sabato 2 ottobre 2021

Esercizi di lentezza

Dopo la giornata di lavoro "fumistico" su a casa della mamma in montagna, sono venuto qui dai veci a trovarli. Li ho trovati abbastanza bene, nonostante l'avanzare del tempo.

Qui devo rallentare i tempi, devo camminare piano, ascoltare molto, a lungo, raccontare in modo preciso e accurato, essi richiedono osservazioni precise per cose che tu consideri irrilevanti, preso come sei nel tritacarne del tempo che fugge, del dover fare molteplici cose che sempre aumentano.
Inoltre, da tempo, non sento più questa città anche perché le poche volte che vengo, mi dedico anima e corpo e pazienza e lentezza alle mie due care e amate radici, trascuro tutto il resto. Quante volte succederà ancora che li potrò abbracciare salito dalle scale ed entrato? Che bello il lungo e forte abbraccio con papà, così magro ormai, incanutito, un poco incurvatosi ora.

Provo così un senso misto di estraniamento, di invecchiamento, di impotenza per il tempo che passa, di lentezza subita e dura, quasi feroce.
Un po' che non sto bene in questi gorni, dopo la settimana di lavoro, ho dormito quasi più nulla che poco e questo affatica. C'è un velo opaco, un po' malinconico, oggi, sulla mia anima.
Ecco, esercizi spirituali di lentezza.

10 commenti:

  1. Sei fortunato che hai ancora entrambi i genitori!

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  2. Ecco da cosa dobbiamo ripartire:lentezza, radici , tempo spazio, ormai sostituiti alla ferocia dei dibattiti del mondo attuale, scontri ideologici , politici, culturali e imbruttimenti conditi in tutte le salse, diffici da mandare giú , alcuni appena arrivano sul palato vengono sputati in faccia a chi li serve ...

    Per i palati fini, delicati ,
    ma soprattutto semplici , post/pasti simili scendono giú a meraviglia!

    Ed è questa la versione migliore di te, di noi...date , diamo ...uno sguardo al tempo, alle radici , al passato ...può ancora salvarci !

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    1. Peccato che sia un passato immaginario.

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    2. La ferocia dei dibattiti attuali una volta era ferocia fisica.

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    3. Temo che storia, passato, scienza e conoscenza siano assai poco di moda, travolti dal nuovismo progressista.
      Io osservo che sei sull'orlo di un precipizio, progredire sia la cosa più stupida che si possa fare.

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  3. La ferocia in ambo i casi non porta a nessuna giustificazione se non ad un ammissione fisica e verbale di sconfitta relazionale sul piano prettamente umano.

    Evitare con intelligenza le diatribe fisiche e verbali è l'unica forma di progresso di cui non ci interessa , ci sono sempre interessi economici, politici e piú li contestiamo piú li pubblicizziamo .Praticamente si fa lo stesso gioco anche in modo consapevole..


    Vai piú spesso a trovare i tuoi , ti ispirano bei post..

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    1. State ipotizzando che le uniche relazioni umane siano nell-ambito della moderazione. Questo è ovviamente falso.
      Forse agio e abbondanza hanno reso più infrequenti le occasioni nei quali la pressione emotiva sale, ma questo è una parentesi del tutto temporanea, transitoria.
      Le diatribe esistevano, esistono, esisteranno e lo stesso vale per interessi confliggenti.
      Non si potrebbe essere pii se fosse impossibile essere feroci.
      Anche oggi ho sperimentato alcuni limiti (nel caso odierno di mia madre). Per quanto apparentemente vellutato, dietro, nel guanto, c'era un mano d'acciaio.
      Non siamo marxisti, eh!? Spesso il confliggere non ha alcuna valenza economica, solo volontà di potere, controllo, l'ego lavora bene in questo.
      Ogni volta che vado è una volta in meno che resta. E' mia responsa-abilità non farmi prendere (eccessivamente) da queste spirali.
      Esiste esiste la ferocia, eccome esiste!

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  4. - "State ipotizzando" ..spiegami il senso per favore.Plurale o riconoscenza nel "voi"?


    2- La moderazione è piú un termine moderno e tecnologico alquanto inefficace, perchè esistono sempre sotterfugi per passare alle diatribe.

    3- tutte le diatribe che sfociano in guerre sono delle sconfitte, poi ci sono quelle legate all'ignoranza come unica conoscenza e verità personale che porta scontri piú che incontri costruttivi, quelle ideologiche dove deve prevalere ciò che dico io o dici tu e altro non sono che un surrogato dell'ignoranza, quelle di stampo politico che nascondono interesse economici e di potere giocando a mani armate...diatriba= fallimento relazionale.

    Tra me e te non accadrà, attraverso questi commenti..nessuna diatriba.

    4- se non sono indiscreta mi piacerebbe un approfondimento sul discorso guanto e mano d'acciaio.

    4- se simpatizzi per alcuni movimenti politici piuttosto che altri non farmi domande indagatorie, parliamo magari di auto e inquinamento..anche se pure li la politica ci sta sempre di mezzo.

    5-Ogni volta che vado è una volta in meno che resta. E' mia responsa-abilità non farmi prendere (eccessivamente) da queste spirali. Questo ti fa davvero molto onore , annulla in parte anche le diatribe interiori.

    Persone in cammino ecco cosa siamo.

    Ti ringrazio per la cortese attenzione e ti auguro una lieta serata.

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    1. Mi è sempre piaciuto il voi che si usa in Meridione e usavano pure... i miei nonni tra di loro. Uso, qui, e spesso fuori, Voi al posto di Lei.

      C'è una credenza della contemporaneità (molto femminile, direi) che la comunicazione (la dialettica direbbero a sinistra) possa risolvere tutto. No, la moderazione e il dialogo non possono sanare posizioni inconciliabili, quando esse sono tali. Ci sono le diatribe e ci sono pure cose che hanno fondamenta più robuste, veri e propri scontri.

      Le sconfitte esistono. Direi che la contemporaneità e la manipolazione dei vari oppi sinistri, le apoligie dei più diritti per tutti, hanno inquinato le menti facendo credere loro che ciò che in teoria dei giochi vengono indicati come giochi a somma zero, non esistano più. In parte funzionale a manipolazioni grossolane come le accoglienze di serpi in seno, basta una rete di servizi e di mediatori a supporto, come scriveva cinicamente Giovanni Lindo Ferretti, e tutti i problemi svaniscono, tutto win-to-win.
      Quindi qui e ora è necessaria una ecologia dello scontro, la polemologia, l'arte della guerra, Sparta, insomma, piuttosto che l'eccesso di Atene, maschile da reintrodurre per equilibrare il femminile (è ciò che grottescamente, rozzamente, paradossalmente fanno i kompagni, più i demoni dei fasciofasssiti veteromachisti odiatori patriarcali li agitano, più ne importano dai tumori islamici incistandoli a forza nella banlieue europea).

      Lo scontro è foriero di creatività, di frutti (il seme deve morire e marcire nella zolla per dare nuova spiga). Infine lo socntro può essere pure nei confronti di ideologie tanto strambe quanto campate per aria (di fatto l'oppio arcobalengo eè riformulazione di quello rosso precedente a sua volta riformulazione dei monoteismi ebraico-cristiani).
      Quindi evviva... lo scontro.
      Rimanere coi pedi per terra è proprio un affronto per coloro che credono nei loro metaspazi uranici tra le nuvole.

      La politica è una delle cose più indispensabili per una comunità. La politica è tutto. E' tutto ciò che interessa la civis (direi a parte qualche sparuto eremita) abbiamo tutti una vita sociale e quindi, siamo nella politica.
      Ci sono movimenti politici che hanno alcune proposte che ritengo utili e altre che ritengo deleteire: alla fine si fa un bilanciamento dei pro e contro e si sceglie il... meno peggio. Io lo faccio per ciò che è utile ai miei interessi e a ciò che credo sia meglio per la comunità, per la nazione, per l'Europa in cui vivo (ho una vita sociale!).

      Io ho cercato di contenere e poi annullare la diatriba con la mamma perché ho il dovere di rispettarli e perché sono più fragili, sono io che ho l'onere di essere respons-abile. La rinuncia è uno dei miei punti di forza maggiori e uno dei miei punti di debolezza maggiori.

      Penso di non aver risposto a tutto, me ne scuso. IL commento è diventato troppo lungo, il treno in ritardo di 10'.

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