lunedì 10 novembre 2014

Mumble mumble - 5

(Mumble mumble - 4)

E' stato un buon fine settimana con mio figlio. Domenica non ha avuto la partita di calcio per un turno di riposo. Così abbiamo preso le cose un po' più con calma. Io sono un po' insofferente a questo essere inchiodati alla partita di calcio: ogni domenica impegnata dalle 8 circa alle 14. Non facciamo più null'altro. Cheddueppalle!
Giornata nuvolosa ieri, nessun giro. Però, dopo pranzettino come dio comanda con la nostra preghierina, siamo andati nel bosco a prendere legna, poi ne abbiamo segata e tagliata un po' di quella già stagionata, secca. UnRagazzo ha una notevole inerzia, resistenza, all'idea del movimento fisico. Così è stato un po' anche per la legna. Perplesso bofonchiava qualcosa. E' a te che ti piace il caldo e metter legna nel camino! Ha sorriso. Poi va, si sblocca, iniziamo a lavorare col corpo, lavorare abbastanza duramente. Fatica, sudore, mani che pulsano, attrezzi, muscoli, fiato, cuore che batte. E stiamo bene, egli sta bene, io sto bene. Nel verde e nei colori di autunno, l'odore di terra e humus bagnati. E' bello.
Per quanto minimo cerco di vivere qualche sprazzo di vita spartana. A fatica perché è per scelta, non è obbligatorio, per sopravvivenza, come fu per i miei.
Emerge sempre la sua riottosità a prendere il treno e quelle appendici che si trova sotto il busto (penso che si chiamino gambe in italiano), ogni scusa è buona per farsi venire o farsi portare in auto.
Sabato mi aveva detto: ho due zaini pesanti... vieni a prendermi? Certo. Solo che... sono andato a piedi. MIIIII, ha fatto una faccia incazzato-schifata quando gli ho detto che ero sceso a piedi. Siamo saliti fino a casa (sono ca. dodici minuti di salita), ad un certo punto aveva ingranato sulla marcia, su per il sentiero si è dileguato. Visto che ce l'hai fatta?! Stamani pioveva :- Papà mi porti in auto? Per quale motivo? Qui c'è il tuo bell'ombrello. Ancora muso storto. Del resto sua madre (come A-Woman) sono appendici della loro auto e capisco che lavoro contro anni di diseducazione all'immobilità.
Comunque, superate queste resistenze è andato tutto bene.
Fatto oltre due ore di fisica fluidodinamica ieri, che ha preso un quatremezgiùperlacopp, pensavo che non mi sarei ricordato più nulla e invece, sono riuscito a spiegargli un po' di cose. Uh che bello.
Poi pappe bbbone e il signore degli anelli, stiamo riguardando la terza parte (Il ritorno del Re) forse la quindicesima volta e siamo tutti e due lì inchiodati alla saga tolkeniana.
Ci siamo accordati per un cambio di frequentazione provvisorio, ora farà due fine settimana con sua madre e poi due di seguito con me. All'inizio era ancora una questione di resistenza alla mobilità  piedi&treno, poi è emerso altro. Almeno mi ha dovuto convincere. E anche io ho ceduto un po'.
Voleva una risposta subito.
Mumble mumble... che fare?
Poi ancora la domanda. Gli ho detto che stavo riflettendo, ci stavo pensando, non è facile fare un buon genitore, ci sono anche i no che fanno bene, che educano e poi considerare quanto e come voglio essere rigido/severo che già proprio non sono uno che vizia il mio bipede come se fosse un bamboccione debosciato. Non è facile, cicciuz, ci sto pensando.
Io penso di educare lui ma è anche egli che educa me.
Ti voglio bene, figlio mio.


21 commenti:

  1. Uomo, fai bene, benissimo, a dare un'impronta ecologica all'educazione di tuo figlio. Ma neppure con la pioggia uno strappo in auto??

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    1. Ad andare a piedi quando c'è bel tempo son capaci tutti. :)
      E, detto questo. c'è un fascino incredibile anche nel camminare in posti belli (vivo in un bel posto) sotto la pioggia.
      Educazione anche all'estetica. :)

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    2. Ah certo. Ma qualche giorno fa, quando c'era l'allerta meteo/nubifragio/apocalisse io ero a Roma, in giacca e tacchi per colloquio.

      Una favola dover fronteggiare tempo di merda, mezzi pubblici anche peggiori e dover restare asciutta e presentabile.

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  2. secondo me stai sbagliando ad essere così spartano con tuo figlio. stai pretendendo che sia come te, che si adatti al tuo essere orso. tra uno o due anni col cazzo che lo vedi. e non mi sentirei di dargli addosso sai ?

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    1. Sì, c'è questo rischio.
      Ma io non sono così folle dall'essere solo spartano. Io sono molto accogliente in casa, ha un padre/amico/zio con cui si confida, le vacanze che passa con me (e con _zzz e _zzzino) sono spettacolari...
      Cerco di essere anche molto ateniese,

      Certamente c'è un rischio.
      E' quello su cui meditavo. A quale punto arrivare?
      In ogni caso, se dovesse succedere, io spero che abbia imparato a vivere in modo autonomo, con fortezza di spirito e di corpo anche. Sarà la sua strada, avrà avuto anche paesaggi che molti non possono nemmeno vedere, immaginare. Poi sceglierà, più avanti, se tornare a viverli.
      Grazie Francesco per il tuo commento franco che ho apprezzato.

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    2. Probabilmente io (da figlia), lontano dal papà diventerei fottutamente anti-ecologista. Reazione opposta per esasperazione. Tipo quelle che ricevono un'educazione troppo rigida e appena vanno fuori sede per studiare si drogano e troieggiano a tutte le occasioni.

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    3. Come al solito Francesco mi ha tolto le parole di bocca.
      Soprattutto mi colpisce quando dici che lui sta bene ed è contento, mentre a me sembra sempre che sia un riflesso del sentimento tuo, ovvero che sia tu ad esser contento e non lui. E non è neanche il fatto di non vederlo più, è semplicemente lasciarlo essere la persona che vuole essere, con quello che gli piace, pensa e vuole sapendo che in ogni caso verrà accolto ed amato. Anche se diverso da quello che piace, pensi e vuoi tu.

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    4. x Wannabe Figa:
      Infatti io cerco sempre di riflettere e di non eccedere proprio per evitare queste reazioni antagoniste.
      Un tentativo di spartanità non significa essere troppo rigidi: significa porre, talvolta, attenzione al corpo e alla mente.
      Ad esempio anche in questioni di sessualità. Ecco, per molti genitori il mio approccio educativo sulla sessualità è molto trasgressivo.

      x Alahambra:
      Sempre contento no.
      Non è che ho nascosto i malumori e gli incazzamenti. Ma ci sono stati anche bei momenti.
      Come genitori siamo spesso di fronte alla questione di cosa fare quando i piccoli vogliono o non vogliono fare una certa cosa.
      > lasciarlo essere la persona che vuole essere, con quello che gli piace, pensa
      L'approccio del dottor Spock, quella del tabù su ogni no, ha portato ad una generazione di ... suicidi.
      Anche se le tue parole sono sagge, Alahambra. Io devo trovare un buon equilibrio.
      Del resto lo... sostengo sul calcio, tanto per dire, che mi è abbastanza indigesto.
      Certo, non sono ancora arrivato all'andare allo stadio con lui.
      E spero che non capiti, francamente. Mi limito a sostenerlo sul calcio attivo.

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    5. Non sto parlando dei no. Quelli ancora ci sono per forza di cose, ma l'età di tuo figlio è quella in cui ci si forma una propria identità precisa e si ridiscute tutto per capire chi si è. Comincia adesso il suo percorso per arrivare alla maturità ed all'essere adulto. E' il tempo in cui si cerca di capire chi si è e quello che si vuole, ed è anche il tempo in cui serve il sostegno e non la chiusura.
      E soprattutto nelle tue decisioni nei suoi confronti è lui che devi mettere al centro e non te stesso.

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    6. Io sono un padre, non sono un mammo.
      Anche se ho una parte femminile importante, devio invitare mio figlio a prendere atto dei confini, dei limiti, del dovercisi rapportare. Anche del doverli superare e sbattersi per farlo.

      Comunque... quando mi ha chiesto di cambiare le frequentazioni, gli ho detto di no, all'inizio. Incasina non poco i miei programmi, Poi ho riflettuto... quanto c'era di mio ego, quanto del suo, se c'erano delle giustificazioni.
      Prima erano state: la mattina del lunerdì (delle prossime elezioni regionali) non ho voglia di alzarmi e andare in treno al paese dove vive con la madre.
      La mia risposta è stata un bel no. E' del tutto risibile.
      Se mi dai una giustificazione ragionevole, importante, vedremo.
      Allora mi ha detto che vuole invitare tre amici a casa (da me non ci stiamo) quel fine settimana, far questo e quello (in quel paese).
      Questo è importante e allora gli ho detto di sì, questa è una bella cosa e merita.
      Era molto contento.
      In qualche modo si è dovuto guadagnare il mio consenso.
      Il carattere si forma anche così, lo spirito si forma superando anche piccole e grandi avversità, ostacoli.
      Io penso che sia stato un buon papà anche ieri. Con tutti i mie limiti.

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    7. Non ho mai detto che tu non sia un buon padre. Mi sono limitata a sottolineare quelle che io sento come stonature, poi ovviamente sta a te ragionarci sopra se lo ritieni opportuno o accantonarle come sciocchezze.
      Sono convinta anche io che i no spiegati servono tanto e quanto i sì ugualmente spiegati, e infatti con il "contento" mi riferivo alla parte prima, quella dello spaccar legna. Ecco, secondo me sei tu che sei contento quando lo fa, non lui contento di farlo una volta vinta l'inerzia. Nello stesso contesto evedenzio che può essere una splendida persona anche avendo una caldaia a casa, tenendo 20 gradi, senza spaccar legna e andando allo stadio a guardare 11 scemi in mutande correr dietro ad una palla. E anche guidando la macchina invece di prendere il treno. Sono e saranno scelte sue e solo sue.

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  3. Invece per me fai benissimo. Gli apri un mondo e un modo di vivere diverso rispetto alla pialla massificatrice della società odierna. Un domani tuo figlio ricorderà questo padre dalla mentalità così diversa ed originale e sarà libero di scegliere se seguire le orme paterne o meno

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    1. Grazie Arturo.
      Ho un pensiero simile. Farlgi conoscere alcune cose e poi... lasciare che compia la sua strada. Col discernimento, poi...

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  4. ho letto con particolare attenzione questo post, perchè ho un figlio che ho cresciuta da sola maggiormente, almeno come figura genitoriale, dunque mi è toccata la parte di madre e di padre e, non è stato semplice, perchè cmq ho dovuto trasmettergli certi aspetti della vita, che di solito rientrano nella sfera paterna. cmq sia
    ho sempre pensato, che certe piccole asperità, il vivere non in maniera conforme, alla fine paghi, sulla distanza.Non so quanto possa esserti di aiuto la mia esperienza, però guardando ai risultati, sia scolastici che sportivi,al suo carattere determinato, alla sua sana
    emancipazione, ne sono soddisfatta ed entusiasta, perchè progetta, vede un futuro...poi mi guardo intorno e vedo questi suoi coetani, bruciati, pessimi, parassiti, in cerca dello sballo ad ogni costo, allora penso di aver fatto un buon lavoro. Tu devi confrontarti anche con sua madre, dunque dovresti colmare li dove noti, debolezze o piuttosto rigidità e cercare accomodamenti.
    ciao

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    1. Grazie per la testimonianza, signora Esse.
      Sei vedova? vedova di fatto? Mi pare di capire così più che separata/divorziata.

      Grazie per aver condiviso la tua esperienza.
      Sua madre la stimo (a parte le cagate orrende che ha fatto in separazione, ma anche quella serie di asperità che mi ha causato è acqua passata e ha avuto effetto positivo esercitandomi e temprandomi) e ora abbbiamo visioni educative simili su molte cose.
      Ecco, diciamo non sulla mobilità.

      Ieri, UnRagazzo, mi diceva che ci sono un tot di suoi compagni che già fumano.
      Braaaavi süüüüüüürli
      ho detto imitando suo zio (mio fratello) e ci siamo messi a ridere.

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  5. Il mestiere più difficile è quello del genitore.
    Sarà anche banale, ma assolutamente vero.

    Mi piace molto l'immagine ad accompagnamento di questa pagina di diario.

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    1. Diciamo che siamo anche molto attenti, ci poniamo questioni educative su un piano piuttosto consapevole.

      Pawel Kuczynski ha creato opere allegoriche su questioni ecologiche e di giustizia molto belle.

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  6. L'educazione è sempre un terno al lotto -- uno fa la sua giocata sperando che i numeri sui quali punta siano quelli giusti. Poi aspetta di vedere i risultati, non potendo far altro che guardar una ruota girare. Qualche rara volta ci si prende.

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    1. Facendo corri dei rischi, non facendo corri comunque dei rischi.
      Se pensi che Siddhartha ebbe buona parte del suo percorso esistenziale considerato dagli altri come disadattato, originale se non fuoricomeunmelone, etc. anche aiutare degli esseri a non essere conformi può creare dei problemi.

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  7. è ancora un po'bimbo, data l'età, ma mi pare che risponda bene tutto sommato!

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    1. Per quanto ragazzo del suo tempo, con le sue passioni adolescenziali, le mode e pure qualche assurdità (adolescenziali o non) che condivide, il mio bipede vive in questo mondo. Io spero che abbia un buon sistema immunitario, non intendo metterlo in quarantena in un olimpo o sotto una campana di vetro, neppure se ecologici.

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