lunedì 22 settembre 2014

Più Samsara per tutti

  • Non avrai nessuna Samsara al di fuori di me.
Esco dalla milonga per prendere il treno un'ora prima che ero proprio esausto e volevo andare a letto prima, cazz di sciopero, atteso in banchina mezz'ora. C'è un indiano che arrivava da Dubai, che mi chiede info sul ritardo, gli dico dello sciopero. Iniziamo a scambiare due parole. […] Cos'è importante nella vita? Tu work hard, to make money. E' convinto, gli ricordo che le cose belle della vita non c'entrano un cazzo con il money, non è d'accordo. Finisce ad accondiscendere solo per cortesia. Non c'è nessun motivo per cui debba intrattenere una conversazione con un tipo così solo perché indiano. Saluto e mi allontano.
Allora capisco che della saggezza dell'India, l'unica possibilità di salvezza del mondo, secondo Tiziano Terzani, non è rimasto un cazzo. Capitalismo e consumismo, carrierismo, rampantismo a josa pure lì.
Del resto è noto che sono le mele marce  (la cultura (?) consumistico-capitalistica) a guastare le mele sane e non il viceversa.
Essì che quella sarebbe la terra dei bramini, dei samana, del distacco alfa-privativo.
Siddhartha entrò fino ad un passo dal suicidio nella Samsara, il materialismo bieco e totalizzante, per uscirne saggio e consapevole e barcaiolo traghettatore (il corrispondente luminoso, chiaro, di Caronte). Molti di questi miliardivirgola non solo non sono Siddhartha ma non hanno nulla al di fuori del loro Samsara.
Anche questa non è una novità, certo che no. Solamente il peggio potenziato oltre ogni limite da tecnologia ed energia per le masse e dalla globalizzazione.

22 commenti:

  1. LOL.

    E' un po' come quando tu incontri un britannico e lui rimane stupito se tu non sai cantare l'opera, non suoni il mandolino e non passi la tua vita a cucinare...

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  2. minchia uomo, ma non lo sapevi che gli indiani sono tra le peggio razze al mondo ?????? oserei dire che son peggio degli arabi!!!

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  3. Uomo, ti prego, salva dalla caduta libera e dal tracollo lo yoga sivaneda, devo ancora iniziare il corso, ma ho già pagato il primo mese, e vi credo come l'assetato crede nella pozza d'acqua nel deserto : )))
    Demenza a parte (comunque è tutto vero eh), il sistema economico-sociale attuale (o globalizzazione, o era del consumismo, ognuno lo definisca come creda) è davvero arrivato ad infestare anche l'ideologia più pura presente nel globo. La corsa all'avere, all'essere alla pari, alla competizione, adombra perfino dei credo millenari. Sono convinta che anche nei monasteri tibetani si sentano squillare i cellulari, nessuno ce lo viene a dire però. (ok, sono stata provocatrice, ma non la considero certo fantascienza). Io mi muovo controcorrente: anziché progredire cerco di regredire. E, al giorno d'oggi, questa è una garanzia per la mente e lo spirito.

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  4. Ah Uomo, se ti piace la meditazione indiana prova con Mangia prega ama (libro). Il film è decisamente troppo lungo per la mia resistenza...

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  5. x nottebuia:
    Buon paragone.
    Infatti in questo orribile mescolone si'global si stanno perdendo le peculiarita' culturali.
    Io cucino bene, non canto ne' suono ma so ballare e danzare altro e il tango che e' mezzo italiano, amo la lingua italiana, conosco bei luoghi d'Italia, cerco di proteggerli come posso. Il britannico o la britannica non andrebbe poi cosi' male incontrando me.

    x Francesco:
    Per me le masse arabe sono il peggio.

    x Lisa MIller:
    Di yoga ne so poco. E' come il tango, un patrimonio universale dell'umanita', visto che il corpo-mente-anima sono di TUTTI gli homo.
    La cultura indu' aveva sviluppato un sistema feroce, (il sistema castale e' molto feroce), di vita.
    Stravolto, spazzato dal socialconsumismo e dal capitalismo.

    > Io mi muovo controcorrente: anziché progredire cerco di regredire.
    Ah, questa e'musica per le mie orecchie antimoderniste. Io ti lovo gia' un po' , cosi'. :)

    x Wannabe Figa:
    A me piace cercare di vivere degnamente.
    Meditazione indiana... forse un po' statica per me, preferisco qualcosa di dinamica tipo... la danza. :)
    Lo zio Osho aveva escogitato la meditazione dinamica e so che e' strepitosa.
    Mangia, prega, ama... mmh, interessante. Elizabeth Gilbert sulla falsariga del viaggio di Tiziano Terzani in Un altro giro di giostra.
    Tu hai visto la pellicola? Troppo lunga? E il libro?

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    1. Libro piaciuto, anche se proprio la parte relativa alla meditazione indiana è una noia mortale.
      Il film no, non ho la soglia di attenzione giusta per guardarlo, finirei col metterci una settimana.

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    2. è una bella lotta, ma non so. gli indiani non so mica se sono 'ste gran persone.... a me sembrano dei gran pezzi di merda!

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    3. Gli indiani non sono inquinati dal monoteismo.
      Quindi sono meno falsi.
      Quindi sono meno peggio.

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  6. Tra i miei alunni ed ex-alunni annovero una buona ventina d'Indiani d'India. Tra di loro c'è (stato) di tutto: dalla persona letteralmente ammirevole al peggior rifiuto umano che uno possa immaginare.

    Conclusione? L'India è un'area tanto enorme da far perfino fatica a immaginarla, popolata da una moltitudine insensata di persone appartenenti a culture anche molto diverse tra loro. Non credo sia realistico pensare di poter ricondure un minestrone del genere a una linea da promuovere o bocciare.

    Per una cosa sola boccio gli Indiani, ma per quella stessa cosa son costretto a bocciare tutti, Italiani compresi: hanno infestato il proprio territorio come e peggio dei più devastanti parassiti, e collettivamente si impegnano con ogni mezzo (più o meno consapevolmente) per sfasciare tutto. Come noi, da quel che si dice pare siano a buon punto.

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  7. x Wannabe Figa:
    Ma l'autrice la descrive cosi' minuziosamente da ... rendere quella parte una palla?
    Oppure e' una parte di racconto a mo' di manuale?

    x MrKeySmasher:
    x Lorenzo:
    Mi sono fatto prendere un po' dalla polemica. Ovvio che in un paese di 1.1G homo ci sia di tutto di piu'.
    Francamente penso che ... le masse siano uguali ovunque.
    In effetti abbiamo/avremmo saggezza in "occidente". L'India forse manteneva un certo spirito ed n rapporto col tutto perche' ancora non cosi' pervasa di socialconsumismo, di capitalismo, di tecnoteismo.
    Certo e' che essi sono/erano in parte ancora non rovinati dal monoteismo e dalla sua violenta, brutale semplificazione lineare.
    Che aggiungere?
    Il peggio avanza!

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  8. Piuttosto romanzato. Riflessioni talmente lunghe da diventare angoscianti, descrizioni di questa tipa che si rinchiude in un ritiro in India e incontra mille difficoltà nel meditare e "sgombrare la mente".

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  9. Allora l'autrice è riuscita nell'intento.
    Il vuoto mentale è una delle cose piu' difficili per noi "occidentali dinamici".

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  10. UUIC: "Gli indiani non sono inquinati dal monoteismo."

    Faccio il pignolo...

    Quello che hai citato, stando al discorso riportato, direi che è monoteista eccome! Il suo unico dio parrebbe essere lo stesso che infesta la mente bacata di tanti "Occidentali" (il dio Mercato). In nome di quel dio probabilmente farebbe le peggiori turpitudini nella ferma convinzione d'essere un "giusto", come è tipico degli invasati d'ogni provenienza.

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    1. MrKeySmasher ha osservato l'ovvio.
      Direi che il partito unico (PD±L per capirci con altri partiti minori, il probema e' culturale e non partitico) è diventato da tempo il partito fondamentalista dei "sistemi 5" i cui cinque comandamenti sono

      o - capitalismo parassitario
      o - demagogia democratica
      o - crescita esponenziale senza limiti
      o - consumismo sociale
      o - tecnoteismo

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  11. Lorenzo, cosa non è chiaro in quel che ho scritto? Posso sempre tentare d'articolare i concetti in modo più trasparente, se non son stato comprensibile.

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    1. Lorenzo

      A me piacciono un sacco il tuo modo ursino, le tue provocazioni, il tuo spirito disadeguante.
      Pero' ...
      Se io volessi capire dove ho sbagliato, ti chiederei di argomentare.
      Cazzo e' il decadentismo?
      Cosa c'e'che non va nel problema dei "sistemi 5"?
      Il "dio mercato"e' un'allegoria che una persona come te dovrebbe aver capito, ovvero una espressione concisa che starebbe per qualcosa tipo
      "impazzimento generale per cui si pensa di risolvere ogni cosa mercificandola, rendendo il lucro lo spirito che anima ogni cosa, rendendo gli scambi e le transazioni non il mezzo ma il fine, l'idea scema che ogni cosa possa essere monetizzata, mercatizzata etc etc etc etc"
      Altrimenti parliamo per massimi sistemi ovvero massime nominalizzazioni.
      Se puo' aiutare, se non va bene cosa e' scritto dicci perche' e, secondo, proponi delle soluzioni.
      Supposto che tu consideri alcune cose dei problemi e non come dei fatti.

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    2. Le politiche pseudoliberiste sono emanazione del capitalismo anglosassone.
      Se non ti piace "occidentale".
      Il FMI, il WTO etc. non le hanno inventate i birmani o gli zairesi.
      Ovvio ma ti deve essere ricordato.
      Visto che lo hai citato in altre occasioni, Diamond in "Armi acciaio e malattie" risponde al problema del perche' non furono i bengalesi a conquistare i Paesi Bassi o i boscimani a imporsi nel Regno Unito.

      Sulle generalizzazioni siamo d'accordo.
      Non esistono gli "occidentali" ma esiste una statistica dei comportamenti, degli usi occidentali. Preferisci cosi?
      Del resto quando ti incazzi, giustamente, per il razzismo della monnezza del meridione incenerita al nord, stai usando una categoria.
      Sei entri in un'analisi parti da osservare i dati, compi un'astrazione, disegni una mappa che per quanto fedele NON sara' il territorio e poi costruisci un ragionamento.

      Gli OGM, la Grande Dist(rib)uzione Organizzata in India lo hanno introdotto gli indios Yanomani? i polinesiani?

      Se non prendi atto della realta', dei fatti, per spirito polemico o per altro - ti allontani dalla prima razionalita' che e' osservare i fatti, la realta'.

      I "sistemi 5" sono merda occidentale.

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    3. L'occidente esiste e non esiste.
      E' come se tu mangi un pollo ed io niente e abbiamo mangiato mezzo pollo a testa.
      Hai sorvolato il ragionamento sulle astrazioni.
      La categoria che tu hai usato e che al sud c'e' un ampia e diffusa corruzione anche civica per cui la maggioranza dei meridionali non fa un cazzo di raccolta differenziata.
      In questo ragionamento statistico astraiamo dal fatto che esistano anche comuni del sud che sono virtuosi.

      Ti stai arrampicando sui vetri.
      Non sono stati i boscimani a colonizzare il Regno Unito o i vietnamiti la Francia.
      Il resto e' polemica, e' interpretazione, anche la tua.

      Il capitalismo anglosassone e' quello alla Adam Smith. Certo che NON era l'unica forma economica prima che il mondo si convertisse a questa religione.
      In Italia stessa esistevano comunita' civiche in cui esistevano regole civiche che NON erano quelle del mercato. Lo stesso sistema corporativo aveva delle regole che cercava di stabilire un modo di convivenza tra interessi contrastanti.
      Anzi, so per certo che in alcuni posti esistono ancora residui di quelle regole civiche.

      La stupidaggine del buon selvaggio o della mite pastorella non le ho inventate io. Anzi, sei tu che continui a smenarla.
      Io dico che un selvaggio e' un selvaggio, non che esso sia buono o simpatico o cattivo o bello.

      Se una comunita' di indio vive per i cazzi suoi e poi arrivano i portoghesi o i meticci seringueiros che li fanno fuori, io osservo la cosa. E mi sembra che coloro che rompono i coglioni non siano i primi ma gli altri.
      O no!?
      Questo e' certamente un giudizio che assume un metro.
      Uno dei metri tra molti.
      Quelli che usi anche tu nella tua visione della realta'.

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  12. Che tipo...

    Il bello è che per me homo sapiens sapiens è assai poco sapiente ovunque (collettivamente una congerie di tipetti ben poco raccomandabili) e che le altre specie animali non sono meglio. Pure quelle vegetali. Si salvano, non avendo possibilità di "far danno" attivamente, i minerali. Forse.

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  13. Insomma, Lorenzo é infastidito dall'idea che il capitalismo liberista-modernista sia stato divulgato dagli anglosassoni al resto del mondo.
    In realtà poi altri paesi si sono convertiti a questa neoreligione e sono stati tramite dell'epidemia.

    Disturbato anche dalla critica al modernismo che, come tutte le cose, ha pro e contro. Se ne notiamo alcuni pro non possiamo credere che non abbia contro.

    Homo ha un problema di scollamento tra i comportamenti biologici che ne determinano in maggior parte i comportamenti (per le masse, per tutti, alcuni hanno un controllo e un'autodisciplina ma sono rari) e lo stravolgimento artificializzante dovuti al numero, alla disponibilitaà di tecnologia ed energia usati al peggio, di credenze collettive, etc.
    Insomma, uno sradicato arrogato che crede di poter vivere senza il contesto, l'ambiente da cui dipende.
    Homo è una specie, solo che è il predatore apicale e ha capacità biocide ed ecocide straordinarie.
    Per quello non è Sapiens ma Insapiens.
    Uno che ha dei mezzi e mette a fuoco la propria casa, avvelena il proprio pozzo e poi fa la cacca nel letto, direi che è tutto meno che Sapiens.

    Il danno è parte dell'evoluzione naturale e le specie si estinguono, Esse non lo sanno ma noi sì.
    Quindi uno che sa e non reagisce, ancora più imbecille è. Altro che sapiens...

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    1. Rissumiamola così:
      L'essenza è farsi gli affari propri al meglio. Se poi il mondo muore dopo 5 minuti che sono morto io, a me non interessa. L'importante è che io viva al meglio, non importa chi paghi.

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    2. Scritto un sacco di refusi. Scusate.

      Ma tu puoi vivere al meglio, un angolino lindo ricco e pulito in... una fogna?
      Questo è un ragionamento agli estremi.
      Non è così definito il confine, nella ricerca del benessere, tra curare il privato e quanto occuparsi del pubblico.
      Ma la questione esiste.
      I presupposti di Adam Smith sono da contestualizzare al mondo di quel tempo.
      Ora, in un mondo in cui gran parte di molte delle risorse è andata per sempre, sempre più stipato, o le persone collaborano o si infilano in un inferno competitivo.

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