martedì 27 giugno 2017

Grande inquietudine

Il grande capo quello in cima sopra gli altri capi, mi ha convocato, la settimana scorsa: mi ha detto che... ho tempi troppo lunghi, che  voglio il controllo sulle cose, mi affideranno carichi più impegnativi in tempi minori.
Lo ascoltavo allibito.
Ultimamente ho dato una certo taglio, ho cercato, quando possibile, di usare la roncola o l'ascia invece che cesello, calibro e compasso.  Insomma, nel progetto eravamo andati abbastanza bene.
Mi avevano passato parti che non andavano realizzate da terzi e le avevo sistemate. I terzi sono colleghi ma anche aziende ed organizzazioni esterne. Sono manufatti che vanno bene in un insieme semplice e ridotto di casi e non vanno un cazzo, giri a destra e questi svoltano a sinistra o vanno dritto, nel resto.
Beh, mi ero ingegnato e avevo trovato, anche in tempi veloci, delle soluzioni. A volte tampone, visto che fare le nozze coi fichi non ti lascia molte possibilità.
Poi questo fulmine a ciel sereno.
Ora non ho più grandi margini, già per mio interesse e passione ho fatto, settimanalmente, due o tre ore di straordinario gratuito, per  finire quelle cose che nei tempi compressi non sarei riuscito a finire, per mettere a posto strumenti e officina, etc. .
Mi sento dissociato da questo mondo liquido, incapace di adeguarmi alla frenesia sempre più vorticosa dell'apparenza delle cose. Noi tecnici, fare i bambini in cinque mesi. Come sto, io, in questo teatro della frenesia? Ciò che mi ha insegnato mio papà e poi che ho studiato? Nulla di tutto ciò vale più?
Sono giorni di grande inquietudine, pensieri pesanti, dormo male, il pomeriggio la stanchezza accumulata diventa mordace, l'ansia diventa rabbiosa, scaccia il sonno ristoratore.

29 commenti:

  1. UnUomo: ti auguro che le cose non vadano peggiorando... Sì, anche secondo me le cose stanno come ha descritto nel suo commento Lorenzo.
    In bocca al lupo...

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  2. non dare retta alle sirene, non hai mandato per risolvere i problemi dell'umanità e neanche dei clienti. ma soprattutto mi risulta che il mutuo non sia ancora finito e tuo figlio fa ancora le superiori. se qualcun altro può vivere a prescindere dal lavoro buon per lui ma si tratta di fortunati o parassiti. fattela passare insomma.....

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  3. Anche questo è invecchiare -- il mondo nel quale vivi immerso non è più veramente il tuo, è cambiato nel frattempo (e sempre più in fretta).

    La cosa triste, davvero "schizofrenica", è che in questo caso hanno ragione sia Lorenzo sia Francesco (Lorenzo conducendo un'analisi spietatamente oggettiva, Francesco osservando che una cosa è l'ideale, altra cosa è il quotidiano). Pensa che roba!

    Poi ci si chiede perché di quando in quando qualcuno "sbrocca" e succedono dei papatrac...

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    1. mrkey..... è sempre stato così. 30 anni fa i nostri genitori dicevano le stesse cose, 60 anni fa i nostri nonni. il mondo va avanti lo stesso, non era perfetto prima, non lo è adesso, non lo sarà domani. e in ogni azienda le responsabilità dell'inefficienza sono proprie di tutte le persone a busta paga, dal manager alla receptionist. in ogni caso, non è tutta merda. io ho vissuto epoche in cui esisteva l'automotivazione, l'ansia del risultato, la voglia di fare e di andare avanti, anche se il padrone non esisteva ma esisteva l'indefinito azionista di riferimento. in ogni caso, anche il sopravvivere è un segno di carattere. non si capisce perchè accettiamo il darwinismo solo quando ci fa comodo e non quando non ci conviene

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    2. le alternative mi sembrano meno praticabili ed eticamente sconvenienti. senza metterla in gazzarra, al supermercato non ti vendono gli alimenti se non porgi una tesserina magnetica o adeguato contante. sarò topo? sarò in un labirinto? il labirinto è dentro al laboratorio? forse, ma a fine mese arriva un bonifico, che fuori dal laboratorio tendenzialmente mi fa vivere bene e senza dover chiedere niente a nessuno. tutto il resto sono banalità da matrix o da punkabbestia del centro sociale. quest'ultimo non mi pare luogo che ti piaccia, giustamente, frequentare ed il primo è un film, almeno così mi risulta.

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    3. Ci sono delle cause e degli effetti.
      Osservare il come è importante.
      Poi bisogna capire il perché.
      Il lavoro, in molte lingue, è indicato con il termine di "travaglio". Il travaglio è mutato nelle forme, si è modernizzato ma non nella sostanza.

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    4. Francesco : il mondo va avanti lo stesso, non era perfetto prima, non lo è adesso, non lo sarà domani.

      Bruttissimo modo di ragionare qualunquista.

      ===

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    5. può essere, a parte che mi spieghi cosa tu fattivamente faccia per cambiarlo

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    6. Prima di agire, bisogna avere consapevolezza di ciò che accade.
      Avere un'intenzione di cambiare le cose, e poi costruire un'idea di cosa fare per cambiare le cose.
      Ma l'impronta dei commenti a supporto di Uomo, qua sopra, è riassumibile in : salva la tua pelle, e fottitene di tutto il resto.

      Avanti così, ragazzi.

      Sarà bello.

      Il Chaos.

      ^_____^

      ===

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    7. ho 50 anni. ma soprattutto non trovo una, dico una, ragione o entità per la quale armarsi e partire.

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    8. Marco, cito dall'articolo che hai segnalato: "Questo [mantenere il posto di lavoro], per motivi economici, non è stato possibile per le quattro donne che si occupavano delle pulizie. [...] sembra che le donne avessero chiesto 12 mensilità a testa. Richiesta che non era stato possibile esaudire.

      Chissà se il titolare aveva già prenotato il nuovo BMW...

      Il tutto nel rispetto delle procedure e delle norme.

      Alla fin fine, questo è l'importante. Senza minimamente mettere in discussione il contenuto delle une e/o delle altre, ovviamente. Chissà se chi ha scritto procedure e norme ha già prenotato [l'ennesimo] nuovo BMW...

      Marco, su una cosa Francesco ha senz'altro ragione: niente di nuovo sotto al sole. E non è certo una buona notizia.

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    9. Francesco postò il collegamento ad un egiziano che aveva creato una impresa di pulizie [ovviamente assumendo invasori/schiavi che lavorano a un terzo o un quarto degli, anzi, delle italiane].
      Poi questi sarebbero le mirabolanti imprese delle sinistra, le accoglienze senza se e senza ma fatte a spese dei poracci, la difesa delle classi subalterne, il proletariato, blablablabla blablablabla blablablabla blablablabla.
      Sì sì.
      Fino a farlo suicidare, il "proletariato".

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    10. Questo è il passaggio-chiave :

      Insieme ad altre tre ragazze era stata lasciata a casa perché l’imprenditore, che l’aveva regolarmente assunta, avrebbe deciso di esternalizzare il servizio di pulizie a una ditta non ha chiesto di assumere i vecchi dipendenti.

      E tutto secondo la Legge.
      E, ci scommetto, la ditta esterna ha dozzine di lavoratrici extra-comunitarie assunte con contratti a termine e paghe ridicole.

      E' ...
      molto competitivo, molto capitalista, questo GIRO DI VITE agito per spremere ulteriormente e fino al nocciolo quanto rimane della nostra società già abbondantemente costruita e satura di beni materiali, due cose che non piacciono ai Padroni dei salvadanai grossi che, quindi, vedendo calare i margini di profitto si sono inventati la devastazione cui noi stiamo assistendo, inerti.

      Già, cosa c'è di strano ?

      E adesso, il meccanismo sta stritolando il nostro amico UnUomoInCammino, che però difende ad oltranza la religione detta “Capitalismo”.

      Mah.

      ===

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    11. @ Uomo : spesso, gli imprenditori sfruttatori delle “risorse” sono “italiani”.
      Le “risorse” non sono innocenti – nessuno lo è – ma non diamogli tutte le colpe.

      ===

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    12. Ionon difendo il capitalismo.
      Sarebbe come difendere l'etologia o il fatto che siamo composti di acqua per i tre quarti o che i numeri dispari non possono essere pari.
      Io affermo che è la scala il problema.
      Se la scala è oltre il controllo umano, ecco che i meccanismi che regolano la società diventano oltre sub umani.

      I marxisti/sinistranti/progressisti/noborders/etc. sono utili idioti per il più grande progetto di frantumazione e industrializzazione geosociale planetaria, al confronto del quale lo stalinismo fu poca cosa (ovviamente considero lo stalinismo molto più grave del nazionalsocialismo).

      Io stesso devo considerare la decrescita intelligente, il localismo come soccombenti.
      Non sono sbagliati, sono un'utopia, date le condizioni attuali.

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    13. Sì, MKS , c'è anche la maturità che porta disillusioni e qualche consapevolezza di difficoltà, limiti. L'esperienza è anche questo.
      Oltre al fatto che si ha meno resistenza psicofisica a carichi pesanti.

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  4. Questa pagina è introspettiva, riflessiva.
    Osservo alcune cose. Anche se ho delle idee, non ho ancora scritto giudizi né sono arrivato a qualche conclusione.

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    1. Non necessariamente bisogna sbraitare.
      C'è il tempo per riflettere e meditare, Lorenzo.
      Forse anche questo è un problema: io sono stato educato a osservare, pensare e POI ad agire. Uno degli insegnamenti di mio papà. Anche questo non si concilia coll'epoca del subito e ora, ovunque.

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  5. Caro AMan dopo n anni (non ricordo bene 5, 10, 15?) in cui sopravvivi con molti bassi e qualche alto in una realtà lavorativa che non ti è mai piaciuta, di cui da sempre ti lamenti delle stesse cose, forse è il caso di agire per cambiare?
    Hai competenze e qualità da vendere. Soluzioni alternative ci sono. Io ad esempio lavoro in una piccola realtà di sviluppo in cui ho potere decisionale e un rapporto umano con tutti i livelli dell'azienda. Non sono un semplice ingranaggio.
    C'è la possibilità anche della scuola, dell'insegnamento, ti ci vedrei bene. Ti ho accennato qualche settimana fa del mio tentativo di entrarci, che potevi provarci anche tu, ma tu non hai battuto ciglio, nessun segno di interesse.
    Caro AMan, sento che ti lamenti molto, ma vedo che agisci poco, bloccato sempre più nei tuoi schemi, nelle tue "certezze" e nelle tue abitudini consolidate!

    Scusa la franchezza, ma penso possa esserti utile
    _zzzz

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  6. Risposte
    1. Non sei NemboKid, ricordatelo.

      ;)

      ===

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    2. Non stoico, testardo. C'è una grossa differenza

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    3. Testardo è l'altra faccia della medaglia di tenace.
      Il limite tra il.mollare e passare ad altro e il continuare sul problema è a volte sottile e labile altre inesistente.
      Tu lo sai e lo vivi anche.

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  7. > Uno dei miei limiti è l'essere schivo.
    > Un altro è di essere stoico.

    Quindi? Cosa c'entra con l'affrontare la situazione e lavorare per un cambiamento?

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.