- "Ma sono andato sotto la tenda a riposar e mentre ero nella mia tenda sentivo i rumori giù nella valle, l'acqua giù per le spalle e i sassi a rotolar."
Forse una specie di redenzione.
Lorenzo, commento
Diamine, mi sono ricordato ora che non ho più pubblicato le foto della minivacanza a Saviore.
Ecco le foto della seconda giornata: la salita, sotto la nevicata, in Val d'Adamè e al rifugio Lissone e poi fino alla baita Adamè.
Ecco le foto della seconda giornata: la salita, sotto la nevicata, in Val d'Adamè e al rifugio Lissone e poi fino alla baita Adamè.
Bastano pochi fiocchi e tutto cambia.
Una nota, sul rapporto con la tecnologia. Il sentiero erto era - come ci avevano detto - ghiacciato per numerosi tratti. Quella è una valle notoriamente fredda e le numerose piccole sorgenti e rivoli sono diventati numerose coltri di ghiaccio.
In salita è andata ancora benino.
In discesa... eh, abbiamo impiegato quasi il 50% in più della salita. Lo strato di una decina di centimentri di neve fresca gelata sul ghiaccio lo ha nascosto.
Avevamo visto i ragazzi scendere velocemente. Alla fine, all'auto, UnBipedinone era un po' ammaccato: aveva contato che ... aveva fatto dodici voli.
Ora vi racconto una cosa del rapporto con la tecnologia. Nello zaino avevo i ramponi. E ho scelto, volontariamente, di non calzarli. E' stata un'ora e cinquanta di discesa di un esercizio terribile di equilibrio, estremo, di conoscenza del corpo, di trovare equilibri strampalati, di usare i piedi come se fossero mani. Un'ora e cinquanta di... osservazione fisica della realtà. Arrivato, piuttosto stanco, in fondo con solo due voli.
Quando mai, negli ambienti artificiali, piatti, lisci, il nostro corpo ha la possibilità di esercitare l'equilibrio, di praticarsi su ciò che è scivoloso? Sembrano cazzate e invece è filosofia fisica.
Mi ci portavano da piccolo: zona spettacolare, sia d'inverno che d'estate.
RispondiEliminaOcchio a non farvi male, che la montagna è severa e non fa mai sconti, anche ai più attenti !
> la montagna è severa
EliminaPurtroppo è rimasta quasi da sola.
Infatti è grande Maestra di vita.
"Nello zaino avevo i ramponi. E ho scelto, volontariamente, di non calzarli" Avevo fatto la stessa scelta, qualche anno fa scendendo dal rifugio Tuckett per il sentiero dell'orso, le cascatelle avevano "mangiato" diversi ponticelli, non avevo messo i ramponi per risparmiare qualche minuto ad ogni ponticello per metterli e toglierli, risultato al 3 o al 4 ponte sono scivolato di sotto, 3 giorni sul letto, culo per aria e ghiaccio sulle chiappe. Che doloreeeeeeeeeeeeee.
RispondiEliminaL'incipit del post è una vecchia e gloriosa canzone degli alpini
Ecco il grande Baffus!
EliminaCiao 'gnaro! :)
Diciamo scendendo dal Lissone abbiamo avuto la possibilità di impiegare tutto il tempo necessario, un'ora e tre quarti rispetto all'ora e qualcosa della salita.
In altre parole abbiamo ridotti il rischio aumentando il tempo a disposizione, alla fine anche quello di ogni passo, passo per passo.
Pensavo proprio: se ora cascassi male, mi potrei fratturare questo o quello. E allora, addominali tesi, punta bene i bastoncini, ti appoggi a essi con le braccia, tasti quell'appoggio con lo scarpone sinistro... e così via.
Ci sono stati passaggi difficili.
Ma è solo introducendo un po' di rischio che riesci a stimolare il tuo corpo-mente.
Certamente questo, come ogni processo a valore aggiunto, comporta un rischio.
L'orso, che a me mi è sempre molto caro e simpatico, in 'sti periodi se ne sta in letargo, così risolve il 'problema. :)
E' tutta la mattina che ascolto canti alpini. Ora sono su un concerto del coro della SAT.
Mi emoziono e mi cakomollizzo. Poi alcuni di 'sti campi hanno dentro il sangue e l'anima di povera gente e della sua umanità, del su struggersi, delle sue sofferenze, nelle asprezze indicibili della guerra.
Snobbo e barbaro.
RispondiEliminaMi impegno, quando posso!
Elimina:)
Boh, col ghiaccio io avrei messo i ramponi, conoscendomi.
RispondiEliminaNon mi va di rischiare.
Molto bello il posto.
Ho pubblicato solo poche foto (nelle altre i bipedi erano ampiamente riconoscibili).
EliminaQuella è una valle bellissima (
gugglando ottieni una bolgia di immagini meravigliose). In quel caso il meteo nevoso ha comportato da una parte scarsa visibilità e dall'altra il fascini indiscusso che ogni amante della montagna conosce ovvero la magia di una uscita in quota in nevicata.
Come dicevo, la scelta di non montare i ramponi è stata ragionata.
Purtroppo io non ho frequenti possibilità di alpinismo di un certo livello e quindi devo fare mia ogni occasione in cui lavoro sulle tecniche per migliorarmi.
con la sinusite che ho per adesso queste immagini mi fanno solo male ! :-)
RispondiEliminaSono piuttosto carattitico pure io dopo il raffreddoraccio tra venerdì e ieri. Per questa volta mi pare nessuna sinusite.
EliminaMi sono piuttosto controllato coi latticini che sono la cosa che mi frega.
Buona ripresa, Fra'!
Fa molto bene rompere la routine e, ogni tanto, prendersi del tempo e andar via.
EliminaRompere l'ordinaria separazione feriale - festivo.