venerdì 12 settembre 2014

Siddhartha

Sul do-ut-des "tantrico"
[Kamala gli] insegnò a fondo la dottrina che non si ottiene piacere senza dare piacere, e che ogni gesto, ogni carezza, ogni contatto, ogni sguardo, ogni minima posizione del corpo ha il suo segreto, la cui scoperta avvia alla consapevole felicità. [continua]
p. 102

Sull'impossibilità difficoltà di Amare
Io sono come te. Anche tu non ami, altrimenti come potresti fare dell'amore un'arte? Forse le persone come noi non possono amare. Lo possono gli uomini-bambini: questo è il loro segreto.
p. 110

Sugli eccessi del vizio come dispositivo spirituale
Profondamente egli si era immerso nella samsara, d'ogni parte aveva assorbito in sé disgusto e morte come una spugna succhia l'acqua finché è piena. E pieno egli era di sazietà, di miseria, di morte.
p. 125

Sulla propria umanità ferita e irrazionale, via verso la compassione
"Tanti uomini, migliaia, posseggono questo dolcissimo fra tutti i beni: perché io no? Anche i cattivi, anche i ladri e i briganti hanno bambini e ne sono amati, soltanto io non posso averne". Così banale, così irragionevole era ora il suo modo di pensare, così simile agli uomini-bambino egli era diventato.
Diversamente che un tempo considerava ora gli uomini, con minor orgoglio, con minore intelligenza, e perciò con tanto maggiore calore, curiosità e interesse.
p. 173



Siddhartha è un figo. Raffinato, snobbo ((C) Clorinda), radicale, estremista. Perché? Perché è un uomo in cammino. La frase avrebbe dovuto finire con "perché  è un po' come me" o qualcosa del genere. Ahah. In realtà egli fu un uomo con uno straordinario cammino nella vita, verso la saggezza e la divinazione vissute con anima e corpo tra eccessi opposti che ha vissuto letteralmente  camminandoci dentro, camminando in esse. Esperienza completa, totalizzante una sorte di ironman e burning man esistenziali nell'India del tempo che fu e che è (solo il riferimento a Gautama il Buddha e il racconto del loro incontro permette di collocare un'opera sostanzialmente atemporale intorno al VI secolo a.C.).
L'ho letto due volte. Pensare che quando mi fu regalato da _aria, mi corteggiava una dozzina di anni fa, non riuscii ad arrivare oltre le prime pagine. Danze, musica, sapori, letteratura, cinema richiedono il tempo giusto quando l'anima si apre ad essi, è pronta per quell'opera.
Siddhartha non era un santone o stregone che aveva capito che si può rinunciare a tutto. È stato un figo della madonna che ha vissuto al massimo, diventare artefice della propria evoluzione, della propria metamorfosi. Rivoluzionaria. Nella vita inte(g)ra, rivoluzionariamente completa, tutto scorre fino a essere rivissuto, fino a chiudersi sul principio.
Hesse ancora una volta osserva e vive  letterariamente, il dualismo, apparentemente conflittuale, tra ciò che sembra incompatibile ed è solo espressione di una unica, integra, mutevolmente osservabile e vivibile realtà alla ricerca dell'Assoluto. Sembra quasi un uomo in cammino (solo che nel periodo dello sprofondare nel samsara Siddhartha ha trombato fino a consumarselo).
Fico 'sto Siddhartha che... voleva essere un po' un uomo in cammino con in più la compassione (ma solo alla fine). :)

Siddhartha
Hermann Hesse
Adelphi


27 commenti:

  1. Guarda, ora vado a sfilarlo dalla libreria.
    M'è venuta voglia.

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  2. "...tutto scorre fino a essere rivissuto, fino a chiudersi sul principio"

    interessante.

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  3. io l'ho letto nel 1996. non ricordo il benchè minimo concetto. mi domando anche il motivo per cui abbia potuto leggerlo. ti dirò, l'avrò persino comprato. chissà in che fase della mia vita ero....

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    1. Io ho fatto lo stesso pensiero sul Piccolo principe, osannato in ogni dove, che invece a me non dice proprio nulla.

      Quanto a Siddhartha, chissà, sono propensa a dargli una seconda chance. Lo lessi al liceo, senza troppo interesse, mi è scivolato addosso come i testi che ti impongono a quell'età.

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    2. Sopravvalutato. Ottimo per un adolescente, superatissimo per un adulto che abbia un minimo, ma proprio un minimo, di concretezza e di equilibrio.
      Come il Piccolo Principe, concordo.

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    3. :)
      Le persone che hanno un equilibrio, specie se statico e piccolo, sono pericolose.
      E' bello che ci siano persone a cui Siddharta piaccia e persone a cui non piaccia.

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    4. Quelli pericolosi sono i cani sciolti.

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    5. Un cane sciolto può essere pericoloso, morde qualcuno, forse sbrana 'na pecora.
      Milioni di persone concrete ed "equilibrate" sono la Grande Catastrofe, sono inerentemente biocidi. (v. video di Nina Paley, pagina precedente).
      Però tu hai fede in homo, io sono misantropo e disprezzo la maggioranza di questo parassita massimo, possiamo confrontarci fino a consumare la tastiera che non ci capiremmo mai.

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    6. Ma che cavolo c'entra la misantropia con l'equilibrio e con i cani sciolti?
      Una volta di più cerchi di girare le frittate, ed è di una noia senza confini, sul serio.

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    7. Noja
      Pensa che hai l'arbitrio completo di non frequentarla 'sta noja: cessi di leggere e commentare e sostenere questo confronto nojoso e hai risolto il problema in tempo prossimo allo zero.

      Tu associ il pericolo ai cani sciolti.
      Io associo la nocività agli homo.
      Misozoica (?), misantropo.

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    8. Certo. Una volta di più non rispondi a quello che scrivo ma a quanche tuo contorto giro mentale. Fai come credi, ma la cosa ti qualifica in modo molto chiaro.

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    9. Frittate, rispondere, non rispondere...
      Stai mischiando tutto.
      Ti ho risposto sulla misantropia e cani sciolti.

      Una persona "ostile" al non umano usa un animale come epiteto (cane sciolto)
      Ciò ovviamente non può essere recepito come offesa/epiteto da un misantropo.

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  4. Ti devo confessare di non aver mai letto Siddhartha, mi ricordo che mi fu consigliato anche al liceo come lettura estiva, e quell'estate o in quella successiva (ma tanto che importa?! :) ) "lavorai" (tra virgolette, perché fu uno spasso) assieme ad altre ragazze per una fiera del libro o roba del genere, e provai a leggerlo, ma non riuscii ad andare oltre la prima pagina e poi nel corso degli anni, non l'ho più ripreso. Va bè che ai tempi ero veramente troppo giovane, dovrei riprovare a leggerlo. Ritenta, sarai più fortunata!
    E' sempre un piacere per me, trovarmi così... per caso, in una pagina di questo diario. :)
    E poi, io ho sempre sostenuto che sei un figo, oltre ovviamente ad essere uno snobbo. ;)
    Ciao!

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  5. x gioia:
    Una lettura... piacevole. E anche che fa bene.
    Secondo me è un libretto sacro, non ha nulla di diverso rispetto ad un qualche tomo religioso solo che.. scritta da laico con intenti laici, è molto più pulita, non soffre dell'impedenza dei testi religiosi,

    x nottebuia:
    La citazione di Hesse di Eraclito e del Panta Rei è molto chiara. Ma è Hesse a citare Eraclito o il pensiero greco e quello indiano, quello tantrico e di Siddhartha che coincidono?

    x Francesco:
    x Wannabe Figa:
    Ci sono letture che non lasciano nulla.
    Supposto che siano piacevoli (intuisco che tu l'abbia finito) poi non riescono a entrare, rimangono sulla superficie e si asciugano come le gocce di pioggia su una carrozzeria.
    Ogni opera richiede un'anima per quell'opera e che questa sia nel momento giusto. Nel 2003 o 2004 quando mi fu regalato non riuscii neppure ad andare oltre alle prime pagine,.
    Qualche anno dopo, magari...

    x Clorinda:
    Visto che ti ho citata? :)
    Snobbo mi piace, è un po' irriverente rispetto a snob.
    Cara snobbessa, il piacere è mio!

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    1. si si, l'ho letto tutto, di quello sono sicuro.

      ps: ti ho risposto da me

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  6. L'ho letto a 19 anni. Anche per me fu una rivelazione, penso che la grandezza di questo libro sta nel fatto che può insegnarti qualcosa in ogni fase della vita. Allora mi insegnò che nulla è male e nulla è bene in sé ma dipende da come lo si vive.

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  7. Per me, insieme a tantissime altre letture sulla cultura induista e buddhista, è stato l'artefice di un cambio di vedute. Proprio come se avessi indossato un paio di occhiali. E una volte che qualcosa ti si disvela (aletheia) non puoi più tornare indietro e far finta di niente.

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  8. Questo mi manca, non l'ho letto, ma sul Risvegliato la letteratura si spreca, e non può che essere cosi. Indagare sul Buddha non si finirà mai di trovarsi di fronte alla LIBERTA' a tutto tondo. E' Spirito Puro.

    Termino con una riflessione: IL CORPO E' LA CASA DEL RESPIRO, LA MENTE E' LA DIMORA DELLO SPIRITO. In questo modo penso al Buddha.

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    1. Si parla del Budhha storico e non penso che sia il nulla...così come se parlassimo del Cristo storico naturalmente.

      Sulla Libertà a 360°, perchè NO?

      Il NULLA? preferisco indicarlo con VUOTO...ma quì il discorso va oltre il post proposto. Grazie per la tua osservazione.

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    2. Ancora grazie per le tue osservazioni, tuttavia lungi da me mettere in discussione le tue riflessioni e convinzioni...il tuo intervento mi permette di riprendere una lettura di un testo di F.Capra "Il Tao della fisica" ed. Tea.

      Grazie di nuovo per la tua perseveranza e pazienza.

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    3. Ti suggerirei di leggere il libro sopra citato "Il Tao della fisica..." E' una lettura piacevole. Oltre al testo " La particella di Dio" di Leon Lederman.

      Tuttavia,ciò che riguarda me,la mia Via, posso solo risponderti che le esperienze personali hanno senso se vissute nella vita reale e quotidiana, raccontate restano parole che una volta dette volano via.

      MI rinfranca che anche la tua quotidianità si evolve sulle conoscenze vecchie di 200anni fa...e penso che lo stesso Eraclito abbia avuto ragione nelle sue intuizini ecc.

      Buona giornata e grazie ancora.

      Ecco un Koan zen " Se tutto è vuoto dove potrà poggiare un granello di sabbia?" la risposta dovrà essere immediata e senza interferenze logiche.

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    4. La questione è che le cose utili che hanno modificato radicalmente in meglio la vita degli homo (e quindi in peggio lo stato ecologico della biosfera nel suo complesso >;) sono giù state tutte inventate.

      Interessante articolo sul picco della tecnologia

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  9. x Spirita Libera:
    Come ogni opera impressiona più coloro che hanno un qualche vissuto che viene evocato.
    Quando il numero della fasi della vita inizia ad aumentare, le probabilità che ciò avvenga aumentano. Siddhartha rimase sospettoso delle dottrine calate dall'alto. Aveva strumenti, li apprese e poi decise di vivere, di formarsi saggezza, sapienza e spirito. Non sono cose che puoi ereditare da altri. Nulla è male e nulla è bene ma dipende come lo si vive, dal contesto. Anche il “male” non è altro che una fase del tutto, senza di esso non ci sarebbe il “bene”.
    Mi sembra che tu abbia... compreso il pensiero (anche) di Hesse.

    x Mareva:
    Puoi fare finta di niente. Certo che puoi. Anzi, per paura, per pigrizia, per mille ragioni quasi tutti chiudiamo gli occhi. In un certo senso è anche un fuggire dalla complessità della vita e dal fatto che averne cognizione è un peso insopportabile.
    Diciamo che tra il cut-off sensoriale, cognitivo, di coscienza completo o quasi e un minimo di consapevolezza – tra le altre cose permette una vita ad un livello molto più soddisfacente e di qualità, conviene anche da questo punto di vista, ci sono varie sfumature.
    Gli ingegneri dicono Garbage in, garbage out, la qualità della tua mente dipende anche da come la alimenti.

    x Daoist:
    Sono sicuro che ti piacerà.
    Respiro... atmen in tedesco e Atman è anche l'Io induista. Eh!?
    Il respiro è anche rappresentato simbolicamente con il respiro nella cristianità. Non mi ricordo più imn quale rito cattolico il celebrante soffia leggermente sul viso del partecipante o della persona che celebra/prende qualche sacramento.

    x Lorenzo:
    La libertà è, anche dal punto di vista ingegneristico, essere libero da vincoli. Quanti gradi di liberà ha il sistema? si dice in scienza delle costruzioni.
    Se tu non hai vincoli, ti emancipi da essi, sei libero. O lo soddisfi o semplicemente ti poni su un livello in cui esso perde di efficacia.
    La libertà d'altra parte non ha alcun senso senza i vincoli. Sono caratteristiche duali.
    Non solo non puoi percepire libertà se non ci sono vincoli o costrizioni, ma essa stessa diventa un concetto privo di senso. Sarebbe come parlare di luce o oscurità ad un cieco.
    Da questo punto l'esperienza di Siddhartha fu di affogarsi, di immergersi, di imbeversi di umanità, di mondanità, di eccessi degli uomini-bambino fino ad un passo dal suicidio.
    Boccadoro in varie occasioni rinasdisce l'importanza del contrasto come dispositivo di cognizione, esperienziale. Siddharta vive gli eccessi opposti per arrivare ad un livello superiore.
    La soluzione dei problemi, anche esistenziali, è quasi sempre paradossale.
    Non solo non sono 100% coerente, non esiste alcun sistema neppure scientifico che sia coerente (il conflitto tra fisica classica e quella quantistica è solo uno dei casi) ma io faccio del vivere alcuni eccessi di incongruenza, il violare alcuni limiti, l'uscire dagli schemi di pensiero, in una strategia ragionata, il paradosso e la metamorfosi.
    Tu sei 100% coerente o aneli a questo?

    x Astrolabia:
    Aspettiamo tue opinioni. :)

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  10. Lorenzo, forse erano considerazioni generali sulla libert' piu' che specifiche al tuo commento.
    Insomma, sta liberta' ha senso solo insieme alla sua negazione, a vincoli e limiti.

    Qui ovviamente c'e' una parte di esibizione come in ogni diario tenuto in linea.
    Sei un buon osservatore e intellettualmente onesto che e' rarissimo!!!. Mi piace di essere incappato in te. Merito di Sara Giardinicola. :)

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    1. Sai che c'è Lorenzo? Che qui si usano le parole abbastanza a caso, un po' per presunzione, un po' per ignoranza, un po' per negligenza, un po' per un qualche distorto motivo educativo.
      Comunicare è estremamente difficile con questi presupposti. Se poi ci aggiungi che l'Uomo non risponde praticamente mai a quello che gli vien detto ma seguendo la linea dei preconcetti che si è fatto dello scrivente di turno...
      Trovo anche io, come te, che il dialogo sia complesso.

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  11. x Lorenzo:
    Definizione di libertà...
    Non se alcuno sia mai riuscito a definire questo concetto.
    Un po' come definire... l'amore, ad esempio.
    Cos'è la libertà?
    Il discernimento nella scelta, l'arbitrio consapevole.
    Anche a questo livello è implicito il concetto duale, il limite e la costrizione. Il discernimento, l'arbitrio consapevole non possono non considerare il contesto e i limiti e i vincoli che esso comporta.
    Allora potremmo dover entrare nel concetto: cosa significa consapevole? arbitrio? quali sono i vincoli e i limiti? Quali debbono essere considerati? Sempre? con qualche eccezione.
    E' oggettivamente complesso.

    x Alahambra:
    Ovviamente io soffro di tutte le incongruenze che possono caratterizzare un esteta edonista nonché ecologista non radicalmente, draconianamente austero.
    Ugualmente non posso confutare l'impressione che tu ti sei fatta di me.
    Sarebbe un po' come cercare di mettere d'accordo due persone che considerano una terza una simpatica l'altra antipatica.
    Ignoranza , negligenza, motivi educativi...
    Sono affermazioni generiche, impossibile confutarle se non genericamente.
    Ignoranza... può essere, Io so socraticamente di sapere molto poco. Però cerco di essere anche intellettualmente onesto: di recente l'0ho dimostrato anche in una discussione sul detto "il pesce inizia a puzzare dalla testa". Lorenzo e MrKeySmasher mi hanno formito argomentazioni valide e li irngrazio per avermi chiarito il perché "istologico" di quel detto.
    Purtroppo, sovente, non ho avuto questa occasione con te Alhambra: tu rimani su livelli molto generali e non posso che risponderti sullo stesso livello,
    Spesso sono gli assiomi di partenza, le basi dei nostri ragionamenti ad essere incompatibili e quindi le teorie e le conclusioni su di esse svikuppati.
    Negligenza... non so a cosa tu ti riferisca. Certamente, da un paio di anni, ho diminuito il numero di collegamenti, di riportare le fonti per scarsità di tempo.
    Distorto motivo educativo.... non so cosa intenda. Generalmente: sicuramente anche io ho avuto una formazione (imprinting) con luci e ombre, non c'è lcun motivo per cui non debba valere questo anche per me.
    Però sono affermazioni e vere e false, così generiche.
    Il dialogo è complesso e, secondo la teoria della comunicazione, in gran parte infruttuoso: anche sbrogliando le mappe non si modifica sistema di valori, credenze, morali delle quali esse sono rappresentazione.
    Detto tutto questo.... Alahanbra mi faccio i complimenti per aver avuto pazienza e tolleranza ancora una volta.

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