Sento la mamma che invecchia, la salute la lascia. La sofferenza, comunicata con una voce tremolante come le sue mani, di un corpo che perde funzioni e vigore, entra nel suo corpo, nella sua anima.
La mia impotenza si aggiunge al dolore, lo alimenta.
mercoledì 4 maggio 2016
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Seguo questo tuo diario da... da quanto? da un anno? forse due? Be', negli ultimi mesi ho colto una trasformazione nel tuo modo di raccontare ciò che ti circonda; ne deduco che ci sia stata una trasformazione nel tuo modo di percepire e di interpretare ciò che ti circonda. La parabola sale e poi scende. Invariabilmente. Rappresenta una funzione matematica che comporta uno e un solo risultato. Pensarci nella fase ascendente non è da tutti, scoprirlo in quella discendente, sì.
RispondiEliminaPerso il commento per una chiamata, uffi!
EliminaRitengo sia nell'ordine delle cose.
Parlavo ieri collacmoglie di uno dei miei maestri: fino ad una certa età puoi essere un bravo ballerino ma solo dopo sarai un Tanghero: devi avere pathos, devi aver intravisto la sorella nera, anche solo da lontano ancora. Ciò avviene solo in vetta e sul versante che scende.
Difficile vedere invecchiare i propri genitori.
RispondiEliminaTi capisco in pieno.
Per tanti anni o avuto un rapporto conflittuale con mia madre. ...sentivo di non essere all`altezza del suo modello e delle sue aspettative. Cibsono stati scontri epocali e anche periodi senza sentirsi. Ora che invecchia e vedo anche io i segni della stanchezza e i primi tremori. ..provo per lei affetto e tenerezza. Fa ancora tanto e la ammiro molto per le sue scelte di vita. Io ho fatto tutto il contrario. Ma penso che ora abbia imparato ad accettarmi come sono, con i miei limiti. Anche ora non mancano appunti da parte sua ma il tono é smussato. Spero negli anni che ci resteranno di aumentare l`affetto e la vicinanaza. ... ti auguro lo stesso.
RispondiEliminaNon si può vivere (bene) avendo un conflitto colle proprie radici.
EliminaAnche solo egoisticamente è meglio voler loro bene.
Noi comprendiamo i loro limiti, esse, i nostri.
Conosco bene questa tua sensazione di impotenza. E' purtroppo inevitabile. L'importante è che tutto avvenga con serenità.
RispondiEliminaIl problema è che restiamo al decadere invece di accettarlo.
EliminaQuando c'è proprio la disfunzione del corpo, il dolore, l'impotenza ci può essete serenità?
Invecchiare fa parte della vita. Cerca solo di far si che sia sempre nel modo migliore.
RispondiEliminaQuesta inconfutabile realtà non la si comprende né subito né poi con facilità.
EliminaNon è un ragionamento razionale, è una presa di coscienza mente ma anche anima - spirito - corpo.
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RispondiEliminaCiao, avrei tanto voluto vedere mia madre invecchiare. Mi sarebbe piaciuto accompagnarla in quella fase della vita, sorridere delle sue tenere rughe, dirle che è sempre bellissima. Mi commuovo quando leggo questi post. Perché lei mi manca. E ormai, da 19 mesi, tento di accettarne l'assenza. E' un vuoto. Doloroso e trasparente. Di quelli che non si coloreranno mai.
RispondiEliminaBenvenuta Solidea.
EliminaHo letto qualche pagina del tuo diario, ho visto quel lungo jato.
Quando frequentai HBM, in molto corsi e laboratori avanzati, vidi molte persone con la sofferenza di una rottura, di sospesi acuminati e pesanti, con le proprie radici, con i propri genitori. Il lavoro era, in quei casi, SEMPRE quello di ricucire, di riavvicinare, di conoprendere prina e perdonare poi.
Non possiamo vivere bene senza affetto per i nostri papà e mamma, questo è un lavoro benefico,utile, ecologico anche solo dal punto di vista egoistico.
Io penso che se tu ora custodisci questo ricordo, questo struggimento che è duro nel dolore ma anche soave nell'avvicinarti a lei, rimani in contatto con lei e questo ti farà bene.
Pensa a lei come tua compagna emotiva, ora, come angelo, nel livello spirituale. E' una presenza che custodisci. Per coloro che credono nella metafisica dopo la morte, è anche una sorta di tributo, di farle sentire che ora quanto ella fu importante, anche solo per te.
Nel trasparente ci posssno essere tutti i colori della luce.
Sai da te che questo è il ciclo dell' esistenza...c'è un tempo per nascere...uno per crescere-vivere, invecchiare...che chiude il ciclo di noi stessi. Rifletti: L'unica certezza che abbiamo è nella morte...allora forse ci sarà dato sapere: PERCHE' SI NASCE ?
RispondiEliminabuona giornata
Come scrivevo a Magnolia, questa è una realtà oggettiva inoppugnabile.
EliminaE'la comporensione a livello di anima, della sfera emotiva, in quella psicologica che NON è affatto scontata, che richiede impegno.
Buon sabato, caro Daoist.
Povera mamma, con figli lontani!
RispondiEliminaChi la accudisce?
Mia sorella e mio fratello le sono piu / molto vicini.
EliminaRispondo via furbofono: dal lavoro riesco talvolta ad accedere a blogger ma raramente al diario. Risponderò al ritorno, in treno, e in fine settimana.
RispondiEliminaBuongiorno a voi.
Temo / h9o la sensazione che sia un problema dovuto a strumenti aziendali nonescluso dovuto al fatto che alcuni pirla devono aver, recentemente, aperto delle mail con patogeni vari e che quindi ci sia un controllo piuttosto pesante sul traffico rete.
EliminaIn questo caso sarà tua mamma a soffrire: vedere i propri figli con pocacslute fa proprio male.
RispondiEliminaIn genere è nell'ordine delle cose la decadenza dei genitori e quando ci si allontana da questo i genitori soffrono e soffrono di più.
Accettare il proprio decadere è molto dura.
Mercoledì misura mamma mi disse :- Oggi posso dire che la vecchiaia si è impossessata di me.
Tua madre vede, capisce.
RispondiEliminaEsse possono sapere tutto, capire tutto.
Anche noi figli.
Basta un tono di voce, anche solo al telefono. Poi se c'è la frequentazione fisica (frequente) allora le persone alle quali vogliamo bene sono libri aperti.
Dico sempre che l'unica alternativa all'invecchiamento è il morire da giovani.
RispondiEliminaForse ciò che potrebbe rendere meno angoscioso l'approssimarsi degli eventi è la consapevolezza di aver speso bene la propria esistenza e di sentirsi sazi della vita, come i vecchi - forse - di un tempo.