mercoledì 27 gennaio 2016

Empatia animista

Questo pomeriggio porterò la mia ventunenne auto al demolitore. _rio ha già tolto alcuni pezzi che potranno essere utili per la sua (stesso tipo).
Mi dispiace.
Penso che questa empatia animista (Lorenzo ricordava l'insofferenza per gli oggetti che si guastano, MrKeySmasher l'avere a cuore oggetti di pregio modernariali) sia una delle reazioni, uno dei tentativi di (tentare di) resistere psicologicamente al passare del tempo.
La mia auto invernale non è un oggetto di pregio, era un'utilitaria, un prodotto industriale, di serie. Nessun pregio che non fosse una funzionalità ancora buona, risultato di una manutenzione sistematica, scrupolosa.
Eppure questo fatto non mi è indifferente e finisce in questo diario.
Empatia animista in chiave anticronologica. Già.



11 commenti:

  1. anche io che sono consuetudinario avrei un giramento di palle su robe del genere. ogni modifica alle mie abitudini è nefasta per me.

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    1. C'è un pregio anche nel non fissarsi troppo alle abitudini. Questi tipo di incidenti seccature possono essere utili a schiodarsi da alcune di esse.
      Francesco, troviamo il lato positivo degli eventi.

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  2. Più che all`oggetto in sé, in questo caso la macchina, credo che restiamo legati ai ricordi che ad esso sono accompagnati. ..21 anni sono tantissimi. ..chissà quante ne hai oassate con la tua cara vecchia utilitaria!:) Non a caso il mercato delle auto d epoca é sempre fiorente. ..ci sono persone disposte a spendere f,ortune per riavere quel modello di macchina in cui magari hanno dato fatto l`amore con la prima ragazza. :)

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    1. Possedevo (fino a ieri pomeriggio) quell'auto da una quindic ina di anni.
      Le auto d'epoca di un certo valore è costituito da automobili di pregio, che NON furono utilitarie.

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    2. Uomo hai ragione ma io so anche di persone che spendono cifre enormi per delle vecchie 500 o delle Vespe...che non sono auto o moto di pregio. ..dipende dal valore affettivo che uno ripone in quel modello di auto/moto :)

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  3. Comprendo perfettamente.

    Ho perso due diottrie per trovare un blocco cilindri sano e due pistoni e non dover buttare la moto sotto una pressa.

    A qualcuno sembrerà infantile, per me sono soddisfazioni.

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    1. Dal mio punto di vista non è per niente infantile. Se hai letto alcuni miei interventi precedenti sai che ho una moto ultratrentennale e la considero una parte rilevante della mia storia. Ora, quale storia è più importante, per ciascuno di noi, della propria storia? E questo discorso non ha nulla a che fare col pregio della motocicletta, perché una motocicletta, in sè, non è altro che un veicolo. Epperò, la mia motocicletta, per me, è molto di più che un veicolo, anche se il suo valore commerciale raggiungerà sì e no i 500 euro, per di più gravati da tasse e controtasse per un eventuale passaggio di proprietà.

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    2. Le passioni sono... infantili.
      Sono una macchia di colori accesi sulla grigia razionalità.

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  4. Tendo a legarmi agli oggetti, come se una volta di mia proprietá diventassero automaticamente una parte di me. Piú diventano vecchi e piú mi ci lego. Mi chiedo come facciano certe persone (molte) a cambiare di continuo, da auto a cellulari ad interi guardaroba. Non si tratta solo dell'aspetto economico:io non riuscirei mai, mi ci affeziono proprio.

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    1. Il nuovismo è uno delle cause ed effetti del consumismo.
      Una sorta di paliativo sempre più compulsivo per un mal-essere esistenziale che si nutre compulsivamente di oggetti nuovi per accresscere se stesso.

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  5. Il tempo speso negli acquisti lo devo sottrarre a quello per le mie passioni. Bilancio negativo anche per me.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.