mercoledì 3 agosto 2022

Onore e giustizia

(unuomoincammino)

Egli è di poche parole, specie all'inizio. È stato pastore per decenni: spazi liberi, animali che conosce a menadito è stata la sua vita di libertà.
Ella è la capa in casa: maschile e femminile (là) significano anche matriarcato nel privato. È figlia di agricoltori, ha l'arte della cucina e un'ottima cultura, il registro del suo italiano lo testimonia.
Il loro fu un matrimonio tra pastorizia e agricoltura, qui il conflitto è durato secoli.
Delle genti sarde, che io stimo sempre di più, amo anche la riservatezza, i molti fatti con poche parole. Ci siamo presi il tempo, per entrare in confidenza. Dopo la cena luculliana ci invitavano fuori, sotto le stelle, profumo di fichi e mirti, a conversare. Solo dalla terza sera...
Ci raccontavano i loro usi, la loro cultura, il lavoro del pastore. Li ascoltavano attentamente, con molte domande.
Stanno con le porte aperte della casa, dell'auto: all'inizio non potevamo crederlo. Le loro comunità sono coese e con uno spiccato senso solidaristico (ricordate sa paradura in occasione dei terribili incendi in Sardegna centrale orientale, estate 2021?). Non è il paradiso: i balordi esistono anche in terra sarda, anche d'importazione. Questi pastori fieri hanno anche metodi drastici, di giustizia reale, sostanziale, non le cavillosità pelose della pseudo giustizia arzigogolata e storta del "continente" dove la castalia della magistratura, sovversiva nella propria autodichia malata, dimostra il proprio potere anche nella giustizia al contrario, protezione senza se e senza ma dei Caino e ferocia sadica cogli Abele. La giustizia sostanziale assicura la certezza della pena ovvero il migliore deterrente.
Ci raccontavano di un paese non lontano nel quale ci sono faide da secoli a causa dell'abigeato: non è un Eden, dicevo.
Porte aperte e si dorme col fucile accanto. L'abigeato è il furto di lavoro, sudore, fatica altrui. 
C'è un senso e un'etica dell'onore ormai sconosciuta qui. A differenza di intere zone del Meridione, qui l'onore è a servizio e funzionale alla comunità, non ai soprusi di una famiglia sul resto.
Ci hanno raccontato la brutta fine che hanno fatto alcuni pionieri della malavita organizzata (camorra campana e mafia siciliana) quando hanno tentato di incistarsi da quelle parti. Considerata la veloce marcescenza rispetto alle infiltrazioni di 'ndrangheta, camorra, mafia in molte regioni italiane, non potevo non ammirare la reazione di quelle genti, la giustizia reale, etica, efficace.
Altro  caso: un rumeno fa la corte ad una donna locale che non ricambia. Le proposte si fanno insistenti, ella non cede. Il tale, al bar, inizia a parlare male della donna, sempre peggio. Lo invitano a contegno e riserbo, egli continua. Poche parole "Sparisci di qui e non farti più  vedere", con la canna del fucile che ha sfiorato la tempia, il molestatore calunniatore se n'è andato.

Io ho due indicatori abbastanza precisi di una cultura: essa come tratta il territorio? essa come tratta le femmine?
Se si pensa alla differenza, nel mondo coreutico, delle danze calabresi o campane (fino all'inizio del secolo scorso tarantella e tamurriata erano ballate a sfida da soli uomini, le donne erano escluse) e i balli popolari tradizionali sardi, tradizionalmente ballato in coppia uomo e donne e in corale (il ballu tondu, con pari dignità e numero tra uomini e donne ha tutta la potenza moltiplicativa della polis danzante) si nota ancor più la differenza tra questa Austria o Svizzera mediterranea e molta parte del Meridione.
Nonostante i calori feroci, solo qualche mini principio di incendio a bordo strada, in Campidano verso Cagliari, nulla di confrontabile con gli incenerimenti  dolosi che hanno martoriato il resto d'Italia e, da sempre, il Meridione. Del fatto che i bordi strada sono in gran parte più  puliti e senza rifiuti della maggior parte d'Italia ho già  scritto. Cagliari viene indicata (col solito sinistri orgoglionismo) come città multietnica e, infatti, all'alienazione dell'urbanismo si aggiunge il degrado degli xeno, bordi strada discariche lineari di rifiuti, stesso porcaio di altre parti d'Italia.
Onore e giustizia a braccetto, nella profonda, vera, Sardegna. Come in un ballo tondo. 

24 commenti:

  1. certo se fosse consentito ai contribuenti di andare in giro armati, come fecero nel far west, in un paio di generazioni i delinquenti sarebbero tutti eliminati.
    Debbo inserire questa proposta nel programma del mio partito degli under 70.000

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    1. La "giustizia" storta ufficiale assicura la certezza dell'impunità: un fantastico humus sul quale cresce, prospera e si moltiplica ogni tipo di reato.

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    2. Ovviamente tutto ciò è tutt'altro che casuale ovvero tutt'altro che dovuto solo alla cialtroneria e fancazzismo di molti giudici.

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  2. e poi a ricordare la parità ed anche altro avevano la femmina accabadora

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    1. Molto interessante.
      Grazie Pier.
      La questione del consumarsi 8n sofferenza, malattie, etc. è antica. La Sardegna è terra di popolazione molto longeva, detiene vari primati. Questo ha pro ma anche contro. Una brutta o pessima scenenza, ad esempio.

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  3. Sono in vena di divertirmi stasera.
    In un mondo come quello che auspichi, tu saresti polvere da anni, o servo (leggi schiavo) di qualcun altro, lieto di trastullarti con le altrui fruste a vario modo su di te adoperate.

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    1. Öllapepa, che esagerata!
      Avete qualche fantasia sadomaso, Alahambra!?

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    2. Secondo me AlaCosa ritiene che un ambiente dove ognuno si fa la sua Legge, perché puoi rubare le pecore al vicino se tu e il tuo clan siete più forti del suo clan e può facilmente capitare Giulietta e Romeo patagarrosi, abbia come conseguenza il fatto che Coso sarebbe in fondo alla catena alimentare.

      L'errore di Coso non è tanto quello di mettersi in posa da cartografo inglese dell'Ottocento che cerca le sorgenti del Nilo e incontra questi simpatici nativi, tanto più vitali e onesti di noi, quanto quello di non valutare che i Sardi non sono cartografi inglesi che condividono l'associazione al National Geographic, vivono in un sistema di clan tribali dove ognuno ha il suo posto e per non farli incazzare devi vivere come loro. Per esempio, per stabilirsi a Patagarrau potrebbe sposare la figlia di un capoclan sardo, tipo Pocahontas, però bisogna seguire la procedura, ambasceria presso i maggiorenti del clan con i regali e tutto il resto, altrimenti finisce a coltellate. Poi, una volta diventato sardo d'adozione, a Coso tocca fare a coltellate quando chiamato dal clan, come in Balla Coi Lupi e qui la vedo dura.

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    3. > dove ognuno si fa la sua Legge, perché puoi rubare le pecore al vicino se tu e il tuo clan siete più forti del suo clan

      Questo e' punto in cui il ragionamento e' sbagliato.
      Forse mi sono spiegato male (puo essere anche questo).
      Quel che ho capito e' che, nelle comunita' della Sardegna, e' ancora la polis che controlla e vigila sul rispetto delle regole della buona convivenza comune e questo le differenzia grandemente da molte localita' del Meridione dove la famiglia ndranghetista, camorrista o mafiosa, impone i propri soprusi ai parassitati e nelle quali NON c'e' una comunita' coesa che reprime questi comportamenti ed elimina le persone che lo attuano.

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    4. Certamente, quando ti approcci una comunita', DEVI rispettarne usi e costumi. Non e' che vado al ' e mi metto a fare il marrano con la figlia di questo o di quello. I capoclan, mi risulta, NON esistono in Sardegna: esistono i capifamiglia, come in tutte le societa' tradizionali, quelle che devono essere eliminate nella societa' liquida globalizzata e meticcia.

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    5. La tua visione delle cose è distorta.
      Non sto qui a fare un trattato antropologico o a ripetere tutta la letteratura sulla Mafia, ti faccio solo una domanda: cosa succede se tu per caso entri in contrasto con uno di quelli che rappresentano la legge e l'interesse della tua comunità sarda ideale?
      Esiste l'eventualità che in Sardegna due persone abbiano idee e interessi divergenti o perfino contrastanti?
      Litigano nelle riunioni condominiali in Sardegna?
      A meno che tu non creda che in Sardegna tutti siano sincronizzati come robot in una meta-coscienza collettiva e quindi abbiano un unico pensiero e azioni coordinate.
      In qualsiasi altro posto del mondo la questione si regola col forte che sottomette il debole, con le minacce se bastano, oppure passando alle vie di fatto.
      Secondo te, quando tu vai in Sardegna a fare il turista, i Sardi tirano fuori tutti i panni sporchi e ti raccontano le loro malefatte e dove sono sepolti i cadaveri?

      Questa faccenda mi sembra molto simile alla tua visione distorta della Russia, dove vorresti tanto trasferirti.
      Prima o dopo la Sardegna?

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    6. Penso esattamente quello.
      Uomo è un damerino di città assieme a non so quanto miliardi di altri damerini di città, con il tango, le vacanzine a luglio, le macchinine e tutto il repertorio. In un mondo basato sulle regole di giustizia sommaria che auspica soccomberebbe. Solo che non lo sa, non lo vuole sapere, perché è molto più semplice filtrare la realtà e darsi le arie da superman di 'sta ceppa.

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    7. In concreto non può esistere una Giustizia che sia sommaria, quella si chiama "legge del più forte".
      Per avere idea di come funziona, avendo la pazienza e lo stomaco, si può guardare quel film di qualche anno fa che racconta la fondazione di Roma, intitolato "Il Primo Re", coi dialoghi in protolatino e i sottotitoli. Cito:
      "La pellicola ricostruisce con realismo archeologico un mondo leggendario, che rappresenta il legame fraterno e il fratricidio di Romolo e Remo, il contrasto fra fato imposto dagli Dei da un lato, e il libero arbitrio dall'altro, tra la religiosità di Romolo e la brutalità vendicatrice di Remo. Con dialoghi ridotti al minimo, il film si contraddistingue per la fotografia naturalistica di Ciprì e la saturazione della colonna musicale, creata da Farri."

      Per me la cosa divertente è che Coso sia convinto che la "comunità dei Sardi" gli voglia bene o gli vorrebbe bene.

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    8. Certamente in Sardegna persone possano avere interessi divergenti o contrastanti, litigano... Avevo scritto che non e' un eden. Pero'... anche in questi paesi di faide, ci sono dei periodi di pacificazione, mi diceva la ospite / ostessa / cuoca.
      Dovrei studiare i meccanismi della giustizia nella storia della Sardegna.
      Attenzione pero': il fatto che mafia, camorra e ndrangheta, a differenza di molte altre regioni, qui semplicemente non esistono, e' un risultato' cosi' macroscopico che... non puo' essere ignorato. La forza della comunita' e un senso di giustizia comunitario nel quale esiste una difesa comunitaria rispetto ai crimini perpetrati da forestieri, sono efficaci. A contrasto, abbiamo mezza pianura Padana impestati di camorra e ndrangheta, qualcosa vorra' dire, no!?

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    9. Alahambra, potete pensare che io nella mia mente pensi questo o quello, etc. . Anche delle sparate che non stanno ne' in cielo ne' in terra come la supemania etc. .
      Diciamo che tra le congetture e projezioni e ... seghe mentali e scriverle ci starebbe in mezzo il mare del dubbio che.. evidentemente non avete.

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    10. > la "comunità dei Sardi" gli voglia bene o gli vorrebbe bene

      A proposito di proiezioni e congetture e seghe mentali.
      Ho apprezzato rispetto e correttezza dei sardi con i quali ho avuto contatti e una buona e cordiale ospitalita' da parte di alcuni di essi.
      Nessuno, se scrivo che una mora mi ha sorriso in ascensore, non e' che allora potere scrivere che io mi stavo gia' immaginando se trombarla prima alla pecorina oppure alla missionaria!

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    11. Coso, fatti delle domande e datti delle risposte.
      Se ricordi i Promessi Sposi, storia ambientata tra Milano e il Comasco, nella Lombardia del Seicento, i nobilastri della società coloniale spagnola si servono dei famosi "Bravi" per tenere sotto il "Popolo" di contadini e mercanti.

      I "Bravi" sono i proto-mafiosi e originano dagli "uomini d'arme" delle milizie mercenarie che percorrevano l'Europa e l'Italia. Questi, quando non venivano assoldati da un ricco per marciare e combattere durante una campagna (nota il termine "campagna"), dovevano giocoforza diventare stanziali e vivere alle spalle dei succitati contadini e mercanti. Una volta che il nobilastro li aveva nei suoi dominii, tanto valeva usarli per qualcosa, anche in tempo di relativa pace. La ragione per cui in Sardegna non ci sono è perché la Sardegna era relativamente primitiva, periferica e meno interessata dal meccanismo dei feudi e dei latifondi. La ragione per cui non ci sono nel Nord è che la Spagna perse il controllo sul Nord Italia molto prima. La ragione per cui ci sono al Sud è che la società coloniale spagnola nel Meridione è sopravvissuta fino ai giorni nostri, dato che anche i Savoia con la "Unificazione", fecero l'errore di lasciare i notabili meridionali al loro posto, invece di decapitare l'aristocrazia e sostituirla.

      Cito:
      "La guerra di successione spagnola, innescata dall'estinzione degli Asburgo di Spagna (1700), si concluse con la perdita di tutti i territori italiani da parte dei nuovi sovrani, i Borbone di Spagna, in favore degli Asburgo d'Austria (che ottennero Milano nel 1707, e Napoli e Sardegna nel 1714, poi scambiando quest'ultima con i Savoia per la Sicilia nel 1718) e dei Savoia (che ottennero la Sicilia nel 1714, poi scambiata con l'Austria per la Sardegna nel 1718). A seguito della guerra di successione polacca, un ramo cadetto dei Borbone spagnoli riuscì però a insediarsi nel futuro Regno delle Due Sicilie e prese il nome di Borbone di Napoli. "

      Cito:
      "Tra nobiltà terriera e contadini come intermediario era presente un ceto di spregiudicati e violenti massari, campieri ("guardie armate" del latifondo) e gabellotti (gestori dei feudi a gabella, cioè in fitto) che terrorizzavano i contadini e i proprietari con i loro sgherri, venivano a patti con i briganti, amministravano una rozza giustizia che però non ammetteva alcuna forma di opposizione. I briganti, i ladri e i ribelli che infestavano le campagne siciliane avevano un ambiguo rapporto con i massari: i contadini servivano i massari e vedevano talvolta in loro degli alleati possibili contro i latifondisti che a loro volta si servivano dei massari e dei campieri, pur disprezzandoli e temendoli, come forza contro il latente pericolo costituito da possibili rivolte delle masse contadine."

      Per il resto, ripeto, tu idealizzi da "naive" una società tribale perché non ne conosci i veri meccanismi. Non esiste nessuna "coscienza collettiva" della "comunità", esistono conflitti che si risolvono con metodi da bruti, quindi brutali. Se guardi il leone che dorme e dorme tutto il giorno, per giorni, finché non gli viene fame, potresti pensare che si tratti di una creatura gentile, potresti pensare che esiste una "comunità" di bestie che dormono o brucano l'erba.

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    12. Ancora non hai capito che a me di quello che pensi frega meno di zero. Sono le tue azioni che ti definiscono e sei esattamente quello che ho sempre detto: un damerino di città ultracinquantenne che è tristemente rimasto un adolescente, che si circonda di farlocchi tanto quanto lui.

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    13. Correzione, non le azioni ma quello che lui racconta. A meno che tu non lo frequenti di persona. Questa è la cosa che lascia perplesso me, perché le azioni sono quelle che sono mentre il racconto lo fai come vuoi. Quindi perché raccontare cose che hanno poco senso? Si vede che in altri contesti un senso ce l'hanno.

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    14. Beh, o diamo per scontato che quello che racconta è fedele, quindi le azioni corrispondono alla narrazione, o diamo per scontato che sia un mitomane. In ciascuno dei due casi è drammatico. O divertente, a seconda di quanto brutta persona sono.

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    15. Si, la Sardegna rimase relativamente periferica anche ai dominatori stranieri, anche ai regnanti di Aragona.
      Idealizzare... metodi brutali: allora, tutto ha pro e contro, anche le forme di giustizia sostanziale.
      Resta il fatto che io rimango agnostisco: in Sardegna mafia, camorra e ndrangheta non sono riuscite nella loro metastasi che ha interessato Romagna, Valle d'Aosta, Lombardia, Piemonte, Emilia, etc. .
      La confidenza della signora non e' certo un'indagine statistica sociologica e criminologica ma ha spiegato come il giro di richieste di pizzo ad alcuni NON e' arrivato alla terza volta e NON e' piu' ripreso.
      Brutale o non brutale, ha funzionato.

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    16. Che sia andato in Sardegna diamolo per vero. Non è quello il problema. Il guaio è che poi scrive il post melenso sulle bellezze naturali, l'acqua nel torrente, le mucche sul prato, oppure il post etnografico ottocentesco sulle virtù primitive della tribù dei nativi.

      Non si tratta di "autenticità" ma di scegliere un argomento di maniera e di trattarlo ugualmente con un repertorio risaputo. Non risaputo ieri, risaputo da dugent'anni. La mia teoria l'ho presentata e consiste nel fatto che non sia tanto lui quanto il contesto a cui è abituato, un contesto dove ripetere questi cliché paga. Arrivo a questa conclusione perché osservo comportamenti simili tutto attorno, come ho detto, sono dei cliché. Quindi non penso che creda davvero alle cose che scrive, quanto che non si ponga nemmeno il problema, non ci riflette più di tanto, è un comportamento condizionato che in qualche maniera lo ripaga, lo soddisfa.

      Però direi che potrebbe andare peggio, alla fine è innocuo e perfino ben intenzionato. La maggior parte dei blog che ho letto erano peggiori o molto peggiori del suo. Senza andare lontano.

      Sulla "eterna adolescenza", chi è senza peccato scagli la prima pietra. Siamo tutti figli dei nostri tempi, chi più chi meno. L'unica differenza può essere nello accorgersi che c'è qualcosa che non va. A me non piace psicanalizzare il prossimo, mi sembra che non abbia senso, oltre a non avere i titoli per farlo, quindi preferisco ragionare di argomenti di interesse generale.

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    17. Qjui racconto solo poche cose della mia vita. Quindi puo' essere solo una mappa poco dettagliata.
      Spero, Alahambra, che, con tutto 'sto po' po' di drammatico riusciate a dormire la notte. :)

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  4. Quest'anno la seconda tappa e' stata in una località più interna. Avevamo programmato alcune visite in montagna, nello splendido interno di questa regione che ha ancora ampi territori integri. Poi il guasto all'auto ci ha sparigliato i programmi degli ultimi tre giorni.
    Va bene lo stesso!

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