giovedì 30 ottobre 2014

Il tramonto dell'euro - 3: OCA

(Il tramonto dell'euro - 2)

Continua la mia analisi etica ed ecologica del lavoro di Andrea Bagnai. Il secondo capitolo è dedicato all'oca, non il buono (forse anche squisito :) uccello acquatico palmato ma al concetto di Optimum Currency Area.

L'aumento  del commercio intraeuropeo sia stato solo del 9% e non del 200%. Del resto, pensateci un po': se per sincronizzare le nostre economie dovessimo incrementare il commercio intraeuropeo di una percentuale a tre cifre, vi renderete conto anche solo dell'impatto ecologico di una cosa del genere. [...] questa cosa che l'unione monetaria ci fa bene ci fa bene perché aumenta l'interscambio commerciale europeo torna continuamente fuori. E' una menzogna, è un assurdo economico ed ecologico, ma troverete sempre un politico disposto a ripetervela, anche gratis.
p. 125

Non si può non pensare ad una sola delle colossali menzogne che sostengono la presunta necessità del TAC/TAV (non lo sanno neppure essi, il fatto che sia inutile non ha alcuna rilevanza, l'importante è che si faccia) Brennero o Val di Susa (la crescita esponenziale illimitata dei volumi di merci e passeggeri che dovrebbero varcare i confini) e capisce che i danni ecologici di questa religione crescitista non sono affatto da temere, sono già in atto, Bagnai prende atto della mendacità di questa assunzione.

La motivazione per entrare in un'unione monetaria (ridurre l'incertezza del cambio)n si presenta proprio quando i Paesi che l'adottano avrebbero in realtà bisogno di maggiore, non minore, flessibilità.
p. 128 -129

Con il paragrafo "Europa: il percorso giusto" l'autore illustra quale sarebbe dovuto essere l'approccio giusto (a suo avviso) per una unificazione politica europea alla quale avrebbe potuto seguire quella monetaria: mobilità degli studenti e lavoratori (potrei essere d'accordo solo se temporanea),tipologie di contratto con diritti  ben definiti (non si citano i doveri), integrare e uniformare i sistemi di welfare, integrazione fiscale, controllo democratico sulle istituzioni europee.
Il sì global monetario scacciato a pedate dalla porta diventa, dopo poche righe, un sì global che rientra dalla finestra su quasi tutto il resto (non ci sono le parti scomode: doveri, etica pubblica, sostenibilità, rispetto delle culture identitarie anche nei loro aspetti inconciliabili, limiti territoriali e di scala della democrazia, etc.).

La rigidità monetaria non ha alcun senso in aree così eterogenee: Bagnai ha ragione da vendere (nota).
Ma il suo antagonismo e disprezzo per gli europei del nord (i riferimenti caustici a biondi occhi azzurri bravi a produrre, il termine di Realpolitik usato dispregiativamente) gli fa dire ovviamente crucchifinnicipaesibassesi brutticattivicaccadiavolo ma non gli fa spendere una parola una che il ritorno alla liretta bungabunga sarebbe passare da un'OCA europea ad una italiana, visto che non c'è alcun similitudine tra le province di Pordenone, di Bolzano o di Verbania e quelle di Catanzaro, Caserta o Messina.
Insomma, l'OCA degli altri è brutta, la nostra invece andrebbe bene, non spendiamoci una parola, è data per scontata. Non si accenna alla necessità di monete provinciali in una politica di rigorosa sostenibilità, a partire dall'aspetto finanziario, monetario di questa che è il pareggio di bilancio in un regime poco meno che autarchico e con scambi limitati (scambi, un mezzo, non un fine, limitati non solo per le merci, intendiamoci!) tra le varie piccole matrie/patrie.

L'idea che la moneta unica possa costruire una comune identità nazionale è tragicamente smentita dai fatti: i risentimenti nazionalistici che l'euro sta destando nei Paesi europei del Nord e del Sud sono sotto gli occhi di tutti.
p. 131

Questo è noto anche in Italia dove l'unificazione ha esposto a tensioni di ogni tipo (anche economiche ma non sono certamente le più importanti) tra nazioni provinciali e regionali che hanno ben poco in comune. Però se lo dici le reazioni isteriche esplodono come mi è successo con un collega di origine campane ieri, quando gli ho detto che la tassa/canone messa in bolletta è dovuta alla straordinaria evasione del sud, lo stesso collega che mi ha dato ieri del leghista e che in altri contesti diceva che è scappato da quella realtà e che essa non ha né avrà soluzione e che non può che peggiorare (però se lo dici tu sei un sporcoleghistasembrisalvini).

Bagnai ha una cultura progressista non può ammettere il limite del paradigma internazionalista, egalitario, (violerebbe i dogmi della sua fede) e pendola continuamente tra il sì global ed il no global.
Non solo, il crescitismo progressista emerge ancora una volta (Engels fu uno dei patriarchi di questa religione, con il comandamento che le progressive sorti della tecnica avrebbero eliminato ogni vincolo e, peraltro uno dei più feroci e scorretti denigratori di Malthus).


La teoria dell'Oca [...] non ha raggiunto, a livello teorico, conclusioni definitive. [...]
- se si ritenessero superiori i cambi fissi, ci sarebbe un'unica Oca, il mondo intero. Qualcosa di simile si è avuto con Bretton Woods ma non ha funzionato [...] anche se il suo  crollo non ha danneggiato più di tanto lo sviluppo [crescita, NdUUiC] dell'economia mondiale.
p. 127


(andrea s, via bestshots.at)

15 commenti:

  1. No, credo ci sia invece grande apprezzamento per la Germania, visto che lui parla fluentemente tedesco e ne ama la cultura e la gente.

    Ma non è questo il punto. Il punto è che l'Italia stessa non era un'OCA e in 150 anni non siamo riusciti a sanare certi squilibri.

    Prosegui nella lettura. Io oggi fatico a risponderti per motivi logistici, ma il discorso è davvero molto interessante...

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    1. nottebuia

      Per quanto idealmente tirolese-asburgico, io conosc(ev)o abbastanza bene al realtà tedesca e sono troppo intelligente :) per affermare che i popoli del nord europa siano eletti/migliori/superiori.
      Qui (e forse anche da te) ho scritto essi hanno molti difetti ma non abbiamo tempo e risorse per occuparci dei loro.

      Infatti, l'Italia è il miglior esempio di pro (che esistono) e di contro di una presunta nazione che non lo è, creata per unificazione irridentista di alcuni figuri ;) come Cesare Battisti, Giuseppe Garibaldi etc. nel XIX secolo.
      Avevano in testa i pro (cercare di difendersi da predazione e sfruttamento di popoli stranieri) ma non potevano conoscere i disastri che l'unificazione comportò e comporta (qui in Emilia Romagna la presenza ndranghetista sta aumentando senza controllo, ennesima notizia di questi giorni).

      E' un libro fatto bene e interessante.
      Solo che... io lo leggo da un altro punto di vista, quello dell'ecologia, no global sì local, della sostenibilità, dell'etica.
      Poi arriverò al Ciclo di Frenkel - UnUomoInCammino. Ehehe :)

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  2. Sono daccordo sul fatto che la politica econimica unica che vuole uniformare realta' storicamente e culturalmente cosi' diverse e' stato un errorevdi cui ora tutti paghiamo il prezzo. Un dato ulteriore mi ha fatto riflettere recentemente. Gli europei sono il 20% della popolazione mondiale e consumano l'80% delle risorse planetarie, alimentari ed energetiche. Se c'è un bubbone succhia sangue, quelli siamo noi. E i governanti dicono che dobbiamo pure crescere? La vedo dura....

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    1. I politicastri sono demagoghi che vendono sogni irrealizzabili a furbastri che li votano per questo con la speranza - dei furbastri - che possano aumentare in numero e in consumismi e servizismi sapendo che ciò non è possibile.

      Gli europei non sono peggio o meglio degli altri, sono solo più avanti nella depravazione liquido-consumista.
      Tant'è che i migranti, quando arrivano qui, diventano ancora più becereramente consumisti di noi e io li vedo ogni giorno in treno.
      Lo vogliono essere, esattamente come noi, con l'aggravante, de facto, di non aver alcun anticorpo culturale, esperienziale.

      Francamente considerare peggio gli europei o gli italiani dei migranti lo considero razzistmo terzomondista.

      Il crescitismo è poi una delle confessioni della religione antropocentrica e quella dilaga ovunque.

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    2. Ognuno è razzista a modo suo, Uomo. :)

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  3. Tutte balle... quali?

    Guarda, il problema non è affatto sovietico o italico cattocomunista.
    Guarda come la crescita e l'ingordigia hanno devastato intere aree del Nord.
    I piani irregolatori che hanno distrutto i campi, il settore primario e le baite e i campi che davano da mangiare e lavoro li hanno fatti gli assessori locali, tutta roba nostrana, eh, mica i sovietici, il Bilderberg o i catanesi.

    Ad esempio, in una provincia che mi piace, il Sudtirolo, il loro aberrante tasso cattolico di crescita demografica li ha raddoppiati dalla seconda guerra mondiale.
    Infatti si sono creati un tot di tumori antropico-cementizi, delle mini conurbazioni nel meranese, nel bolzanino, in val gardena.
    Tutta roba bbbona loro, eh!?

    Qualche nota polemica a parte, sono d'accordo, Lorenzo.
    Abbiamo un' OCA italico-italiota che ha creato un disastro dopo l'altro.
    Economia drogata.
    Infatti.
    Io penso, ad esempio, al tumore antropico partenopeo-casertano che è un caso interessante di tumore alimentato dall'esterno che produce i suoi effetti nefasti e che più li produce e più crea danni e più viene alimentato per tentare di salvare il non salvabile.

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  4. Non è la rigidità monetaria ad avere senso (che non ha) ma la rigidità in sostenibilità dei bilanci (anche finanziari).
    Il pareggio (utile di bilancio in caso di debiti da recuperare) non ha importanza se venga fatto in euro, in scellini bolzanini, in sestino napoletano, o in secusini torinesi.
    Ciò che importa è che il bilancio ecologico e quindi finanziario a Bolzano, a Napoli o a Torino sia sostenibile e quindi complessivamente in pareggio su cicli brevi o al più medi.

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    1. Man, perdonami, ma se rigidità monetaria è un dettaglio, allora tutto il pianeta potrebbe adottare la stessa moneta come mezzo da utilizzare nello scambio tra due soggetti, non credi?

      Non assumere la linea dei "liberisti" secondo i quali la moneta è neutrale. Neutrale stika... ;-)

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    2. il punto è che non tutte le aree hanno lo stesso livello di competitività e, se decidono di adottare la stessa moneta, devono poi mettere in atto meccanismi di compensazione degli squilibri. Altrimenti, devono adottare monete diverse. Punto.

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    3. Diciamo che la rigidita' monetaria sarebbe come le regole di uno sport, diciamo la pallanuoto o la pallacanestro.
      In effetti quelle regole non potrebbero andare bene sia per pigmei che per vatussi.
      Ho scritto che la rigidita' monetaria, il fari play, prendendo atto della realta', non ha senso.

      Aggiungo che in queste pagine non ho mai difeso l'euro, Cio' che e' eticamente, moralmenrte e pure economicamente giusto e' il pareggio di bilancio su cicli brevi o anche medi.
      Pareggio in scellini bolzanini, in sestini napoletani, o in secusini torinesi, appunto.:)

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    4. fair play, moralmente, "giusto" (nel senso che e' giusto cio' che produce buoni risultati su tempi medio lunghi)...

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  5. Guarda, Lorenzo, ad un convegno con Ugo Bardi, uscì 'sta roba che non ci piace ma che è una realtà oggettiva.
    Egli disse che tutti i sistemi hanno un andamento ciclico di crescita giovanile - stabilità - obsolescenza e regressione, anche i sistemi sociali, culturali.

    Considera che la liquidità ha aumentato di molte volte la dinamica dei sistemi, compresi quelli umani.

    Tu ed io non ci sogneremmo neppure per l'anticamera del cervello di tornare alla dura economia di sussistenza dei nostri nonni che o raccoglievano il fieno su per canaloni erti a mano oppure non mangiavano el furmai, non potevano scegliere di andare a comprarlo al supermercato sotto casa.
    Quindi questo agio ci ha reso oggettivamente meno spartani, più deboli, meno autonomi.

    Tu sei incazzato con i rossi, ma io quando leggo di alcune notizie dalla Corea del Nord, oggettivamente positive, mi rendo conto che là, uno dei pochi paesi al mondo che ha un programma ideologico, politico ed operativo di massima autarchia possibile imposta coercitivamente, puoi lasciare la bici per strada e la ritrovi,
    Pensa un po', come nei nostri paesini fino a qualche lustro fa.

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  6. Lo stato attuale è marcio, corrotto e corruttivo, parassitario e dissipativo.
    Forse per il mio realismo, lo considero un problema di scala, di paradigma, oltre che di religione cattocomunista (i disastri fatti dall'ingordigia liberista non sono minori e ho citato come essa abbia ridotto regioni bianco-azzurro-nere), inculturale più che partitico.

    Il mio tanto peggio tanto meglio non è affatto nichilista ma ha una tensione verso una morale ecologica, verso l'etica, desidera attivazione dell'osservazione, dell'ingegno, delle menti, il disinquinamento dalle (neo)religioni che intasano le menti già piccole e scadenti delle masse, il risveglio delle coscienze, la rinascita dell'etica dell'onore, della responsabilità e della respons-abilità.

    Landini ha ragione quando dice che vengono manganellati gli operai e i più grandi parassiti delinquentoidi fanno carriera e salgono nella piramide sociale (il più bravo di tutti, quello che a te_ti piace tanto, il capo del partito dei ladri, era diventato primo ministro).
    Peraltro votati da la_gente.
    O anche sindacalisti de il_bobbolo democristiano che parassita ben bene coloro che dovrebbe difendere (v. stipendio decoroso, sobrio e moderato di tale Bonanni).
    Uauauahahaha

    Se Landini ha la rosolia gli altri c'hanno la tubercolosi o la rogna.

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  7. Renzusconi....
    Cambiati i burattini della commedia PD(L).
    Stessa (in)cultura con qualche screzio.
    Il partito dei ladri è quello della metà "meno tasse per tutti".
    Il partito democristiano è quello della metà "più servizi per tutti (compreso il resto del mondo)".

    La truffa bipartitica per il_bobbolo.
    In PNL si chiama falsa scelta.

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  8. Ci fu una incazzatura di B., prima di un giro di politiche, perche' a suo avviso il PD o come si chiamava Ulivo PDs, insomma, quelli li', aveva copiato il programma del PDL.
    La cosa fu fatta rientrare rapidamente.

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