mercoledì 17 maggio 2017

deludenTe

Ieri in milonga ascoltavo un'altra donna delusa: accennava a storie finite male. Poi ha affermato che alcune persone indossano, in milonga, una maschera e nel mondo sono diverse da quanto appaiono abbracciati in un vals o nel chamuyo tra una tanda e l'altra (lessi, già anni fa, che a Montevideo o a Buenos Aires la conversazione in milonga - il chamuyar appunto - fu farcita di palle pazzesche fin dall'inizio: 'sti camalli cercavano in tutti i modi, anche verbali, di ingraziarsi le donne o anche portatrici di vagina, dipende da cosa ebbero in testa).: direi che, passati cento e più anni, poco è cambiato; possiamo ritenere che non è un problema da imputare alla liquidità, anche nell'eros, della società contemporanea.
Il tango è tiranno e sappiamo che fine fanno i tiranni quando cadono in disgrazia del popolo.
Alcune persone lo sovraccaricano di aspettative eccessive. Forse perché permette di rompere il ghiaccio  meglio di altri attaccabottone?
Se si toglie il sovraccarico torna a brillare. Anche io, inizialmente, caddi nell'incantesimo. Ora è da tempo che non carico di alcunché che non sia il piacere artistico di un'uscita in milonga. Ieri anche troppo visto che una tizia "nuova" aveva attaccato bottone mentre mi ero fermato in una tanda di asciugatura (pausa) e dopo un po' di allegra conversazione ho troncato e sono andato via (era tardi, a casa).
Il tango, così,  continua a stregarmi, a entusiasmarmi, senza delusioni in altri ambiti della vita.

Ieri, dopo alcune tande scoppiettanti con alcune brave tanghere, mi sono impegnato anche con una nuova principiate (secondo l'etica milonghera di cercare di far ballare anche le principianti, come fu fatto con me) con tratti somatici spiccatamente indiani/pachistani/bengalesi. Aveva un orribile profumo dolciastro che mi è rimasto appiccicato fino a casa, poi.

25 commenti:

  1. Risposte
    1. Il tuo finale, ammorbato dal profumo!

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    2. Sono arrivato a casa e mi sono dovuto lavare.
      Ho l'olfatto fine e, in questo caso, e'stato un problema.
      Ma che diamine di profumo-tanfo si e' messa su?

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    3. Cocco?
      Oppure deriva dal mangiare speziato...

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    4. Avevo lasciato la maglietta in loggetta ad arieggiare dal rientro, alle 2 di mercoledì mattina e stamani c'era ancora quell'orribile profumotanfo persistente e sottile.
      Non, non è cocco.

      Conoscevo un condominio, qui vicino, dove c'era un appartamento di pachistani. Ogni tanto essi usavano, per le pulizie del loro bagno, un qualche cazz di merdoso detersivo (probabilmente a litrate) e un profumotanfo simile si spargeva, nauseabondo, tutt'intorno. Puah, bleah.

      Ecco, poi mi vengono a raccontare delle fantastiche meraviglie che le risorse, pagatori di pensione, gioiosi fratelli dell'islam religione di pace, culturalità e facitori di lavori che gli italiani non non vorrebbero fare, ci recano in dono. Sì sì...

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    5. Cmq. la ( quasi ) inedita esperienza olfattiva ti ha sorpreso.
      Ed è una cosa positiva, no ?
      Ma dimmi : proprio non ti piace il timbro olfattivo, oppure è l'intensità eccessiva che ti ha un po' nauseato ?

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    6. Apprezzare o non apprezzare certi profumi/puzze, così come apprezzare o non apprezzare certi sapori, colori, forme... è la conseguenza di abitudini impresse fin dall'infanzia più precoce, ovvero è cultura (anche se la cultura va anche più in là). Multiculturalità è anche essere esposti a cose che consideriamo schifezze, imposte in casa nostra. Multiculturalità è quindi violenza, per gli uni e per gli altri.

      Un luogo, una cultura. In ogni area d'Italia, la cultura tradizionalmente di quell'area. Ogni intrusione è violenza e stridor di denti. Violenza e stridor di denti, come le travature in cemento armato, hanno un punto di rottura che, evidentemente, lassù in alto qualche ingegnere sociale ha calcolato e impiega in vista del massimo profitto di chi lo paga.

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    8. Possibile.

      Sugli odori, le spezie e i profumi eccessivi, tipici soprattutto del continente sub-indiano : tenere presente che ampie regioni del sub-continente non hanno fognature interrate ma esposte al sole. Tiziano Terzani, scriveva nel suo girovagare il Bangladesh che le feci letteralmente scorrevano per le strade.
      Pertanto, i locali usano odori altrettanto anzi più forti per coprire il fetore degli escrementi.
      E diventa cultura.

      Seconda nota : gli aggiustamenti.
      Più volte mi ero lamentato, anche nei social, del fatto che i paki-bangla sugli autobus, anche quelli con la camicia stirata e inamidata, puzzavano di curry in maniera inospportabile.
      Accadeva qualche anno fa.
      Poi, i capoccia della ridente comunità zerocinquantunese che Gianni Morandi loda come “i nuovi bolognesi”, devono avere dato istruzioni chiare ai sottoposti : calmate le effusioni speziate in cucina, ed altre sorgenti odorigene nostre tipiche.
      Da 2 - 3 anni, il fetore sui bus zerocinquantunesi è cessato, adesso è possibile sedersi a fianco di una preziosa risorsa sub-indiana senza patire i conati di vomito.

      Le mafie etniche sono furbe, e lavorano per limare gli attriti delle irrinunciabili risorse con gli imbecilli autoctoni ( gli “italiani” ).
      =
      Il Sistema è saldo.

      ===

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    9. Anche le culture italiane hanno le loro belle schifezze elette al rango di prelibatezze. E va bene così, fintanto che restano confinate entro i luoghi ove sono apprezzate dai palati fini.

      Sono certo di scandalizzare più d'uno affermando che il vino è in realtà uva avariata... (che peraltro bevo io stesso).

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  2. Ottimo, Uomo.
    Vedo l'inizio di una relazione felice.

    ===

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  3. Dal numero di libere e liberi (singole e singoli), direi che si cerca poco o non si trova granche'.

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  4. direi che quando si trova quella giusta/o si fa di tutto per perderla/o

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  5. E hai ragione! Il tango strega...poi alla lunga può essere come una medicina: Avvelena...(?) Quindi bisogna sempre restare al piacere del ballo...come tu stesso sottolinei nel post "Il tango, così, continua a stregarmi, a entusiasmarmi, senza delusioni in altri ambiti della vita."

    Ciao caro...gna,ahahahah.

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    1. Il limite tra passione e dipendenza è sottile.
      Il tango non è escluso da questa realtà: può diventare dipendenza, veleno.
      Wilde, così odiato dai moralisti, giustamente, osservava che bisogna avere molti vizi in modo che nessuno prevalga.
      Così, personalmente, lo tengo al morso, mi impongo un limite, non mi satura come succede a molte persone.
      Pause e digiuni grandi e piccoli rianimano desiderio, che torna voglia e poi brama. Per il momento funziona molto bene.

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    2. Ottime indicazioni che possono valere anche oltre il tango.

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  6. Francesco, Eros era figli di Chaos.

    Lorenzo, tutti trovano ciò che cercano, vale anche per le donne e anche per ciò che cercano nella sfera dell'eros, dei sentimenti.

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  7. > Quindi trovano non quello che dicono di cercare ma quello che cercano.

    Guarda che io ho scritto "tutti trovano ciò che cercano".
    Non ho scritto "tutti trovano ciò che dicono di cercare".

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  9. Sugli odori avevo sentito una cosa simile da un mio amico insegnante che sottolineava come un paio di studentesse di origini indiane avessero spesso uno "strano" odore....io credo che questo sia dovuto in buona parte alla loro alimentazione e in particolare alla grande uso di spezie nei loro piatti, in particolare curry, paprika e cumino. Infatti quando provo a cucinare con quelle spezie sento quello strano odore anche su di me. :)
    Poi è anche vero che le etnie hanno diverse percezione degli odori altrui. A me non piace l'odore dolciastro dei neri mentre secondo loro noi bianchi puzziamo di gallina bagnata.

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