venerdì 3 aprile 2015

Mumble mumble - 7





Lo potresti venire a prendere? E' carico... Noi alle otto e mezza dobbiamo essere al campo [a due passi dalla stazione].
Mah … beh... Proprio necessario?
Ah sì. Certo!
Scusa maaa quanto?
Due zaini, il borsone del calcio e poi una sacca dei vestiti.
Mah. Va beh.

Mumble mumble
Ma cazzo, il treno parte da là dopo pochi minuti.
Ricompongo il numero, risponde UnBipedinone.
Senti ho sentito la mamma... ho pensato che ti portano in stazione, carichi sul treno ti danno 'na mano per i bagagli e io ti vengo a prendere poi a [stazione di UnPaesello].

Maahhh
Miiihh
Mooh

Cosa c'è che non va?
<silenzio>
No no, è proprio così, verrai su in treno. Non c'è nulla da discutere.
Maa mi vieni a prendere in auto?
Va beeeene. A domani.

Prendo l'auto scendo, parcheggio, mi preparo sul binario che così lo aiuto a scaricare tutto 'sto po' po' di roba.
Lo vedo, penultima carrozza, mi metto davanti alla porta, si apre. Faccio per aiutarlo, non vedo nulla. Scende con due zainetti e una borsa leggera a mano.
Silenziocondueocchimieichesembravanofanali
<cazziatone 1 con fiocchi che io mi arrabbio poco,senza urlare ma molto duro>
Riassunto: dove è tutta 'sto po' po' di roba? Non esiste. Tra il venirti a prendere a [paesello del bipedinone] e venir su a piedi carico – e non stracarico come mi avevate raccontato – ci sono anche le vie di mezzo. Ad esempio: papa' mi viene a prendere a piedi?
Perché non mi hai avvisato? A cosa servono cellulare e altro?
<cazziatone 2 coi controfiocchi>

Mumble mumble
Sono di fretta, ho piantato lì i lavori a casa, il blaterare serve a poco, blablabla serveauncazz. Uff che c'ho fretta anche. Inutile che blateri e poi lo faccia salire in auto.

Adesso sai che facciamo? Parcheggiamo qui l'auto in stazione e saliamo a piedi.
Muso storto suo.
Poi scenderemo a recuperarla.
Muso ancora più storto.

Poi gli dico che al lupo al lupo è pericoloso perché io non saprò più se credergli la prossima volta.
Poi gli dico che i media farciscono le menti delle masse di baggianate, pattume e falsità, nessuno osa dire che le risorse finiranno e viaggiare in auto tornerà (fortunatamente) ad essere una cosa per pochi riccastri. Tutti i dipendenti dalle varie cose, autossicodipendenti compresi, saranno nella cacca col guinzaglio al collo. La libertà, l'autonomia sono preziose e costano. Anche fatica e impegno. Devi imparare che muoversi significa scegliere, non c'è solo l'auto ma anche quelle cose sotto il bacino che si chiamano gambe e servono per camminare.
Ma sta già sorridendo, il camminare ci ha già mossi e chetati. Sorride e io gli voglio bene al mio scarrafone che cammina bene sì, ora.

39 commenti:

  1. che inutile esibizione muscolare

    ps: ti ho risposto sul mio amico

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    1. Esibizione muscolare?
      Ho alzato un po' la voce, ma non ho neppure urlato.
      Parole dure si', nessuna offesa, etc.
      Il massimo a cui sono arrivato e' un "Non farmi girare i coglioni!"
      Poi siamo saliti a piedi insieme.
      Dare ed essere esempio.

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  2. ma non è su queste cose che li tempri.....

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    1. ho appena mandato una mail a UUIC per fargli veramente capire che cosa siamo diventati noi genitori oggi in fatto di permissivismo. ma non bisogna però fare l'opposto, ovvero pensarli a come dei futuri opliti. anche in questo caso esistono le sane vie di mezzo

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    2. Il problema e' proprio quello.
      La stragrande maggioranza delle persone pensa che non sia proprio quello ma ben altro sui quali li tempi.
      Insomma, se non riescono ad affrontare una cosa ridicola come una camminata di qualche minuto, quale sarebbero gli impegni della vita che riuscirebbero a superare.

      Grazie Lorenzo.

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  3. La ricerca della comodità a tutti i costi è da pigri di testa. Nonostante la tedesca sia super ansiosa, (lo vuole far appassire a 'sto ragazzino. Ma che sarà mai il trasporto di una valigia per uno di 15 anni?!), alla fine il ragazzo reagisce sempre bene.

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    1. Nessuna valigia.
      Due zainetti e una borsa.
      Egli ha preso i due zainetti, io la borsa, piu' altre cose che avevo messo in auto (sarei dovuto passare dalla cantina, tornando a casa).
      Secondo me, in tutto, saremo arrivata a dieci chili.

      Si', una volta passato il muso ha reagito bene. Camminare insieme fa bene e ci ha riappacificato

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  4. A me paicerebbe vedere quelle borse prima e il come si trasportavano.

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    1. Diciamo che non mi fido gran che del tuo "Scende con due zainetti e una borsa leggera a mano" ma che non ho alcuna prova concreta del contrario. Quindi prima di esprimere un mio parere mi piacerebbe vederle con i miei occhi quelle borse.

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    2. Il contenuto stesso di questa pagina potrebbe esssere "inventato".

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  5. Mi trovo stranamente d'accordo con te. Sarà che mi sono sempre arrangiata, nella maggior parte dei casi, a muovermi. A piedi o coi mezzi. Valigie, zaini, borse. Se mi ritengo abbastanza grande per far qualcosa lo sono anche per arrangiarmi a farla!

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    1. Anche stasera, al termine dell'allenamento, mi ha chiesto di... andare a prenderlo in stazione.
      Ero in ritardo, stavo preparando cena.
      Sono in ritardo, sali a piedi.
      E' salito a piedi e tutto e' andato bene.
      Muoversi autonomamente e' liberta'!
      Poi sviluppi una dinamica mentale che ti permette di utilizzare tutti i mezzi a disposizione, a seconda delle necessita' e delle disponibilita'.
      Senza essere dinamici_come_il_granito sull'auto come unico mezzo di trasporto.
      Ci si arrangia, come scrivi!

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    2. No, fortunatamente no.
      Sarebbe una disgrazia.

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  6. Ma Man, che cazzo ti deve dire tuo figlio, che ha bisogno di te? E' un uomo, e non lo farà mai. E poi non ha nemmeno una piena consapevolezza da persona adulta, formata. E' un ragazzo.

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    1. Stasera io ho dei problemi e oltre a non aver capito Alahambra, non ho capito neppure te.
      Mio figlio mi ha detto un tot di volte che aveva "bisogno" della mia auto.
      Lo ha fatto anche se... non ne aveva alcun bisogno.
      Insomma, io non ho capito il tuo intervento.

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    2. Semplicemente (credo) fosse un modo per manifestare il suo bisogno di attenzioni e di cure: fondamentalmente, lui inizia a essere "grande", ma è ancora un po' cucciolo.

      Certo, poi è giusto che un padre forgi un figlio e lo tempri alle difficoltà: è il ruolo di un genitore che, logicamente, non può e non deve essere quello di viziare un figlio.

      Però, ecco: la sua mi sembrava solo una maniera di manifestarti il suo bisogno di te, esternata mediando attraverso un finto problema.
      E' forse una maniera (tutta emotiva e non razionale) per dirti: "ma tu, ti prendi cura di me?"

      Lo ha fatto attraverso un finto problema, proprio perché unRagazzo, da giovane Uomo, non ammetterà mai di aver bisogno di te. Piuttosto lo fa inventandosi un problema.

      Poi forse io al tuo posto avrei reagito come te, però cerca di capire quello che ha in testa lui: non è viziato e tu non incazzarti per davvero.


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    3. Cure e attenzioni al momento giusto.
      Del resto ho una parte femminile importante, non potrebbe non essere così.
      Anche oggi l'ho supportato nella ricerca di un paio di scarpe per il calcio esattamentequelle! :)

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  7. il punto è un altro. UUIC sta con suo figlio quanto? sei giorni al mese? e gli altri venticinque che farà? andrà con 20 chili di pietre sulla schiena? no!!!! affatto!!! quindi lui crescerà pensando che con il padre sono solo rotture di cazzo! invece bisogna "appassionarlo" alla fatica ! io a 18 anni andavo in montagna (d'estate) a scarpinare ma mica mi obbligavano. ero in un contesto che faceva queste cose. perché non lo inviti a girare 8 ore sull'appennino, che come fatica è 10 volte di più che andare in giro con due borse. quella è la sfida che devi lanciargli, per la miseria

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    1. 20 chili di pietre.... ma dai!! Leggi la risposta a Clorinda.
      In montagna non si puo' piu' andare perche'... tutti i fine settimana c'e' la partita del calcio la domenica.
      In ogni caso, quello che non capite, e' che non c'e' affatto solo il movimento dilettevole, appassionante, per lo sport.
      No.
      Le gambe esistono anche per camminare e per spostari, ad esempio, tornando dallo sport. come successo stasera.
      O andando a scuola, al lavoro, a trovare un amico.
      Le gambe sulla terra o sui pedali.
      Sapere che puo' prendere il treno e poi andare a piedi.
      Saperlo e... farlo col corpo che e' l'unico com-prenderlo, il prenderlo in profondo.
      Ovviamente, come giustamente osservi, poi c'e' anche il movimento in gruppo divertendosi un tot. Appena finira' 'sto campionato che inizio a odiarlo, gia' in programma un girone in bici con altri amichetti in Delta Po.

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    2. > uno debba sempre divertirsi
      La rimozione della parte oscura della vita.
      Siam sempre lì.
      Pensa anche a ciò che i buddisti indicano come dharma.
      Io che cerco di resistere a questa rimozione mi trovo in difficoltà perché gli altri genitori non lo fanno.
      Ecco come il collettivo, la (in)cultura come imsieme di usi e abitudini manifesta la sua influenza.
      Educare al fatto (ovvio) che la vita non solo non è solo divertirsi ma talvolta non lo è affatto.

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  8. certo, se viene con te in montagna non avrà le tue gambe ma dovrai pazientare, andare piano, sopportare. è come se io andassi a correre con la mia donna pretendendo che lei vada a 5' al km come faccio io. che poi io ti capisco, è capitato anche a me di avere scazzi con mia figlia in passato per questioni caratteriali. ma da qualche anno ho mollato. stiamo troppo poco noi separati con i nostri figli per permetterci il lusso di litigarci.

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    1. > non avrà le tue gambe ma dovrai pazientare, andare piano, sopportare

      No no.
      E' egli che deve pazientare, perche' quando ingrana la marcia e veniamo su dalla staz a piedi, io mangio la polvere.
      Il suo "problema" non e'il fisico e' la testa, la resistenza mentale al movimento che ... non sia il calcio.
      Io cerco di non mollare, di mantenere un approccio vario.
      Domani andremo dai miei veci in auto (purtroppo non ci sono quasi piu' collegamenti che non sia in tutto o in parte AV e le coincidenze sulla media velocita' sono asurde, devi aspettare quasi un'ora qui, 50' la', follia).
      Insomma, andremo in auto. Poi la',in citta', di nuovo a piedi. Mahgari ci faremo prestare due bici, perche' no!?
      Litigio... non e' il termine giusto. Diciamo mio cazziatone e poi su a piedi le cose si sono sciolte. Vedevo che sorrideva sotto i baffi.
      Poi lo anche accarezzato, perche' ero contento dell'esserci riappacificati e che sorrideva. Camminare, nella natura a primavera, e' meraviglioso. E cosi'ha meravigliosizzato (!?) il bipede, ha sciolto lo stato d'animo.

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  9. Magari non si applica al caso specifico, però a volte le cose possono essere osservate da più angolazioni: cosa c'era di irrinunciabile nel bagaglio? Viaggiare leggeri, scegliere il necessario e scartare il superfluo, è un altro modo per non aver bisogno di "supporti", ed è un'altra abilità di testa alla quale occorre abituarsi (o non si sviluppa).

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    1. Infatti muoversi non in auto serve anche a questo. Lanza del Vasto diceva chw camminare è importamte anche perché non puoi prendere che il necessario, forse neppure quello.
      Comunque i bagagli erano leggeri, solo uno zainetto coi libri di scuola...

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    2. Lorenzo, "viaggiare leggeri" significa (per quanto mi riguarda) capire cosa è effettivamente necessario e cosa non lo è, quindi regolarsi di conseguenza. Se devo guadagnare un alpeggio camminando tre ore in salita e prevedendo di fermarmi lassù per cinque giorni, sicuramente non mi porterò il Nintendo con tanto di batterie di riserva. Se sono già stato in loco e so per certo che c'è una fonte affidabile, non mi porterò certo dieci litri d'acqua sulla schiena. E così via.
      Inoltre, dai discorsi che fai traspare con una certa chiarezza che l'essenziale, per te, è veramente poco. Sicuramente assai meno di quello che tanti pensano sia essenziale. Sulla mia pelle ho imparato che l'indispensabile è veramente poco, e che non avere le idee chiare in merito molte volte "costa" piuttosto caro. E' ben vero che non siamo tutti uguali e che non per tutti indispensabile significa la stessa cosa e le stesse cose.

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    3. L'acqua è sempre prudente portarsela (diciamo che ho sempre con me il mio bel litrozzo). Il mio esempio era estremo: mi porto acqua per il fabbisogno di cinque giorni (una dozzina di chili sul groppone solo per quella) se so che sul posto la troverò fresca e zampillante? Vado ancor più in la... posto che portarsi tant'acqua sia indispensabile, non sarebbe il caso di ripensare l'opportunità di andare in un luogo del genere (evidentemente inadatto)?
      Prendi questi ragionamenti anche nel loro significato simbolico, non solo in quello letterale.

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    4. Tornando su un livello più concreto. Quest'anno ho accompagnato una visita d'istruzione in un albergo montano (non rifugio, albergo in paese). 104 ragazzi di 11 anni, 7 insegnanti. L'albergo forniva TUTTO in termini di alimenti, bevande, igiene, riscaldamento, come tutti gli alberghi degni di chiamarsi tali. Ebbene, stimai il volume medio delle valige sui 100-120 litri ciascuna, se non di più. Non pochi ragazzi avevano un borsone aggiuntivo di quelli che usano gli sportivi per portarsi cambi, scarpe e piccole attrezzature. Oltre, ovviamente, agli abiti che indossavano e pressoché tutti un piccolo zaino di tipo scolastico. Una follia, viste le condizioni.
      Al rientro, almeno una dozzina chiese il mio aiuto perché non riuscivano a chiudere le valige (a causa del disordine caotico col quale avevano affastellato il contenuto).
      Una rapida ispezione coi colleghi nelle stanze ormai lasciate dai ragazzini ci portò a raccogliere due cartoni di oggetti dimenticati, dispersi o distrutti (articoli d'abbigliamento, ma non solo). Due "preziosissimi" cellulari andarono persi, tra le lacrime angosciate dei proprietari (ovviamente sostenevano che qualcuno glieli avesse rubati; più probabilmente li avevano persi).

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    5. Si vede che non hai esperienza in merito. Non è una colpa, è una condizione.
      1. Fatto, con abbondanza di dettagliate spiegazioni
      2. Fatto, con grande intralcio da parte di una percentuale significativa dei genitori
      3. Semplicemente impossibile

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    6. Lorenzo: "se succede alla partenza, non viene, se succede al ritorno, calci nel culo"

      A livello ideale posso anche essere d'accordo con te, sarebbe cosa buona e giusta (prendendo i calci in senso figurato, ovviamente). A livello pratico, le cose non stanno proprio così perché non è concesso che possano stare così.

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    7. In quinta liceo siamo andati in gita...

      Parlavo di undicenni, non di diciannovenni. C'è una bella differenza.

      Un sistema pedagogico dove gli insegnanti sono uno zimbello, i genitori giocano ai compagnucci dei figli e i ragazzi sono giustificati qualsiasi cosa facciano o non facciano, come ho detto sopra, produce delle larve, non degli uomini.

      Nella media dei casi, assolutamente sì. Tale è stata resa "la buona scuola" dei giorni nostri. Ovviamente sempre e soltanto per il massimo vantaggio della collettività e degli individui che la compongono, mica per ottenere, con quel sistema, obiettivi altri che probabilmente conosci meglio di me!

      Quindi me ne vanto, di non avere una simile esperienza. Però ne ho altre. E in base a queste, se io dovessi accompagnare dei ragazzi in gita e non mi fosse "concesso" di fare come sopra, IO non ci andrei.

      Fin dove è possibile scegliere, hai ragione. A volte non è ragionevolmente possibile scegliere, anche se da fuori può sembrare il contrario.

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    8. "E siamo qui a criticare UomoCoso perché obbliga il figlio a fare dieci minuti a piedi."

      Assolutamente non lo critico, fa benissimo!
      Per sua fortuna, ha alcuni assi nella manica: 1) agisce da genitore, con tutti i sottintesi del caso; 2) non deve render conto a terzi; 3) agisce in rapporto uno-a-uno. Le dinamiche cambiano, e non di poco, rispetto alla situazione che ho descritto in uno dei miei commenti precedenti.

      Sicuramente avrai da ridire (e non solo tu), perché per qualche ragione esistono pregiudizi su chi di mestiere fa l'insegnante. Pazienza, più in là di tanto non posso (e non voglio) andare.

      P.S. Se hai inteso che uno qualsiasi di quei 104 ha anche solo tentato di mettere i piedi in testa a qualcuno, evidentemente mi sono spiegato molto male, perché non è successo. Piuttosto erano la fiera della mancanza d'una anche minima autonomia di gestione della propria persona, dei propri spazi e dei propri averi. C'è una bella differenza!
      Ah, l'albergo non l'hanno demolito, anzi, abbiamo ricevuto complimenti dal personale per la "continenza" del gruppo.

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    9. "Scegliere è sempre possibile."

      E' anche sempre possibile spararsi in bocca. La domanda è: "è la scelta migliore?"

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    10. Molto interessante questo scambio.
      Lo definirei un compendio sulla sociologia dell'inettitudine o, per dirla lorenzianamente, sulla pedagogia larvale.
      Essere insegnanti degni oggi è un lavoro usurante. Oltre a bambocci viziati e inetti trovi genitori che lavorano contro. Mia sorella mi diceva che una sua vicina insegnante se ne trova sempre contro ad ogni provvedimento disciplinare fosse solo anche una nota sul registro.
      Io vado fuori di testa, mi verrebbe voglia di scudisciarli.
      Lustri di dirittismo sinistro, di cattobuonismo, di sradicamento dalla vita, di fanfaluchismo, moralismo d'accatto, di campane di vetro, di rincoglionimento progressista tecnoteista regressivo.
      Poi si arriva a delinquenti "facciamo il degenero" autoctoni (non che i magrebini italianizzati siano meglio).
      Io trovo che solo un acuirsi della crisi possa salvarco destando le menti da questo orribile regressione di.massa, riportarci a qualche lume della ragione e della realtà.
      Grazie per il vostro contributo!

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  10. ciao UIC, volevo segnalarti un link. probabilmente non è questo il posto giusto, comunque eccolo:

    http://www.eschaton.it/blog/?p=5231

    dai commenti:

    " Chiaro come un numero di pargoli superiore a due sia incompatibile con questo modello [far bastare il salario per le esigenze borghesi, ndt], ed ecco perché, piaccia o no, i polemisti cattolici – o religiosi in genere – ci hanno preso in pieno. Da qualche anno esiste poi l’alternativa laico-naturalista, quella della decrescita e dell’”abbondanza frugale” [sic] di Latouche, in cui le grandi masse piccolo-borghesi continuano a non fare figli e rinunciano agli agi consumistici ma non al Piacere, rappresentato, secondo Carlo Petrini, dal Barolo e dal formaggio di fossa: l’estinzione sostenibile."

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    1. Questa è una pagina sul mio essere genitore, padre ma anche, indirettamente, di decrescita, può starci.
      Ecco il collegamento all'articolo

      la fine dei tempi nell'epoca della sua riproducibilità tecnica - Estinzione

      Non l'ho letto ancora tutto, sono arrivato ad un terzo circa.
      Ma la parola estinzione mi procura un attacco di orticaria.

      Da un tot di amici che hanno osato avventurarsi in giro a Pasquetta ho avuto racconti di ingorghi da incubo e la definitiva conferma della perdita dei lumi della ragione. Le sardine nella scatola ulteriormente costipata dall'invasione di milionate di quelle alloctone, in aggiunta a quelle autoctone, parlano di estinzione.
      Mah.

      Anche Spirita Libera lo testimoniava, ottenendo un mio commento.

      Leggo a spizzichi e bocconi una serie di affermazioni damanineicapelli.
      'spetta che ora non ho tempo per considerazioni meno schematiche.
      Grazie per la segnalazione,

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    2. Una pagina sulle conseguenze - sì sì estintive - della crescita demografia è questaPronto per il tuo funerale? - 2 oppure questa Pronto per il tuo funerale?.
      Magari continuerò là.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.