Ieri ho osservato un mio piccolo travaglio. Avviene ogni volta che io entro nella modalità "devo chiedere". Io odio chiedere e odio al cubo ricevere dei no. Questo comporta dei blocchi, degli stalli quando mi rapporto male con le donne, con un cattivo approccio mentale. Col tempo ho imparato a lavorare per cambiare approccio. Scherzare, ridere, perculeggiare, sfidare, essere eccessivi, offrire: tutto ma non chiedere.
Avrei dovuto chiamare _rroli ieri, ma sentivo che non ero nello stato d'animo. Dopo la breve conversazione frizzante di venerdì tardo pomeriggio le avevo inviato un messaggio: perché non facciamo qualcosa insieme il fine settimana prossimo? Organizzo un giro bello vicino a te, per te.
Niente. Silenzio eloquente più di mille parole.
Però non voglio lasciare lì questo fantasma. Oggi la chiamo.
Devo sentirmi bene: quando io mi muovo fisicamente mi sento bene. Così ho preso il secchiello dell'urina e sono andato a qualche minuto da casa, su quel prato accanto al bosco, a portarla ad una giovane e florida non più così piccola quercia. L'ho chiamata, ho fatto la voce rocaprofondarauca da mostro molestatore che ci siamo messi tutti e due a ridere come scemi. Ho preso un no sul grugno. Stava andando a Firenze, alla In.Stabile col compagno tanghero che non mi ha mai detto che sia anche compagno di letto oltre che di milonga. Che avrei voluto un po' parlare ma sentivo che tergiversava, ha annuito quando le ho chiesto se non potesse parlare. Compagno di letto, anche, probabilmente. La fortezza è rimasta inespugnata.
Questa è la terza volta, direi che ormai ci metto su una croce; dopo il terzo no, non ha senso, diventa incapponirsi. E io è proprio fuori dalla milonga che la voglio vedere, non è questione di tango, non mi interessa quella regina in parte ma tutta.
Era di fretta senza auricolare in auto venerdì e anche se frizzante fu una conversazione breve. Ma io dovevo rompere il mio piccolo grande blocco e essere respons-abile nella comunicazione.
Poi, sottolineo il poi, mi sono reso conto che quel no solo un semplice no, andato via come acqua sulla cera.
E' tutto il pre che mi inquieta. Poi è sereno.
Tornando, l'erba era alta; ad un certo punto ho sentito qualcosa di morbido sotto il piede sinistro e un forte squittio. Oh cazzo, ho pestato 'na lepre! mi son detto intravvedendo il bruno/fulvo sotto l'erba.
Nessuna lepre, era un cucciolo di capriolo.
Penso che non sia successo nulla, in fin dei conti cerco di avere passi leggeri sulla terra. Ho sentito l'abbaiare della madre che in pochi secondi è arrivata come una gazzella a balzi grandi nell'erba di maggio alta e girava intorno a balzi, agitata, mi sono allontanato velocemente, senza toccarlo, senza osservarlo.. Sono sceso a casa a cucinare per il mio bipedinone.
lunedì 2 maggio 2016
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Un capriolino :) che bello. ..un pó meno per lui forse l`incontro con il tuo piede.
RispondiEliminaSu __rroli. ...che dire, in effetti dopo tre tentativi e avendo verificato che ha ha già un compagno di letto. ...lascerei stare. Se vuole, ti cerca lei. A quel punto, sarai tu a decidere se vuoi averci a che fare o no.
Io sono per fare tutti i tentativi possibili se ti piace tanto una persona, ma bisogna volerle in due le cose. Se non sento corrispondenza. ...mi tiliro indietro. Il problema é che ci sono persone (spesso donne) che amano sti giochini di `vorrei ma non voglio`, per il smplice gusto di farsi corteggiare, vuoi per immaturità, o insicurezza o perché piace cazzafottere senza costrutto... e il tutto si risolve generalmente in gran perdite di tempo. Da evitare.
_rroli mi piaceva perché la sento schietta.
EliminaMi aveva detto che era in una situazione confusa, stava con "uno" ma non ne è(ra) innamorata.
Sarei stato curioso di sapere perché con me no.
Intuisco:
o - lontananza (vive a Milano) e/o
o - differenza di età (ho qualche anno più di lei, a naso).
Comunque è andata, pazienza.
Credici, perché quando certi animali fanno il gioco del "mi mimetizzo fermo fermo, come se non ci fossi" ci riescono molto bene. Ricordo quante volte ho rischiato l'arresto cardiaco per via dei fagiani tra l'erba alta! Quei "maledetti" si acquattano e aspettano, convinti (a ragione) che non li si veda. Quando ci sei sopra, ma proprio sopra, si alzano in volo di scatto gridando come folli. Penso che lo spavento che ti provocano sia intenzionale, per gelarti e impedirti una reazione aggressiva troppo immediata.
RispondiEliminaDunque, se tanto mi dà tanto, anche il capriolo fermo immobile, tra l'erba alta, può benissimo passare inosservato fino a che ci metti un piede sopra. A me non è mai successo, ma non vuol dire che sia impossibile.
Wow, i caprioli!
RispondiEliminaChissa' cosa direbbero i miei figli... si entusiasmano per i piccioni (due) che ci sono nati sul balcone, e che stanno diventando belli cicciotti.
Anche il mio bipede, qualche minuto dopo, era assai curioso, quando gli ho raccontato quanto avvenuto.
EliminaQui in Appennino (rinselvatichito) c'è un'abbondanza straordinaria di fauna (poveri contadini!).
Ché io ad un certo punto mi sono detta: "Ma a chi cazzo ha fatto la voce da molestatore, all'albero che stava annaffiando con la sua pisciazza?"
RispondiEliminaDopo ho capito, ma sì che ho capito, però...
No, a me al massimo è capitato di pestare qualche merda. Oh, capita.
E vabbè Uo'. E questo è.
Ciao.
Quando l'ho chiamata per i primi istanti ho fatto la voce da mostrobruttomolestatorecattivo. Ahah, che risate ci siamo fatti.
EliminaLorenzo, avrei fatto fatica pure camminando con lo sguardo ai piedi.
RispondiEliminaErba fitta, rigogliosa, alta (siamo al maggese), il cucciolo acquattato.
Messer Pigiatasti, mi sono leggermente spaventato pure io per sto squittio morbido, che diavolo di roba è 'sta qui che ho pestata!?!? Figurati un fagiano che vola via rumorosamente.