furoreggia della molta pioggia ricevuta.
Camminare nel nulla bello bello dell'autunno.
Bighellonare in una giornata frenetica osservando l'indaffararsi lontano di questa umanità in neg-ozio.
Nebbia non ancora. Viandante sopra un mare di uggia.
E' strana questa percezione, dell'essere a ritmi lenti, in un lunedì di ferie, alieno alla frenesia, un principio di qualcosa dentro, _ara che girava per l'anima.
Come un fiume grande, che scorre intenso, sempre più grande, tra le rive gialle, arancioni e verdi.
Quell'airone vola via ora, nel silenzio.
Quell'airone vola via ora, nel silenzio.
bellissimo. mi sembra di vedere tutto come l'hai descritto così bene tu... una volta fui a passeggio in bici lungo il fiume, e sugli argini per chilometri, nei boschi di pioppi, a sacca, in emilia..mi emozionò molto vedere il grande padre fiume, sentire la sua possanza più che vederla, immaginare oltre le isole di sabbia al centro altro fiume e altra terra più in là..anche se non era in piena ed i colori erano più brillanti...e il mio amore era accanto a me, ho tenuto una foto di quel giorno, e lui non era pieno di grazia come ero io, sereno e quel giorno non ne capii il motivo. forse neanche ora lo so. non so, l'acqua potente mi turba sempre un poco, il fiume in piena chissà come sarà oggi, ho visto il tevere ed ho ascoltato oltre il rumore del traffico il rombo...ma già stava calando la piena. l'acqua era fango liquido.
RispondiEliminaEcco. Bello no!' potersi lasciar trasportare fino ai ricordi. Come se fosse veramente salire su una barca a fondo piatto, con una lunga pertica e lasciarsi trasportare dal fiume grande fino ai ricordi più emozionanti.
RispondiElimina:)