Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
infinità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
Giacomo Leopardi
Ecco che il tempo è arrivato affinché potessi, coll'arrivare in vetta e l'iniziare a discendere, trovarmi affacciato a questi paesaggi dell'anima, al mistero della vita, della morte, a ciò che Leopardi afferrò ed espresse, in modo ineguagliabile.
RispondiEliminaGrandissimo Leopardi.
RispondiEliminaAh ecco. Mancava un po' di gobbo depresso e paranoiato al personaggio in effetti.
RispondiEliminaLeopardi "gobbo depresso e paranoiato".
EliminaPovera Italia.
Puoi sempre guardare qualche figo palestro ed euforico al Tronista (supposto che esista ancora), Alahambra.
Ungaretti, Montale, Quasimodo, Pirandello.
EliminaÈ pieno di meravigliosi poeti, ma buffamente tu scegli il depresso oppure il decadente. Ehhhhhhhh. Manierismo che fanno di te un personaggio invece che una persona.
Pirandello l'hai mai letto davvero? Perché è assai più caustico e negativo di Leopardi.
EliminaConcordo, Pirandello nemmeno è una lettura serena. Ciò non toglie che sia molto, molto interessante.
EliminaNon è sereno affatto come non lo sono gli altri che ho nominato.
EliminaTuttavia sono molto più concreti e infinitamente meno patinati. Lottano invece di crogiolarsi in una sofferenza che diventa quindi per loro motivo di evoluzione.
In più, se prorio parliamo di Pirandello, il cinismo si trasforma in una vena di ironia amara che lo rende ancor più terreno e che, nel confermare il suo disagio, trova il modo di alleggerirlo. Leopardi no, il gobbo depresso e paronaiato fa della sua gobba della sua depressione e della sua paranoia il fulcro portante di tutta la sua esistenza. Leopardi non fa nulla per stare bene, lui si soddisfa nel suo malessere e ci si avvolge per non dover sforzarsi di constatare che oltre alla sofferenza esiste altro.
Non è differenza da poco.
Alahambra, la cosa che non capisco, visto che non sei esattamente un pirla, è che non di rado ti emerge una vena caustica che sembra più provocazioone che azione, come se tu avessi, in certe circostanze, un livore da sfogare in qualche modo.
EliminaOra io sono, anche dal punto di vista letterario, ignorante e non conosco che per vcagi ricordi di scuole dell'obbligo i letterati che hai citato. Quindi non mi addentro in critiche antagoniste al tuo pensiero perché dovrei studiare e non poco prima.
Leopardi è riuscito come pochi altri a catturare il senso di umana finitezza, di impotenza, la fine essenza della malinconia, lo struggimento che accompagnano la vita di ogni persona, lo smarrimento di fronte al mistero vita morte, anche solo per alcuni tratti del proprio vivere.
In effetti una mente straordinaria in un corpo mortificante è stata causa di molte sofferenze e anche della sua sensibilità, capacità evocativa ed espressiva.
Non è patinato, visto che non c'è nessuno strato di vernice lucida o lucidante, di cera, applicati per rendere brillante per marketing il suo pensiero.
Qui, incapace di concepire ciò che egli visse, tu ti projetti su Giacomo Leopardi.
Puoi continuare a ridurlo alla sua gobba, a caratterizzarlo fisicamente, non cambia di una virgola la sua Arte.
Anche a me Leopardi piace. Ne ho un ricordo così bello anche perché erano bellissime le lezioni della mia prof di Italiano. A lei pure piaceva, e molto. Come del resto gli altri: Dante, Petrarca, Boccaccio... lezioni molto vissute, belle.
RispondiEliminaIo forse sono un po' dozzinale e mi piace tanto "Il sabato del villaggio".
Per il resto, a me piace tanto Pirandello, Sciascia, Ungaretti, per dire gli italiani.
Le piante, racchiudono l'essenza del tutto. Bella foto
RispondiEliminaQuando vidi quel leccio secolare, la stradina che ci arrivava, col Tirreno al quale stavamo scendendo dalla cima del monte Argentario, che si apriva oltre di esso, sotto di esso, avvicinandomi fino a entrare nell'ombra fitta sotto di esso, osservando i mille toni di blu del Tirreno, e Giannutri più a sud, mi venne in mente proprio l'Inifinito di Leopardi.
EliminaMi dissi: queste foto non le pubblico qui, in Naturamare, ma aspetto un momento in cui L'infinito di Leopardi possa descrivere il mio stato d'animo, a corredo di quella poesia.
Le piante sono la cornice, la Natura è evocatrice.
Leopardi, qui, diventa un primitivo, torna un primitivo che al cospetto della magnificenza, imponenza della Natura, medita sulla propria finita umana condizione.
Grazie per l'apprezzamento per la foto. Ho fatto veramente poco che non sia di rendermi conto della bellezza di quel cantone.
Benché preferisca non esprimermi sul Leopardi persona, ho imparato a molti anni di distanza dal liceo che il Leopardi letterato va ben oltre le sue poesie. Più in alto. Ridurlo al Romanticismo è, appunto, riduttivo.
RispondiEliminaLeopardi ha pure "ispirato" un capolavoro come il purtroppo non noto come meriterebbe "Coro di morti" di Petrassi (qui e qui.
Goffredo Petrassi.
EliminaIgnoravo l'esistenza di questo musicista.
Devo dire che la musica sinfonica non dico contemporanea ma moderna richiede, piu' che altre, un ascolto attento e con uno stato d'animo proprio.
Devo dire che questa opera citata mi piace molto di piu' di alcune cose rock piu' o meno progressivo che segnalasti in passato, signor Pigiatasti.
Grazie.
Ho visto i luoghi dell`Infinito, le colline marchigiane che si affacciano su quel mare che si perde a vista d`occhio. Fui colpita dai colori nitidi, il verde, il giallo, l`azzurro. E l`aria sottile. La natura ci avvicina a qualcosa di sublime. I versi del poeta lo testimoniano. Alcuni dicono che l`infinito sia la descrizione del corpo della donna. Non lo so, ma sono versi delicati e allo stesso tempo potenti. Era informe, depresso, ecc? E va be, resta una mente eccelsa. Quanti corpi pergetti ci sono ma cervelli e anime inesistenti? Il corpo prima o poi si deteriora, mentre l`intelletto resta per sempre e sopravvive alla morte stessa.
RispondiEliminaEra un pensatore con una visione straordinaria, che aveva gia' capito, a quel tempo, l'ubriacatatura per idioti del progressismo tecnoteista.
EliminaMi piace molto la frase finale: intelletti che sopravvivono alla morte del corpo che li ospitò.
Esercizio di un rompicapo, oppure per dirlo in linguaggio Zen:
RispondiEliminaDove nasce e dove muore l'infinito ?
buona giornata UUIC
Di quello che invece la tua mente evapora, non me ne puó importare di meno caro signor "so tutto io". Si vede lontano un miglio vmche scopiazzi le tue risposte cercando di sembrare uno che sa tutto e invece sei solo infinitamente spocchioso e alla tua età la cosa é preoccupante . Come vedi io nn commento mai le tue evacuazioni, e sei pregato di fare altrettanto, e se proprio non puoi farne a meno evita di dare giudizi banali. Ma tanto so che non lo farai, quindi spreco solo il mio tempo a risponderti.
EliminaPs. Qualcuno parlava in altri commenti dell`inutilutà di dare la vita ad un essere umano. Penso che se quella sera i tuoi fossero andati al cinema avrebbero veramente fatto un favore all`Universo. Mai geni furono piú sprecati. Leopardi forse non era geneticamente un bel esemplare di maschio prestante, ma aveva quello tu non hai e non avrai mai: un anima e un vero cervello frutto di veri studi e non di scopizzate penose. E con questo chiudo.
EliminaLeopardi era un autore straordinario mi è sempre piaciuto.
RispondiEliminaQuel posto in foto mi fa venire voglia di camminare e riflettere, parlare e ascoltare.
Camminare e riflettere, parlare e ascoltare.
EliminaSuccede sempre quando vado a camminare con amici e altre persone. Vieni anche tu!
Bellissimo post Uomo, le nostre anime hanno bisogno di poesia.
RispondiEliminaGrazie Sara.
EliminaQuesta poesia è cibo e delizia per l'anima perché essa, come nulla altro, riesce a descriverla, ne è immagine.
Anche l'anima ha... un'anima narcisa, che si compiace nel essere descritta, nel vedersi.
E'antimoderno perché, nella sua genialità, egli aveva osservato la hybris tecnoprogressista che già si diffondeva ai suoi tempi, il fidesimo nelle sorti progressive.
RispondiEliminaCome dice il mio babbo, altri tubi digerenti su due gambe confidano nella tecnica per migliorare il proprio mediocre destino umano. Leopardi, invece, lascia al centro della realtà le persone (comprese le miserie delle persone). Egli sapeva, intuì già allora ciò che gli inglesi, in modo assai prosaico, ma non meno efficace, dicono con
A fool with a tool is a fool.
La dimensione spirituale non è la roba da marketing, da BAU tipo new age e quelle mode bizzarre lì.
La dimensione spirituale è la dimensione del tempo che passa, sul significato dell'esistenza.
La questione è che la Natura va a risvegliare alcuni schemi archetipici, permette anche ai "piu' tubi digerenti" di andare anche solo per poco oltre alla dimensione materiale della vita.
Difficile che una persona sia indotta ad un momento di meditazione osservando la pubblicità di fronte, nella stazione del metro.
Magari, al sovrumano silenzio, nella profondissima quiete
allo stormire del vento tra le piante, avviene che alcune persone, si fermino, per qualche istante, che si metamorfosino dalla loro condizione di tubi digerenti, e inizino a meditare sul mistero vita morte, sul senso di questo passaggio in questa realtà.
A proposito di "banalità", mai dare risposte affrettate...succede che la vera banalità sta nella presunzione di rispondere ad un concetto apparentemente logico, che viceversa richiederebbe una ricerca su se stessi e sulla utilità della stessa esitenza. T'è capì!!!
RispondiEliminaIn oriente li chiamano koan : sono motivi, paradossi, sui quali meditare.
EliminaGinnastica per mente,anima e spirito.
La ginnastica è assai benefica (produttiva) anche se è improduttiva.
Mah, Lorenzo.
RispondiEliminaPerché ti ostini a ridurti a tubo digerente semovente?