mercoledì 27 ottobre 2021

Preludio notturno

Una delle cose migliori nella vita è spegnere le luci, salire a letto e osservare, sotto, nel silenzio scandito solo dalla pendola, la danza di luci e ombre ambrate del fuoco, riflesse dalla parete bianca.

23 commenti:

  1. Mi pare perfetto ma è essenziale un camino e una parete bianca. Niente luci artificiali...in solitudine?

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    1. Non era un camino (c'e' anche quello) ma la cucina economica, col suo sportello vetrato.
      Sì, Rosa Canina era a casa sua con suo figlio.
      Nessuna luce. Silenzio.
      Splendido!

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    2. Benvenuto minimo.
      Mi fa piacere, mi onora il vostro apparire qui!

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  2. Per te stare a letto a fissare la parete mentre la pendola fa tic tac è bello?
    Per me è una buona descrizione dell'inferno.

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    1. epperò sei un po' scassacazzo eh...

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    2. Qualcuno lo deve fare.

      Però siamo d'accordo sul fatto che è inutile.
      Se Coso qui si rendesse conto di quanto è fasullo il suo neo-romanticismo da tre centesimi il quintale, il fuoco nel camino e i cervi a primavera, non scriverebbe questi post e non avrebbe bisogno che io gli dicessi che è una posa non solo un tantino patetica, era già patetica in tutte le altre ricorrenze storiche del romanticismo ma che contrasta in maniera patologica con quello che troviamo stamattina su Il Corriere.

      Non vale nemmeno dire che siamo tutti pazzi e quindi lasciamo Coso alle sue pose decadenti di maniera.
      Forse si, siamo tutti pazzi ma non siamo tutti pazzi uguale. Io per esempio non sono abbastanza scemo da non vedere dove stiamo andando e da avere rimosso il come ci siamo arrivati. Da non sapere anche quale meccanismo ha fabbricato Coso con le sue pose decadenti e ha fabbricato la platea a cui si rivolge.

      Sveglia, sveglia, svegliaaaaa.

      Adesso vado in banca, sul serio. Ad occuparmi di cose un attimo più "reali". Più tragicamente reali.

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    3. Siamo d'accordo. Però la vita è un boccone a volte insipido, legnoso spesso amaro. Se uno ci mette un po' di mostarda per mandarlo giù comprendilo.

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    4. Lo dico per esperienza, si dice che non ci sono atei in trincea e bisognerebbe aggiungere che non ci sono esteti narcisisti neoromantici in trincea.

      Il punto di vista cambia radicalmente quando consideri che non viviamo in tempi di positivismo espansivo ne all'apogeo edonista di una civiltà, viviamo il declino, il crepuscolo, nella fase di crisi e collasso che richiede la morte del "prima" per consentire la nascita del "dopo". Viviamo al tempo dei quattro cavalieri dell'Apocalisse.

      Potrei capire se Coso qui volesse ignorare la cruda realtà scrivendo post sulla falegnameria o l'apicoltura. Sono cose pratiche, che vengono utili quando tutto collassa. Ignoriamo la parte destruens ma almeno insistiamo su quella construens. Quando si diffonde sbrodolando minestrine riscaldate di romaticismo, fatte col dado degli stereotipi, non lo sopporto. E' sbagliato da ogni punto di vista ed è cosi dissociato dal contesto da essere terrificante.

      Non me la prendo con Coso in particolare, c'è tutta una Umanità che, nel mezzo di questa tempesta, si inginocchia a raccogliere la merda fumante del cane-figlio con le mani e gli sembra "bello". Poi va a sfinirsi in lavori inutili negli uffici, torna e mangia la merda consegnata a domicilio dal "nuovo italiano" con la scatola legata alla schiena perché non ha tempo di fare la spesa e di cucinare. E il giorno dopo uguale e quello dopo ancora uguale.

      Eh ma il riflesso del camino sul muro...

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    5. Vedo che si sono scatenate le meningi in mille congetture considerate a mo' di massi ciclopici di granito sulle quali edificare la cattedrale polemica.
      Si tratta di qualche minuto, prima di addormentarsi: non avevo scritto che ero andato a letto (salito perché e' a soppalco) per dormire.
      Qualche minuto di meraviglia, prima che gli occhi si chiudessero.

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    6. Meno male che non ho scritto della gradevolezza di un Fernet Branca, dopo un buon pasto. Coerrere forse il rischio di omettere, per brevita' o perche' poco rilevante, che si tratta di un bicchierino.
      Si sarebbero statenate delle ridde sull'evidenza di dipendenza da alcol, che e' demenziale bere bicchieri di Fernet Branca. Poi considerazioni sull'alcolismo come ulteriore forma di decadenza.

      Comunque voglio ringraziarvi perche' codesta vivacita' polemica mi fa sorridere e pure io sono indulgente verso gli eccessi, i picchi, anche le polemiche quando animate da passione.

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    7. Coso, è molto semplice.
      Io mi considero in guerra e nella mia buca posso tollerare uno che tra una bombarda e l'altra pensa alla figa ma non uno che pensa di fare "poesia" raccontando di profumi del bosco all'imbrunire, i ciocchi nel camino e farloccaggini del genere.

      Ad esempio:
      Il lato oggi più esposto di una democrazia è il dovere di umanità. Passata una certa soglia, si entra in una terra incognita dove la difesa dell’interesse nazionale diventa offesa al principio fondante di una civiltà appunto democratica, cioè la pari dignità non solo tra gli abitanti di un Paese ma tra i viventi del mondo.

      Certe stronzate vengono pubblicate perché dai e dai alla gente manca la capacità del minimo ragionamento e quindi di reazione, in questo caso specifico che la "democrazia" non si appoggia sulla "pari dignità" cioè sulla uguaglianza o equivalenza ma sul principio opposto, quello della distinzione tra "popolo" e "gli altri". Infatti chi l'ha inventata discendeva il diritto di voto in assemblea dalla nascita, dal sangue, non dal concetto assurdo di "viventi del mondo" (che incidentalmente include anche le amebe). Perché topologicamente non può esistere una assemblea estesa a "tutti i viventi". Questo chiude il cerchio, in realtà qui si sta NEGANDO la democrazia rendendola assurda, paradossale, estendendola all'infinito per infine sostituirla con una aristocrazia sotto forma di tutela dei "tecnici" per conto degli "illuminati".

      Poi te puoi sempre freudianamente concentrarti sul piacere orale e anale, assumendone le conseguenze.

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    8. Signor Nessubo, anche in trincea, si osservava con nostalgia e struggimento la foto della fidanzata, o ci si godeva il piacere di una metà di sigaretta rimasta.
      Non solo di prurito da pidocchi e di sete da bere la neve si vive.

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    9. Il corrieretabloidprogressista della sera da anni, è nello stato pietoso in cui è.
      Riesce a stupirci come ciò che fu il più autorevole quotidiano nazionale riesca a superare ogni peggio possibile. È passato da Giovanni Sartori a Fedez.
      Abbiamo un angiporto verniciatp di rutilanti cretinate fondamentalistiche arcobalenghe.
      Le sparate no-border sarebbero pure delle simpatici e buffe castronerie prive di senso, slogan per babbei, se non fosse per gli effetti di lavaggio dei cervelli che esse hanno.

      In un mondo farcito dai risultati di questa peristalsi, mi godo silenzio e fuoco prima di chiudere gli occhi.

      Non arrabbiatevi! Perfino voi, guerriero, avrete qualche momento di diletto, no!?

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    10. Coso, i nostri avi arcaici agitavano le loro appendici e nuotavano nell'oceano primordiale, andando verso le cose che li facevano godere e scappando dalle cose dolorose. Questo è il tuo concetto di "diletto".

      Viceversa, nelle ere successive altri avi andavano in giro per il mondo sforzandosi di superare le avversità con la forza e con l'inganno. Questo è il mio concetto di "diletto", cioè praticare i giochi che allenano la mente e il corpo e che servono per muoversi in avanti come gli avi negli ultimi trecentomila anni.

      Guardare la parete mentre la pendola fa tic tac è l'inferno perché descrive un modo d'essere in cui non sto pensando a cosa ho fatto oggi e cosa farò domani, non sto dormendo e quindi sognando cosa ho fatto oggi e cosa farò domani. Sono invece in uno stato di immobilità e vacuità sia fisica che mentale, che contraddice la mia natura di Uomo e mi riporta a quella di ovulo nell'utero o di protozoo nell'oceano primordiale.

      Come ho cercato di spiegare, non mi interessa cosa hai tu nella crapa. Mi interessa il fatto che quello che fai QUI nel blog è proporre degli stereotipi. Questi stereotipi, al netto della quota narcisistica di ognuno, hanno anch'essi una origine e una destinazione, cosi come tu hai una origine e una destinazione. Non posso fare niente per la tua origine o quella di chiunque ma posso applicare una forza, per quanto minuscola, con una direzione incidente in modo da deviare la tua traiettoria e quella di altri.

      Semplifico: Coso che spacca la legna = bene. Coso che vaneggia dei riflessi sul muro = male.

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    11. Ah, incidentalmente.
      E' abbastanza ovvio che la letteratura che insegna che il fuoco è rassicurante fa parte di un mondo che ha lasciato da molto lo "stato di natura". Infatti il fuoco ti scalda ma ti rende anche cieco rispetto a quello che si muove oltre il cerchio della luce, alle tue spalle e nel mentre ti rende visibile da grande distanza oltre all'odore del fumo. Quel tipo di "rassicurazione" letterario-utero-materna è una forma solo meno ovvia dell'infantilismo pervasivo. Per tua informazione generale, gli animali non temono il fuoco in quanto tale ma l'associazione millenaria tra il controllo del fuoco e la fabbricazione delle armi, oltre l'uso coordinato delle stesse. Il lupo non teme di bruciarsi se si avvicina al fuoco ma che una freccia lo trafigga a cinquanta metri di distanza.

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  3. Una bella immagine. Ho compreso a fondo cosa vuoi trasmettere. Ho provato spesso questa sensazione in alcuni bivacchi sull'Etna nei quali avevo acceso il camino.

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    1. Forse anche a casa. La stufa nella tua/vostra casa ricorre nei racconti e nelle immagini.

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  4. A me andrebbe bene anche con parete giallo frumento, e senza pendola.

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    1. Mia madre è appassionata di giallo, colore che a me garba poco.
      In casa io ho solo quell'orologio meccanico, peraltro preciso (mantiene il minuto per mesi).

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    2. L'unica stufa a legna che ho avuto, era in una stanza dalle pareti color giallo frumento. Era bello vedere il riverbero delle fiamme. Io non sopporterei il ticchettare di nessun orologio.
      Ovviamente tu e tutti gli altri potete apprezzarlo.

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    3. Il riverbero e' splendido, al punto che ho dedicato ad esso questa pagina.

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