mercoledì 17 agosto 2022

La base

Ci era venuto il pensiero di andare tre giorni al paesino trentino della mamma. Poi abbiamo visto le previsioni del traffico nei giorni a cavallo del ponte ferragostano e abbiamo desistito: mai scelta fu migliore: silenzio, pace, meteo gradevole nel nostro piccolo angolo di paradiso appenninico, gioia e zero incubo code.
Ieri è stato il nostro quarto anniversario: fu il 16 agosto 2018. Penso che la semplicità e qualche scelta oculata, rinunce comprese, siano la base del nostro volerci bene.

Letta proclama LGBT, ddl Zan e ius soli come nucleo (in)civile del programma PD. Trattengo i conati di vomito e guardo a quanto agli antipodi. Per quanto (molto) problematici su vari punti almeno hanno una visione morale, etica, dei fondamenti della società umana. Semplicemente la base della società.

27 commenti:

  1. E' inutile cercare una logica, una razionalità, nel pensiero e nell'agire della cosiddetta "sinistra".
    A partire dal fatto che fino alla fine degli anni Ottanta quando dicevi "sinistra" implicavi Partito Comunista e adesso quando dici "sinistra" implichi qualcosa di indefinito che si colloca tra il parroco col capello unto e il "woke" americano con la custodia per l'iPhone intessuta dai bambini indios.

    Ho detto in un commento precedente della paradossale inversione dei ruoli per cui oggi la NATO è "di sinistra", cosi come il solito discorso dell'elettorato "di sinistra" che abita i "quartieri bene" e disprezza la plebaglia puzzolente delle periferie, da cui "populismo".

    Gli argomenti che hai elencato come programma del PD in realtà non sono altro che "mode" che i nostri leccapiedi zelanti assumono dalla "sinistra liberal" americana. Li assumono in maniera meccanica, acritica, perché sono tutti pretesti per il vero scopo, cioè cancellare le peculiarità europee ed italiane per uniformare la "società" non tanto al "modello americano" quanto alla idea di "socità globale", al Mondo Nuovo senza confini e barriere. Anche qui, impossibile trovare una logica, un senso. Si tratta di gente che piange per "gli ultimi" e intanto si fa servire dal cameriere filippino.

    Il guaio è che hanno già vinto, cioè qui si tratta solo di esplicitare, di mettere nero su bianco, cambiamenti che sono già avvenuti.

    Guardavo un video giorni fa, parlava della "crisi del cinema italiano". Mi stavano uscendo gli occhi dalle orbite. Non è che non si fanno film in Italia e la gente comunque non li guarderebbe perché siamo stati "colonizzati" dagli Americani ma perché abbiamo progressivamente perso ogni consapevolezza di noi stessi, ogni specificità e quindi non abbiamo più niente da dire, non sappiamo immaginare. Se non esistono gli "Italiani" non può esistere il "cinema italiano". Può esistere solo il "cinema globale".

    Non puoi fare un film senza una storia da raccontare. Lo stesso, incidentalmente, vale per gli Americani, basta guardare i film degli ultimi anni. Sono dei "remake" che correggono storie vecchie facendone strame oppure storielle di bambini ritardati. Nella "Società Globale", quella del "Meticciato" e dello "Uomo Unico" di Scalfari, non ci possono essere storie diverse che vengono da contesti diversi. Ci sarà una sola storiella per un solo contesto. Dovrà essere una storiella perché necessariamente scollegata dal passato e senza un futuro, dovrà collocarsi in un "meta-universo-inclusivo" fatto di contraddizioni e paradossi, come quello evidente di sottolineare le diversità e nello stesso momento negarle.

    D'altra parte, non esiste nemmeno una vera "opposizione" alla "sinistra".
    La cosiddetta "Destra" è capace solo di copiare, come il compagno di banco scemunito. Non è capace di proporre una vera alternativa perché, ancora, non è capace di immaginare. Quello che non puoi immaginare non lo puoi nemmeno fare. Se la "Destra" ha lo stesso immaginario nullo della "Sinistra", l'unica cosa che può fare è aspettare che Letta dica "Jus Soli" per poi dire "No allo Jus Soli". Cosi come nessuno si preoccupa del perché si, nessuno si preoccuperà del perché no. Dato poi che la "Sinistra" cambia continuamente idea e vive di contraddizioni e paradossi, una "Destra" che gli fa da specchio non potrà che vivere delle stesse contraddizioni e paradossi, solo di segno opposto.

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    1. Qui ci si dovrebbe ricollegare al discorso sulla "necessità" dell'automobile come di tutti gli aspetti del vivere contemporaneo.

      Torno a dire.
      Sono sicuro che i farneticanti che leggono o leggevano questo blog sono convinti di quello che dicono. Non è colpa loro, è che hanno perso la capacità di immaginare e quindi l'idea che possa esistere qualcosa di diverso dal "dato di fatto" è inconcepibile. Figurarsi l'idea che sarebbe conseguente all'immaginare, cioè il progettare, quindi decidere, quindi fare i conti del dare e avere, pagare il prezzo delle proprie scelte per ottenere qualcosa in cambio.

      Se questo è l'unico mondo possibile, è inutile votare perché una qualsiasi alternativa e cambiamento sono inconcepibili. Ancora, se tu sei convinto che l'automobile sia "necessità", non ti serve la cittadinanza e non ti serve la democrazia, quindi non voti. Quello che ti aspetti è solo la "normale amministrazione". Chiunque ti garantisca la "normale amministrazione" assolve il compito, non importa chi sia e da dove venga, tanto il dove va è nelle premesse.

      Altro paradosso, coincidenza tra Occidente e Oriente.
      in Oriente non voti perché c'è il candidato unico e il presidente-a-vita che poi nomina il successore, magari suo figlio. In Occidente non voti perché sei "cittadino dell'ovunque e del nessun luogo", amministrato da facce anonime del "Comitato" o dalla "Commissione" che poi è una specie di Consiglio di Amministrazione di una società di cui tu possiedi una azione su dieci miliardi di azioni, quindi incaricato dai "soci di maggioranza".

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    2. L'automobile è uno strumento. Invece viene usato come "droga che dà (presunto) piacere".
      Sono decenni che l'urbanistica e il sistema dei trasporti sono stata annientati per cose assurde, come aziende che producono panfili nel cuore degli Appennini tanto c'è qualche TIR che me li porta a La Spezia o che importa mozzarelle blu gusto acqua dalla Polonia.

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    3. Qualsiasi cosa fabbricata da mano umana per definizione è uno "strumento", solo che tu non consideri "necessario" un clavicembalo o un arpione per le balene o lo smalto per unghie da uomo.

      Viceversa, la automobile viene percepita come una protesi senza la quale non puoi mangiare, bere, respirare. In Italia praticamente ogni adulto possiede almeno una automobile e tu, incidentalmente, ne possedevi due, prima di donarne graziosamente una ai Sardi.

      Ai fini di questo discorso l'automobile è solo un esempio, la cosa rilevante è che a nessuno viene il dubbio che questo non sia l'unico mondo possibile. Non gli viene il dubbio perché abbiamo perso la capacità di immaginare e di conseguenza di progettare e quindi di fare. Il concetto della "decrescita felice" non è catastrofico per la "diminuzione quantitativa" ma perché ratifica l'incapacità di immaginare, progettare e fare e certifica che l'unica cosa che si può fare è "godere" e ogni tanto "riustrutturare", fino a che le cose che abbiamo attorno non ci crollano addosso. Tu per primo proponi questa visione neoromantica e decadente delle "case da rivista di architettura" ottenute dal recupero di antichi casali in rovina, senza il minimo dubbio su come una idea del genere si materializzi nel contesto, cosa ci deve essere a monte e a valle.

      Questo discorso della differenza tra "quantità" e "qualità" te lo ripropongo con cadenza periodica e vado a sbattere ogni volta sul fatto che anche te sei afflitto dalla incapacità di immaginare, sei confinato in te stesso, dentro le cose che assumi come "dato di fatto". Non solo, dai anche per scontato che, quando necessario, si debbano fare i famosi "compromessi", quindi a parte le automobili, in casa hai il camino, tralasciando il problema di reperire la legna ma se devi andare in vacanza non ti fai scrupolo di prendere un razzo spaziale. Poi scendi dal razzo e fai un pippotto sulle mucche nel prato, ancora senza considerare il contesto e quello che ci deve essere a monte e a valle.

      A pelle mi infastidisce l'incoerenza ma la cosa terrificante l'ho scritta sopra, è la incapacità di immaginare.
      Tu magari pensi di essere "controcorrente" per via del camino e del pippotto sulle mucche nel prato ma per me sei scontato, risaputo, meccanico, come ogni riga del Corriere.

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    4. A proposito del Corriere.
      Leggo la cronaca di Milano, una signora africana accoltellata da un tizio che ha pagato la famiglia per comprarla come moglie ma lei si rifiutava, quindi violazione contrattuale da risolvere. Un bambino egiziano morto di notte quando è normale che i bambini vadano in giro, investito da un marocchino senza patente che guidava a cento allora una smart mentre era drogato e con una gamba ingessata.

      Leggo che il "climate change" causa la "siccità globale", contro ogni logica. Infatti essendo la Terra un sistema chiuso, la quantità di acqua è sempre la stessa, più fa caldo, più acqua evapora dagli oceani, più nuvole si formano, più deve necessariamente piovere da qualche parte. Viceversa, per ridurre le precipitazioni "globali" serve una era glaciale che immobilizzi l'acqua in forma di ghiaccio e riduca la evaporazione e quindi la formazione di nubi.

      Qui non si tratta di immaginare ma di vedere.

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    5. La quantità di acqua è sempre la stessa: 700mm di acqua in tre episodi invece che in un anno. Siccità e alluvioni sono due lati della stessa pessima medaglia.

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    6. L'Arcobaleno Atlantico della Sera è grottescamente buffo: martella da mane a sera sulle meraviglie dei paradisi multiculturali e poi pubblica, giulivo, i risultato del tritato miscugliato

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    7. E' semplice logica, lo ripeto.
      Le nuvole si formano dalla evaporazione dell'acqua del mare. Più fa caldo e più si estendono gli oceani, più nuvole si formano e quindi da qualche parte sulla Terra piove più di prima. Possiamo dire che qui si forma un deserto ma la si formerà una jungla tropicale. Per forza. Potrebbe essere necessario ricollocare parte dell'umanità in aree che prima erano aride e che poi saranno umide e viceversa, da aree che prima erano umide e adesso sono aride. Complessivamente però le precipitazioni vanno ad aumentare.

      Ripeto, la "siccità globale" può essere conseguenza solo di una glaciazione, non di un aumento della temperatura, perché è necessario sottrarre acqua dal ciclo evaporazione > nuvola > pioggia/neve e questo può succedere solo se l'acqua è imprigionata nelle calotte polari in forma di ghiaccio.

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    8. Il fatto che piova in un giorno quanto piove in un'auto, ovvero che la quantità di acqua non vari, non è di alcuna consolazione.
      Come non risolve il fatto che le falde si secchino, i pascoli che sono distese di robaccia giallo-bruna riarsa, che non ci sia fieno per l'inverno, che criminali incendiari abbiano facile gioco in appiccato incendi devastanti in boschi aridi, che gli alberi in città a metà agosto abbuono il fogliame mezzo giallo che avrebbero a metà novembre.
      Qualcuno potrebbe proporvi di mangiare in un pasto solo anche di più di quanto mangiate in un mese o due. Provate pure (complessivamente il cibo sarà anche di più!) e poi ci racconterete.

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    9. Non fa nessuna differenza rispetto a quello che ho scritto.
      Il "riscaldamento globale" può solo fare aumentare le precipitazioni, non le fa diminuire.
      Poi cambierà la circolazione delle nubi e pioverà la invece di qui, sfiga.

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    10. > Non fa nessuna differenza

      A volte osservo persone che sono nella loro sfera di credenze personali avulse dalla realta'.
      Piu' o meno la stessa risposta degli artficializzati urbani globalizzati, per i quali, appunto, non c'e' nessuna differenza: l'acqua per la doccia arriva dal rubinetto, il petto di pollo si genera magicamente nel supermercato.
      Un giorno non arriva piu' l'acqua in casa e iniziano a sclerare.
      Purtroppo queste cretinate sono il risultato dello sradicamento delle persone e del loro intruppamento nei tumori urbani.

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    11. Non so cosa "osservi", di certo capisci una fava.
      Che noia, te e il Corriere dei Piccoli, detto "Corrierino".
      NASA - Worldview - Clouds.

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    12. Il pensiero globalizzato, globalistico: se piove di piu' in Equador va bene.
      Come se l'incendio di 50ha nel comune di la', oppure mezza italia senza olive per la siccita' cambiassero di un epsilon peril fatto che in Ecuador o in Sudafrica sia piovuto di piu'.
      Dell'Ecuador o del Sudafrica me ne fotte 'a sega.

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    13. Coso, sei in pieno delirio narcisista.
      Quando abbiamo cominciato a parlare di te?

      Se vuoi sapere dove piove, chiedi alla NASA che te lo dice.
      Non chiederlo al Corriere che invece di racconta che non piove da nessuna parte, perché si sa che col caldo l'acqua si asciuga.

      Se invece batti i piedini per terra e strepiti perché non piove su casa tua, sfiga, ti do una brutta notizia, che tu strepiti non fa differenza. Non importa a nessuno ma soprattutto non invoglia le nuvole a transitare sopra quella regione. Puoi sopportare, attrezzandoti per quanto possibile per fare a meno della pioggia oppure puoi spostarti dove piove. Puoi strepitare invano coll'unico risultato di essere un tantino fastidioso.

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    14. Dire che non arrabbiarsi sul tempo "non invoglia le nuvole a transitare sopra quella regione" (al tempo non si comanda!) e' gia' meglio che "non fa nessuna differenza".
      Io non ho mai scritto che non piove da nessuna parte. Viceversa noto che da due anni, in Italia centro-settentrionale c'e' una grave siccita', ovvero noto e scrivo che non piove in Italia centro-settentrionale!!

      Fare meno della pioggia e' una delle illusioni della hybris tecnoteistica: non funziona neppure in California dove, un po' alla volta, stanno pure distruggendo pure i mandorleti (che ben resistono nei climi secchi se non aridi) perche'... in varie annate NON li hanno potuti irrigare perche' gli invasi erano VUOTI.
      Si, in California potrebbero pure iniziare a importare pure le mandorle. E poi tutto il resto.
      Oltre al fatto che si diventa dipendenti dall'estero per risorse vitali, essenziali, come cibo e acqua, c'e' la distruzione del settore primario e un impoverimento complessivo.
      Se il Sahara fosse il ben di Dio del "qui c'e' sempre il sole, fa caldo ed e' asciutto" sarebbe pieno di gente. E invece e' un merdoso deserto del cazzo che attanaglia coloro che vi abitano, peraltro sempre piu' stipati come sardine in scatola, tipo gli egiziani e altri magrebini che... ora che la Ucraina non esporta piu' granaglie sono col merdone fino al collo.

      A prospettiva a medio e lungo termine la prima cosa da fare e' combattere la crescita demografica in Italia che, da anni, e' realizzata con le immigrazioni di massa volute, decise e implementate da alcune gruppi di potere e sinistri coglioni fanatici masosadici.
      Se il clima sta diventando sempre piu' arido la cosa piu' demente che si puo' fare e' importare decine e centinaia di migliaia di mandibolatori stranieri. S epoi molti di questi sono pure ostili, si arriva alla follia attuale.

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  2. Buon anniversario a entrambi! Avete una bella sintonia, si avverte ogni volta che parli di voi.

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    1. La risposta avrebbe dovuto essere "speriamo".

      Aggiungo che il commento di Sara è scolastico, nel senso che le donne scrivono ai criminali psicopatici in carcere perché li vogliono conoscere, Vallanzasca si era fidanzato con una ragazza che aveva sequestrato a scopo di ricatto e con il suo avvocato mentre era dentro e questo dovrebbe dire qualcosa sulla capacità di giudizio delle donne, non solo quando si trovano nel "virtuale - immaginario" ma anche quando messe davanti all'evidenza. Inclusa la "femminista" Sara.

      Cito il personaggio del film "l'Ultimo Samurai": un uomo fa quello che può fino a che il suo destino si rivela.
      Che poi è un po' come il Battisti - Mogol de "lo scopripremo solo vivendooo".

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    2. A Vallanzasca ci scriverà te mae!

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    3. > le donne scrivono ai criminali psicopatici
      e all'Orsone nella diariosfera.
      Ahah
      Grazie per l'accostamento, Nessuno.
      :)

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    4. Calma, il Vallanzasca godeva della reputazione di "bel René" e i giornali e la TV lo raccontavano cosi, quindi oltre la normale perversione femminile di scrivere al criminale in quanto tale, nel suo caso c'era anche l'aggiunta inzigante del "bel criminale".

      Per incrementare le fantasie delle Sare planetarie dovresti darti un'aria più pericolosa, tipo quello che tempo fa frequentava questo blog e diceva di vivere su una casa galleggiante sul Rio delle Amazzoni e di fare a coltellate nei peggiori bar di Caracas, un po' il Corsaro Nero, un po' l'Innominato, ecco e dovresti anche pubblicare qualche fotosciop della tua persona in versione "bel tenebroso".

      Allora si che fantasticherebbero, le Sare.
      Femministe.

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    5. Il "bel Renè" credo che lo scriva solo Grand Hotel o qualche rivista del genere.

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  3. eh vaiiiii
    una volta superato il settimo poi si rincorreranno gli uni con gli altri, purchè, chi, tra i due, possiede più cervello, lo usi nei momenti critici

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    1. Usiamo l'espressione "ti voglio tanto bene". A me piace di più dell'altra. Spero sia un segno di buon auspicio anche per arrivare all'ottavo anno e proseguire oltre.

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  4. io ero rimasto all'auto in ostaggio nel Gennargentu, quella sì che era una storia accattivante...

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