mercoledì 13 maggio 2015

Demagogia crescitista

Se osservi le testate in linea dei maggiori quotidiani nazionali (qui, qui, qui, ...) non puoi che osservare come la demagogia crescitista non abbia limiti.

Crescita, parolina magica per idioti /(buzzword) , via dalla recessione, +zeronumero, ripresa dell'inflazione (ohps, scusate, non si scrive così, si scrive uscita dalla deflazione).
Ochi giulivi, applausi, tronfie soddisfazioni, pollici alzati.

Allora, in un paese con deficit ecologico e ovviamente finanziario spaventosi, già uno dovrebbe chiedersi cosa ci sia di positivo in un aumento assoluto del consumo di risorse (non rinnovabili), di rifiuti (non biodegradabili), dell'artificializzazione biocida, no!? Poi osservi l'altro disastro, quello principale della crescita demografica, maggiore propulsore per la crescita del metabolismo economico ecocida, e fai due conti da terza elementare.

Dunque, PIL + 0.3%
Poi stimando un'ulteriore crescita dell'invasione migratoria +50%, ipotizziamo prudenzialmente che aumenti della metà la crescita demografica da invasione migratoria, solo +25% ovvero dal +1.8% del 2013 al 2,25% del 2014.

Puoi anche considerare che i sistemi capitalistici sono caratterizzati dalla concentrazione progressiva della ricchezza ai vertici della piramide.
In altre parole, la fetta di torta (PIL) procapite, relativa è diminuita sensibilmente e ancor più negli strati inferiori della piramide sociale

La assoluta e assolutista demagogia crescitista (economicistica e demografica) li presenta come buoni risultati. Allevamento intensivo di piccole menti scadenti.


59 commenti:

  1. No, in realtà non c'è tutta questa crescita. Si potrebbe discutere sui numeri che in realtà riflettono anche effetti importanti, come la diminuzione del costo del petrolio, la svalutazione dell'euro sul dollaro (da quasi 1,4 a 1,1). Non dimentichiamoci poi che il pompaggio del quantitative easing (ogni mese qualcosa come 60 miliardi di euro, qualcuno mi corregga se sbaglio).

    Condivido molte delle tue preoccupazioni ma, in questo momento avremmo bisogno di andare in surplus (se non ti piace il termine di crescita), perché abbiamo un debito da ripagare.

    Poi, naturalmente, c'è sempre un discorso più strutturale che riguarda COSA produrre, COME produrre, QUANTO produrre, qualità di vita, stile di vita eccetera. Discorsi già fatti, ma da tener sempre presenti.



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    1. Se tu vuoi continuare a decrescere, dai le dimissioni dal tuo posto di lavoro, così produciamo di meno e consumiamo anche meno servizi della tua azienda ;-)

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    2. Dopo sei decenni di "crescita" ci troviamo con 2.2 teraliardi di debito. Affermare che serve "crescere" per diminuirlo è come affermare che serve più pancetta steccata e lardo per uscire dalla ipercolesterolemia.
      Ecco come aumentano i problemi: pensare di usare le loro cause come soluzioni.

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    3. La stagnazione e la crescita negativa NON sono la decrescita.

      La stagnazione o la crescita negativa è che io non consumo più yogurt del supermercato perché sono senza lavoro, la decrescita è che io vado a insegnare tango al contadino, mi da latte per un mese col quale mi autoproduco lo yogurt.
      Sono concetto troppo complicati e/o indigesti per voi crescitisti,

      Aggiungo, per onestà intellettuale, che la decrescita è troppo razionale e sensata nonché personale perché possa realizzarsi.

      La_ggente non vuole respons-abilità, non la vuole proprio.

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    4. Ripeto: c'è sempre l discorso (fondamentale) su COSA, COME, QUANTO produrre, che senso dare a ciò che facciamo, come ti dicevo sopra. Le frontiere, gli scambi, come vivere, eccetera.

      Ma vige sempre il discorso che QUESTA decrescita e QUESTA deflazione sono ugualmente pericolosi rispetto alla crescita basata sull'abbuffata e il consumo senza senso.

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    5. @Francesco caffè pagato ! ;-)

      @Uomo come sai, il debito ce lo abbiamo anche con la natura. Se non rimettiamo a posto certi territori, al primo temporale estivo ci ritroviamo interi paesi sotto al fango.

      @Lorenzo Quello che dici è importante, però c'è bisogno di mettersi a lavorare. Uomo non è d'accordo perché se lavoriamo di più aumenta il PIL, e questo a lui non piace assolutamente. Bisogna decrescere.

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    6. > gli "economisti" sostengono che per fare crescita bisogna necessariamente fare debito

      Rimando alla tua pagina, Lorenzo.

      I cosiddetti economisti e la crescita infinita

      in cui analizzi i deliri crescitisti, in quel caso dei radicali e della loro demagogia.
      Deficit e quindi debito sono da sempre i pilastri dei
      sistemi 5, crescita compresa.

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    7. x Francesco:
      Il problema è che massa e dirigenza del paese e del mondo si comportano così, con slogan e pensieri da tifoserie.
      Si tifa per la crescita, a prescindere da tutte gli oggettivi problemi, dalla razionalità, dai limiti.

      x nottebuia:
      > e non rimettiamo a posto certi territori, al primo temporale estivo ci ritroviamo interi paesi sotto al fango


      Infatti, paesi che sono stati costruiti dove NON si doveva costruire, proprio per la aberrante crescita umana che significa anche crescita delle zone urbane. Vedi pagine qui dentro sulle nefandezze genovesi che sono solo quelle più conclamate.


      Per mettere a posto devi avere energia, alberi da vivaio, filo di acciaio per le gabbionate, letame, (poco cemento, poco acciaio, poco calcestruzzo), spaghetti al pomodoro e lenticchie per i lavoratori, energia per i camion, ambulanza e pronto soccorso quando uno di essi viene punto da un calabrone, etc.
      Tutta 'sto po po' di roba qui non si crea dal nulla e è finito e, peggio, viene da risorse non rinnovabili.
      Se tu fai crescere il numero di homo e quindi i paesi che poi dovranno essere costruiti su frana, su discariche, o strappando spazio ai corsi d'acqua, STAI facendo crescere il problema e le criticità di un sistema già malcioncio, non stai facendo diminuire i problemi.
      Si capisce?

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    8. Uomo, se tu non fai qualcosa di utile per me e io non faccio qualcosa di utile per te e ce ne stiamo a casa disoccupati, crepiamo.

      Si capisce?

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    9. x Lorenzo:
      Il discorso sulla competizione deve essere relativazzato.
      Visto che si diventa più autonomi possibile lo si deve diventare anche sulle produzioni "non competitive".
      Altrimenti tu perdi la conoscenza siderurgica (storica in molte zone del paese, come nelle province di LI, BG, BS, ad esempio), fai lavorare i cinesi o i pattimbulesi e poi dopodomani, quando hai chiuso l'ultima acciaieria, ti vendono l'acciaio a 45€/chilo e che fa schifo.

      x nottebuia:
      Infatti.
      Nella mia visione non ho scrito che io avrei un fantomatico "diritto" al latte ma che io devo andare a insegnare tango al contadino se voglio ottenere il latte delle sue mucche per un mese.

      Sei tu che non hai capito.

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    10. @Lorenzo come dicevo all'inizio, dobbiamo assolutamente capire COSA, COME produrre. In sostanza cosa (cazzo) dobbiamo fare e che senso dare alle nostre attività.

      Sulle colpe delle sinistre in giro per l'europa, concordo e rincaro.

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    11. @Uomo

      Ok, Man. Mi sta bene il baratto, però sembra che abbiamo inventato la moneta per rappresentare lo scambio tra te e il contadino.
      Se scambiate, producete una "ricchezza" conteggiata nel PIL. Tutto qui.

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    12. Infatti, il baratto ha una grande ecologia, proprio perché è strutturalmente equo (rimani nei tuoi limiti umani) e meritocratico (baratti ciò che hai prodotto col tuo lavoro e le tue abilità).

      La moneta, qui e ora, permette la concentrazione dei capitali alias risorse / potere.
      Più le monete sono estese, più globalizzazione, industrializzaione, sradicamente, omologazione, sfruttamento, tecnologizzazione, le asssunzioni di finte OCA e cicli di Minsky e Frenkel crescono.

      Moneta locale (su base poco più che provinciale) e libera di fluttuare.
      Devo spiegarti queste cose sui quali mi hai martellato per un tot nella tua contrarietà all'euro?

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    13. @Lorenzo

      C'è poi il discorso fatto altre volte sul famoso "liberismo" che vorrebbe abbattere qualsiasi frontiera e qualsiasi vincolo (che poi si sposa pazzescamente bene con certi discorsi di alcune sinistre che vogliono un mondo dove siamo tutti fratelli, e qui c'è incapacità ideologica a capire che si stanno avvantaggiando solo le multinazionali. E' un discorso lungo...)

      Poi ci sarebbe da sedersi e porre innanzi tutto un sano equlibrio sugli scambi internazionali. Europa importa da Asia quello che Asia importa da Europa, cioè EQUILIBRIO sugli scambi, altrimenti si finisce in una guerra, come sempre è stato nella Storia.

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    14. @Uomo

      La "moneta" in questo caso ci serve solamente come "unità di misura" per capire a livello generale quello che sta succedendo. Stiamo dicendo che è necessario "scambiare" ricchezza. Diminuire lo scambio di ricchezza, equivale a diminuire ciò che abbiamo complessivamente prodotto (in questo momento NON va bene!!)

      In questo scenario, come dici, sarebbe meglio avere valute diverse perché ci serve flessibilità (e sappiamo bene perché)

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    15. @Lorenzo

      Uno dei motivi (uno, eh, ma non il solo) per cui abbiamo svenduto la nostra autonomia è quello che gli europei del nord sarebbero migliori di noi nell'amministrare la cosa pubblica. Lo abbiamo fatto, mi sembra che l'esperimento sia lievemente fallito visto che l'Europa TUTTA è in una situazione paradossale.

      Per quel pochissimo che capisco di giurisprudenza, ci sarebbe sicuramente da rivedere la effettivia costituzionalità di certi trattati internazionali, rispetto ai NOSTRI valori, i nostri interessi, i nostri obiettivi (sempre secondo quanto scritto in costituzione)

      Ne so poco, altrimenti ne scriverei di più. E' tutto da approfondire.

      Il Liberismo purtroppo non è stato capito da contadini e piccoli imprenditori, i quali pensavano che aprendosi ai bellissimi mercati avrebbero venduto a 1 miliardo di cinesi e 1 di indiani, facendo soldi a cappellate.
      Ovviamente lo smantellamento delle frontiere avvantaggiava solo i pesci grossi, non quelli piccoli.

      Hanno venduto l'idea dello Stato-bbbrutto e hanno potuto smantellare gli Stati, gettando via anche il famoso bambino insieme all'acqua sporca (lo Stato sarà anche brutto, ma fino a un certo punto...)

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    16. x nottebuia:
      > Stiamo dicendo che è necessario "scambiare" ricchezza

      scambiare ricchezza?

      No.
      Questo è proprio uno degli altri problemi del crescitismo capitalistico globalizzato etc etc.
      Nella decrescita è il valore di uso che torna al centro e non il valore di scambio.
      Lo scambio è un mezzo che cessa nel momento in cui tu hai risposta dell'esistente su quella necessità e non il fine come è diventato (ad esempio il lavoro ecocida, biocida fine a sè stesso ovvero al "diritto" al lavoro che piace a gran parte della sinistra oppure il diritto del fare business che piace alla "destra" europea).

      x Lorenzo:
      Sei tu che hai citato la siderurgia.
      Certo che ci deve essere un'autonomia anche sulla tecnologia (che è intrinsecamente ostile al localismo, su base provinciale non puoi avere ricerca e industria su certi settori di tecnologia avanzata).

      Aggiungo che, portando al contorno senza furbofono o senza banda larga vivi, senza acciaio per l'aratro e quindi i maccheroni crepi.
      Il settore primario è fondamentale e su quello viene poi il secondario.
      Insomma, case con sole fondamento e piano terra esistono, case senza fondamenta e col secondo piano su alcuni pali traballanti hanno qualche problema.

      Infine, giusto sottolineare che autonomia e indipendenza, come tutte le cose di pregio, costano. E più sono di pregio più costano.

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    17. > gli europei del nord sarebbero migliori di noi nell'amministrare la cosa pubblica

      Questo è ovviamente ovvio.
      La dimensione civica e l'attenzione della cosa pubblica calano col proseguire dal nord verso sud.
      Osserva la biblioteca e la gestione della frazione, dell'ambiente, l'urbanistica in Lapponia, in Scozia, in Carinzia, nel Casertano, nella Locride o a Creta, in Tripolitania.

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    18. > Il Liberismo purtroppo non è stato capito da contadini e piccoli imprenditori,
      > i quali pensavano che aprendosi ai bellissimi mercati avrebbero venduto a 1 miliardo di cinesi e 1 di indiani

      Come i piccoli contadini del parmigiano reggiano che sono allo stremo, pensano di salvarsi vendendo "la forma" ai ciaini.
      Siamo alla follia più completa.
      Aggingo che ognuno di voi che va al supermercato e acquista in 2 x 1 o 3 x 2 il parmigiano reggiano è complice dei prezzi da fame (inferiori ai costi di produzione) che la GDO impone ai caseifici.
      Wcco, la GDO fa gli scontri froci coi culi dei piccoli contadini.

      Certamente poi la_gggente è contenta così poi va a fare la settimana bianca a Kitzbuhel o si prende il nuovo iPhone n.due
      O le nuove Nike nere con cui andare a fare i blocchi neri contro le multinazionali brutteecattive.

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    19. @Uomo

      Osserva invece il nostro tradizionalismo bancario (le banche le abbiamo inventate noi nel medioevo) e la loro propensione al citrocapitalismo e alla produzione di carta straccia.

      Ricordati quando ci dicevano che dovevamo "modernizzarci". Per fortuna non lo abbiamo fatto del tutto e abbiamo evitato la situazione stile Islanda.

      Ricordati anche che abbiamo pagato noi (italiani) l'esposizione del debito privato bancario tedesco verso la Grecia.

      Ricordatelo, Man...

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    20. @Uomo

      quindi, sai, dire che gli europei del Nord sarebbero più bravi nell'amministrare mi pare un azzardo. Forse sono più bravi nell cazzate, non nella sostanza. L'Europa la stai vedendo da te...

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    21. @Lorenzo

      Mah...qui secondo me è un discorso che sarebbe da spulciare punto per punto.

      Di sicuro l'dea dell'abbattimento di certe funzioni è stato un errore. Per esempio l'eliminazione delle frontiere, della sovranità monetaria, fiscale e anche politica.

      Attenzione su questo punto io intendo il fatto che certe scelte di natura POLITICA sono state lasciate ai MERCATI, i quali in genere NON agiscono per fare l'interesse di una certa comunità nazionale.

      Altro esempio: delocalizzare va bene? Dovremmo fare un discorso di difesa del know-how e della cultura, cosa che però si scontra un po' con la libertà di impresa...

      Capisci che intendo?

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    22. @Lorenzo

      Il governo "europeo" decide così perchè NON esiste.

      L'Europa ha semplicemente stabilito che gli stati dovessero fare un passo indietro. Alleggerire il peso politico decisionale degli Stati (o di un eventuale Stato Federale) per lasciare fare ai mercati.

      Si può delocalizzare? Lo decidono i mercati, secondo l'ideologia che il mercato poi è sottoposto al giudizio del cittadino europeo che premia o boccia cacquistando / non acquistando una certa merce.

      Va bene andare tutti sul Mar Rosso? Lo decide il cittadino in base ai prezzi delle tariffe aeree e del costo della vacanza rispetto a quella sul suolo europeo.

      Il dazio? Non va bene, perché altera i naturali meccanismi di libero mercato. Il dazio falsa il mercato, quindi non va bene. Tutto qui.


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    23. @Lorenzo

      Ma infatti l'idea è quella di andare verso l'abbattimento di tutto ciò che è statale o controllato dallo Stato. La tendenza è, via via, quella di privatizzare il più possibile, appunto per evitare tasse o, peggio, che i meccanismi di mercato possano essere falsati.

      Guarda, non voglio assolvere nessuno, ne' occultare la cattiva amministrazione / burocrazia e questo genere di discorsi.

      Ripeto: per noi cittadini si sta trattando di gettar via sempre il famoso bambino con tutta e non limitarci all'acqua sporca (perchè il risultato, a mio avviso sarà questo).
      Dietro, ci sono le multinazionali che, una volta, conquistata la leadership di un certo mercato poi controllano la situazione.

      Se vuoi, dovresti ridefinire il ruolo dello Stato o COME opera. Ma fai attenzione: stai costruendo questo tipo di Europa e stai de-costruendo gli Stati nazionali senza aver pensato un'altra idea di Stato e senza averla costruita. Guardiamoci intorno: semplicemente non c'è.

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    24. (chiedo venia per la pessima sintassi / grammatica, m sto imprecando nel traffico)

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    25. @Lorenzo

      I criteri guida sono questi. Prova ne è il fatto che l'unica istituzione veramente importante edificata (che abbia un potere) è quella della Banca Centrale Europea.
      C'è una banca (che poi è un board di banche) e non c'è una politica. Un fatto semplicemente assurdo perché, come sottolinei anche te, poi chi decide come controllare i flussi alle frontiere nostre o della Bulgaria se poi allinterno della UE non ci sono più confini? (tanto per dire)

      Come e perché tutto ciò è stato fatto sarà lavoro per gli storici. Per noi, sono cazzi...

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    26. Bonaiuti ha piu' volte sottolineato che e' necesasrio decostruire l'insieme di credenze e l'immaginario crescitisti ma, aggiungo io, non solo quello: ci sono credenze e immaginario tecnoteisti, poi quelli consumisti, dirittisti, quelli panmixisti, etc. .
      Tu hai che il 95? 96? 98%? dell'informazione e' nel filone demagogico confortevole deresponsabilizzante dei sistemi 5.
      Inoltre i comportamenti gregari tendono a rinforzarsi, ora anche con la mistica democraticistica.
      La Grecia e' solo un po' piu' avanti nell'avvitarsi della crisi.
      Alcune zone del nostro paese sarebbero anche peggio se non venissero sedate e alimentate rifornendole di quantita' straordinariamente elevate di risorse prelevate altrove.
      Il problema e'che il bunker ti puo' proteggere a bereve termine. Poi dovresti difenderlo con le armi da bande di predoni, di sbandati, di profughi dalle citta' morenti di fame, dai combattenti islamici, etc. .
      Sono scenari poco comunque preoccupanti, decisamente "sgradevoli".

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    27. Scenari prossimi venturi ?

      Lo dice anche il mio babbo, da anni, di lasciare la città gassosa per occuparsi solo della vita in campagna e del suo piccolo pezzo di terreno, da difendere coi fucili da caccia.
      E io, gli ripeto : ''Verranno dalla strada, verranno dalla città e saranno in tanti. Grideranno la tua terra è la nostra ! e la terra è di tutti ! ...
      e non ci potrai fare niente.''

      Decidono le multinazionali.
      Bisognerebbe valutare, dall'esterno delle stanze dei bottoni, se sia loro maggiore interesse imbragare i corpi metropolitani al massimo di Vita virtuale e minimo di condizioni concrete, oppure schiacciare il bottone della Guerra di tutti contro tutti ( che, come scrivevo sul mio blog facendo l'esempio di alcune faide trasversali, ci abbiamo un piede già dentro ).
      Sì, probabilmente stanno testando la Grecia a tal scopo.

      +++

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  2. Ho letto e riletto questultimo post, lincertezza di scrivere permane, ma penso sia utile fornire alcuni dati estrpolati da una rivista dei missionari francescani a cura di Alex Zanotelli. Ciò che spero siano evitate ingiurie, insulti e altro da parte di chi ha riferimenti diversi.
    Dati sulla nutrizione: 805 persone non hano cibo abbastanza per mangiare; 709 milioni vive nei paesi in via di sviluppo; 525 milioni vive in Asia; se le donne avessero lo stesso accesso degli uomini alle risorse alimentarici sarebbero 150 milioni di affamati in meno sulla terra; 3,1 milioni di bambini sotto i cinque anni, muore per scarsa alimentazione; nei paesi in via di sviluppo 66 milioni di bambini in età scolare, di cui 23 milioni in Africa, frequentano le lezioni a stomaco vuoto. Il WFP calcola che sono necessari 3,2 miliardi di $ ogni anno per raggiungere i 66 milioni di bambini vittime della fame.
    Evito di fornire altri dati...dovrebbero bastare per comprendere, o meglio andare oltre i propri ragionamenti di classe.

    Concludo: il nostro pianeta è in grado di produrre abbastanza cibo per tutti. Dai dati ufficiali degli enti che studiano queste cose, sappiamo che sulla terra c'è cibo a sufficienza per sfamare tutta la popolazione mondiale. Se vogliamo risolvere il problema FAME bisogna ripensare in toto l'aspetto AGRICOLO; tenendo conto della giustizia sociale e dell' ECOSISTEMA per permettere a tutti di vivere decentemente...se domani iniziasse una grande carestia mondiale tutti noi avremmo un' autonomia di soli 150 giorni.

    Grazie UUIC per l'ospitalità e buona vita.

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    1. Primo
      Zanotelli fa parte di una organizzazione di potere religiosa che, come tutte le religioni ha un disegno natalista di prevaricazione (numerica è pleonastico) sugli altri.

      In tutti i paesi in cui c'è una qualche proposta di emanicapzione femminile, di controllo delle nascite, di contraccezione, di aborto, le religioni patriarcali si oppongone sempre e comunque.
      Rimando ad un interessante video, Uganda, Per scelta, non per "caso" , sulla bomba demografica ugandese e sulla tenace e sistematica opposizione di cattolici e islamici al disinnesco.

      Secondo
      Nella mia visione differenzialista, ciascun territorio deve risolvere i problemi ad iniziare dalla sostenibiità, in quel territorio e ciascun popolo deve difendersi dalle ingerenze esterne.
      Gli africani, gli asiatici, gli europei risolvano il problema delle risorse nei loro territori.

      Terzo
      La crescita demografica è correlata ad un orribile mistura di
      o - miseria
      o - culture patriarcali, misogine
      o - pattern della tecnologia a metà (antibiotico sì - pillola no)

      che si rompe proprio lavorando a favore della determinazione delle donne in materia di riproduzione (esse portano gli omeri devono avere gli onori) e abbattendo i tassi di natalità. Vedi video sull'uganda citato

      Quarto
      Il cibo è solo una delle risorse necessarie e neppure la più costosa.
      La più costosa in assoluto sono il consumismo e il servizismo, specificatamente il sistema sanitario, poi le abitazioni, la mobilità, etc.

      Quinto
      La giustizia è come la libertà, non può essere in alcun modo separata da respons-abilità e responsabilità e dalla sostenibilità.
      Se tu togli uno di questi aspetti finisci subito nello sftuttamento e nel suo duale, l'assistenzialismo, nel furto intergenerazionale e geografico di risorse.
      Inoltre la storia e la realtà si basano su "ingiustizia" proprio come motore biologico, La biologia e quindi la vita sono proprio basate sistematicamente su differenze, competizione (specie intraspecie).
      Quindi un disegno politico e di modello sensato saggio può pensare di goverrnare e attutire le differenze ma diventa folle se si basa su concetti come uguaglianza e annullamento di differenze e sperequazioni.

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    2. Aggiungo che, fosse per me, come lezione estrema, io chiuderei i confini non solo agli invasori migratori ma anche per le merci che andiamo a rubare altrove per sostenere la nostra patoologica, tumorale impronta ecologica.
      La prima giustizia è quella della sostebilità locale.
      Anche se ciò è fumo negli occhi dei fondamentalisti sinistri e cattolici sì global, massmigrazionisti che hanno un furore ideologico rispetto alle resistenze territoriali e identitarie alle loro politiche di omologazione e di ugualizzazione,

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    3. Fermo restando che concordo in pieno con la necessità di svincolarsi il più possibile e al più presto dalla dipendenza dalle forniture provenienti da "altrove", ci tengo a sottolineare che non credo che andiamo a rubare quel che ci serve -- lo compriamo, che è cosa ben diversa. Diversamente potremmo dire che gli Americani di famiglia agiata ci rubano, che so, il Montemagno. Non è che ce lo rubano, è che c'è tra noi qualche buontempone che glielo vende (poi noi, mediamente, ci mangiamo porcherie tipo le sottilette o certi Emmenthal di bassissimo profilo, perché non possiamo permetterci le cose buone di casa nostra). Insomma, per poter andare avanti coi numeri attuali, vendiamo una etto di squisitezze per comprare dieci chili di immondizia -- un etto di squisitezze è buono, ma non sfama dieci persone; dieci chili di immondizia fanno schifo, ma riempiono la pancia a dieci persone. Non so se son riuscito a illustrare il concetto...

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    4. Si', alcune volte e' un rapporto win-to-win tra pari.
      Io ho il Montemagno, tu hai il sistema operativo, ce li scambiamo, bella stretta di mano.
      A volte c'e un accordo implicitamente truffaldino: io stampo dei rettangoli di carta verde noti come dollari, io ti do quelli, tu mi dai il Montemagno e il barolo, se non ti va bene ti bombardo.

      A volte la predazione avviene comprandoti il cotone e poi rivendendoti le magliette di cotone con un valore aggiunto di 50 volte.
      I nostri contadini sanno che ora devono vendere tot chili di grano al fornaio per un chilo di pane, quando una volta era 1 - 1.
      In altre parole, il contadino e' diventato un subschiavo del fornaio, uno schiavo del dentista o del notaio, etc.

      Infine c'e' il furto che avviene corrompendo i vertici dei paesi di origine delle risorse: io mi prendo il tuo petrolio del delta del Niger, i 60$ al barile vanno 20$ al mio stato, 30$ alla multinazionale, 9.70$ ai vari capi corrotti locali e 0.30$ alla popolazione che vive nel delta del Niger.
      La quale, all'interno, e' ugualmente corrotta e sfruttatrice, ogni strato su quello inferiore.

      Si, le persone tagliano in primis sul cibo per prendere chili di immondizia alimentare e poi prendere chili di immondizia tessile, elettronica, automobilistica USA&getta, di moda effimera, inutile, dannosa.
      Che idioti questi homo!

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  3. solo una precisazione tutte le cifre in numeri sono da intendere milioni di persone o dollari.

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  4. UUIC, le indìformazioni che mi fornisci, hano sicuramente una loro validità, tuttavia non ho la presunzione di avere alcuna ricetta sul contingente, se non che i numeri sono testimoni di come vanno le cose per Gaia e per i viventi di ogni specie.Possiamo pensare di alzare muraglie, di sparare addosso, lasciare morire di fame e continuare a sprecare per negligenza, per psicosi del consuma ecc; ma i fatti, la realtà dei numeri ora sono questi; ed è sempre lì la domanda COME SE NE ESCE dal incombenza della fame, dall'exodus di tutto.

    Concludo dicendoti che qusto intervento non è una replica alle tue puntualizzazioni, semplicemente domande per me stesso poichè non trovo risposte adeguate...se non quella dell'indifferenza organica a interessi per se stessi.

    Grazie e buona giornata.

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    1. UUIC l'ha già scritto e riscritto come ne uscirebbe.
      Per recuperare un motto che è ancora leggibile, per quanto consunto e sbiadito, sulla facciata d'una vecchia cascina dalle mie parti, "è l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende". Si noti, tracciato a caratteri cubitali sulla parete non d'un capannone industriale o d'un albergo o d'un hangar d'aeroporto o d'uno stadio, ma di una cascina di quelle in terra battuta, un pezzo del nostro essere, radicato nel passato e ancora in piedi nonostante le ripetute e protratte invasioni da altre parti d'Italia per comunciare, dall'estero per continuare (peggiorando anche quel che pareva impossibile peggiorare).

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    2. Daoist, quello che non si vuole capire o si finge di non capire, e' che questo e' un conflitto latente che piu' si ignora piu' si rivelera' cruento e sanguinoso in futuro.
      La nostra filosofia ammalata, il nostro sistema di pensiero marcio perche' sostanzialmente monoteistico, con l'aggiunta della "confessione" marxista, ha eliminato (tentato di eliminare) la realta' mettendo la testa sotto la sabbia di varie teorie fasulle, bislacche, antiscientifiche e antistoriche.

      Per riformulare un noto motto dell'ecologia, visto che non vogliamo governare la violenza, sara' la violenza a governare noi.

      Si', bisogna chiudere, isolare e difendersi (che ovviamente non puo' che essere fatto con la forza come e' SEMPRE stato fatto, non mi risulta che i blocchi neri o i poliziotti in azione offrano the e pasticcini ai loro "nemici") che e' esattamente il contrario di portarsi il problema, poi la guerra interetnica e le carestie in casa come stiamo facendo.

      S' , difendere i confini, sparare addosso, lasciare che in altri territori, si autodetermino o, piu' cinicamente, si arrangino.
      In autarchia avremmo gia' cazzi amarissimi qui per pensare a quelli degli altri.

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  5. a parte che +0,3% è un dato più ridicolo che irrisorio, fammi per piacere capire, tu sei davvero convinto che le cose sarebbero migliori con il PIL in caduta libera? Te lo chiedo sinceramente, davvero, quindi per piacere non rispondermi di invasioni e di buon cibo, ma fammi capire, ne cogli le implicazioni? la povertà? lo sai per esempio che i paesi più poveri sono anche quelli più devastati ecologicamente?

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    1. Voi crescitisti o siete completamente rimbecilliti o fate finta di non capire.

      1 - ci sono quantita' di PIL che sono sprechi, dissipazioni o risorse ed eenergia impiegati per aumentare i problemi e il degrado del sistema

      Anche supponendo che cio' rimanga - e io non sono certo quelli che lo pensano, visto che la distruzione edilizia e infrastrutturale del nostro paese e' diminuita proprio grazie alla crisi (nota, diminuita, non arrestata) vale che

      2 - se la popolazione decresce piu' del PIL, la quantita' di PIL procapite che e' l'UNICA COSA che IMPORTA aumenta (inutile aumentare la produzione di polli da 2 a 3, ovvero del 50%, ahhh ohhhh uhhh,PIL aumentato del 50%!!! quando i tre che se li sbaffavano sono diventati 30, con una quantita' di pollo procapite che passa da 2/3 a 1/10).

      Ma siete veramente messi cos' male che non capite questa aritmetica da seconda elementare?
      Tu pensi di vivere meglio se il PIL dei polli aumenta del 50% ma la tua dose di proteine di pollo passa da 2/3 a 1/10?

      Voi crescitisti avete nella crapa i valori assoluti che sono parte del vostro sistema di rincitrullimento e manipolazione e personale e collettivo.

      Io non ammetto che persone con un certo livello culturale e certi strumenti (mi) facciano domande cosi'.
      Quindi per me c'e' sotto e il furore ideologico e la malafede e la disonesta' intellettuale che da sempre lo sostengono.
      Insultare l'intelligenza non e' gradevole e i toni miei sono anche troppo pacati per questa offesa.

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  6. le previsioni vedono la popolazione ancora in lieve crescita, quindi se il pil decresce. decresce anche il ppc che è pil/popolazione. il tuo esempio è corretto ma ho l'impressione che ormai sei così imbevuto di ideologia che lo applichi al contrario.

    o forse vuoi azzerare la crescita dell popolazione così, schioccando le dita? tieni, quello è il mare e questo è un secchiello. Chiaramente uno statobdeve difendere la propria popolazione, ma non si ferma ub fenomeno fisico con le invettive più di quanto si possa fermare l'inverno a insulti.

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    1. Lieve crescita un bel par di palle.
      Nella scatola di sardine italica, +1.8% nel 2013 (tutta roba da invasione migratoria) due città come Bologna e Torino createsi dal nulla in un solo anno, quando esse hanno impiegato secoli per arrivare alle dimensioni attuali.
      Stima di +50% dell'immigrazione per il 2014,

      A livello mondiale le stime ONU sono state riviste al peggio di recente (da 9.2G homo a 11G come picco).

      La crescita fuori controllo della popolazione (vedi simpatici casi come Siria, Ruanda, Iraq, Yemen, etc. ai quali conduce) è voluta, visto che esistono numerose forze crescitiste, capitaliste del BAU, terzomondiste, dirittiste e religiose che si oppongono in tutti i modi a politiche (coercitive) di decrescita demografica.
      Con grottesche accuse di nazismo ai comunisti cinesi da parte dei strampalati sinistri nostrani campati per aria nelle loro credenze.

      Sono duecento anni che Malthus e altri, fino a MIT e Club di Roma, informano, gridano, allarmano in tutti i modi possibili sulla necessità di fermare la crescita esponenziale della popolazione.

      Guardare cosa succede in Uganda.
      Ecco che gli insulti poi sorgono spontanei.

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  7. e in tutto ciò tu applaudi se il PIL cala, il PPT di conseguenza e tutti diventiamo più poveri??

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    1. Il PIL che cala? Mi sembra che siamo lontani da una sana e sensibile decrescita del PIL che lo riduca e lo faccia rientrare nella sostenibilità.

      Diventare più poveri?
      Bah.Guarda che il problema dell'obesità non è affatto metaforico.
      se le persone tenessero il proprio cellulare sei o sette anni invece di cambiarlo ogni due o tre? Se riducessero del 50% i viaggi in auto? del 90% quelli in aereo? etc. etc.
      Se andassero a lezione di massaggi invece che spendere soldi in un nuova auto tedesca?
      Non solo si possono tagliare sprechi, dissipazioni, USA&getta, etc, ma, per ampie parti della popolazione sarebbe opportuna una dieta dimagrante.

      In ogni caso il PIL pro capite è destinato a crollare con la spaventosa ripresa della crescita demografica.
      Ci stiamo immiserendo in primis per aumento spropositato da immigrazione delle teste.

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    2. ok, il pil è un indicatore sintetico con tutti i difetti che ne conseguono. ma nel pil c'è anche il cibo di qualità, l'istruzione, la salute, la cura dei figli etc.

      mi spieghi come puoi essere contento che la quantità di queste cose pro capite scenda?

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    3. Il PIL è l'indicatore - ferticcio osannato dalle masse di crescitisti.
      Che, peraltro, sono, come scrivevo massimamente incoerenti ovvero crescitisti a metà, vogliono solo alcune crescite ma non certe altre.

      Ci stiamo immeserendo perché la torta (il PIL, che dovrebbe diminuire) cresce ma, allo stesso tempo, cresce molto di più il numero di fette da fare (il numero di mangiatori di torta).

      La soluzione aritmetica ed ecologica sarebbe esattamente l'opposto. un PIL che decresce e la popolazione che decresce più di esso.

      Mi stai prendendo in giro o veramente non capisci? Guarda che siamo a livello di aritmetica da scuola elementare.

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    4. il PIL, ovvero l'indicatore peggiore esistente a parte tutti gli altri. il PIL, l'indicatore che si è mostrato altamente correlato con tutti gli indicatori di "felicità" alternativi che hanno tentato di produrre.

      senti, puoi stare qui a criticarmi il pil fino a stasera ma qui ti sto chiedendo un altra cosa. e a me pare che sei tu che o non capisci, nonostante tutte le tue letture, o sei troppo ideologizzato per capire.

      prendiamo pure il ppc che sembri gradire di più, anche se non capisco come puoi rifiutare il pil e gradire il pil / popolazione.

      allora, te lo rispiego come farei con mia figlia piccola: nel ppc si stanno quanta istruzione abbiamo a testa, quanta cura per i figli, quanto cibo di qualità, quanta sanità, ma per quello anche quanta energia, trasporti e ovviamente sprechi.

      ebbene, visto che tagliare gli sprechi è doveroso ma non lo facciamo domattina, visto che la popolazione deve decrescere ma non lo farà domani pomeriggio, mi spieghi COME DIAVOLO FAI A ESSERE FELICE DEL FATTO CHE IL PPC PRO CAPITE CALA??

      spero ora di essere stato abbastanza chiaro e di non darti l'impressione di prenderti in giro o non capire la matematica elementare.

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    5. Esistono dei fatti
      0 - una popolazione che cresce esponenzialmente
      1 - un pianete non solo finito ma con una biocapacità non solo finita ma in sensibile diminuzione
      2 - un'impronta ecologica globale e locale che eccede di gran lunga la biocapacità globali e locali
      3 - una suddivisione delle risorse estremamente differenziata
      4 - una tendenza a utilizzare tutta la biocapacità, comune a tutte le specie
      5 - che nel caso del genere homo è andato oltre, utilizzando anche risorse non rinovabili

      Questi sono fatti, nessuno li discute.
      Assimiliamo, per andare veloci
      PIL = impronta ecologica = torta

      Per spiegarlo alla tua figlia:

      Quest'anno abbiamo una torta da 2kg.
      L'anno prossimo sarà di 1.8kg e fera due anni di 1.6kg, etc.
      Nel frattempo il numero degli amici da invitare alla festa di compleanno aumenta di ca. 8 (sarebbero 80 milioni) all'anno.
      Già ora gli amici si lamentano che la loro fetta di torta è piccola.

      I crescitisti dicono che bisogna aumentare la torta / PIL e questo comporta un consumo maggiore di farina/risorse(non rionnovabili) e sono tutti natalisti (8 amici in più ogni anno non bastano, danno i buoni bebè e ne fanno venire a milioni dall'estero).


      Come si fa?
      Michele, per dirla chiaramente, siamo fottuti.

      O, per usare la metafora di Paul Chefurka insieme al motto coniato da Greenpeace, il problema senza soluzione dell'elefante in una stanza.

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    6. guarda che sono d'accordo sulla maggior parte delle cose che dici: sul fatto che il pianeta sia finito come sul fatto delle risorse.

      E questo discorso l'abbiamo già fatto tanto che mi hai suggerito di utilizzare "sviluppo" al posto di "crescita" come terminologia.

      E qui ci fermiamo per due motivi.

      Uno: siamo d'accordo che la popolazione deve diminuire, ma rassegnati questo non avverrà né nella tua né nella mia vita a meno di eventi talmente catastrofici che non ci voglio neanche immaginare. Il grosso della crescita sta avvenendo nei paesi emergenti, mentre il grosso dell'impronta ecologica è nei paesi sviluppati.

      Quindi? dobbiamo sicuramente impegnarci a diminuire l'impronta ecologica a nord, e diffondere la contraccezione a sud (ammesso che sia possibile) ma nel frattempo tieni chiara una cosa: se una nazione di 60 milioni fa fatica a tenere le frontiere di fronte al flusso migratorio, immaginati cosa può succedere a una nazione di 30, magari vecchi e sfiniti. La natura odia i vuoti, pensare di svuotare l'Italia mentre il resto del mondo si riempie è una pessima pessima idea. Su cui comunque se vuoi si può ragionare.

      Secondo: la tua equivalenza PIL = impronta ecologica è profondamente sbagliata, ed è l'equivoco in cui inciampi più spesso.

      tu puoi avere la stessa quantità di terra e di acqua e di risorse e il pil crescere lo stesso, se usi meglio quelle risorse. La bravura nel futuro sarà mantenere la stessa ricchezza con minore consumo di risorse, come i motori di oggi sono di diverse volte più efficienti dei motori di inizio secolo.

      Festeggiare perché produciamo di meno è una cazzata. Festeggiare perché produciamo meno e siamo di più è una cazzata ancora peggiore. Dovremmo festeggiare se consumiamo di meno a parità di prodotto, o se produciamo di più a parità di consumo e questo non può succedere se il PIL decresce. Certo fossimo capaci di separare il PIL buono dal PIL cattivo sarebbe più evidente, ma visto che la struttura produttiva non è cambiata un PIL decrescente indica solo che siamo più poveri a parità di consumo.

      (e qui scatta la battuta sul cercare il PIL nell'uovo)..

      sul fatto che siamo fottuti è vero a prescindere. Personalmente quello che mi preoccupa di più è l'esaurimento delle fonti energetiche visto che senza quelle ci giochiamo anche cibo e acqua e capacità di spostarci e difenderci.

      Ripeto però che festeggiare l'impoverimento di un paese, la sua vecchiaia e il suo spopolamento è come disegnarci un grosso bersaglio rosso sul sedere. E temo che la parte più tragica l'avranno i nostri figli anche se è probabile che anche noi da vecchi vivremo in un mondo molto diverso e peggiore da quello di oggi.

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    7. > Quindi? dobbiamo sicuramente impegnarci a diminuire l'impronta ecologica a nord, e diffondere la contraccezione a sud (ammesso che sia possibile)


      E' possibile
      Sono numerosi i casi di intervento con successo di politiche di contraccezione, aborto, emancipazione femminile anche se sempre terminati per attività di contrasto dovute alle teocrazie, a liberisti stranieri, a pseudo sinistri antagonisti a se stessi.


      > ma nel frattempo tieni chiara una cosa: se una nazione di 60 milioni fa fatica a tenere le frontiere di fronte al flusso migratorio,


      Non fa nessuna fatica perché semplicemente non solo non fa nulla ma sostiene ed alimenta il flusso.
      Ad esempio, si arriva perfino alla restituzione di 800 natanti agli scafisti (!)
      C'è un disegno della sinistra e dei cattolici di sabotare sistematicamente ogni azione di contrasto all'immigrazione e di sostegno al suo aumento.

      > immaginati cosa può succedere a una nazione di 30, magari vecchi e sfiniti.

      Il disegno si basa sul fatto di far arrivare gli alloctoni ad un numero tale per cui sarà impossibile lavorare al problema.

      > La natura odia i vuoti,

      Infatti per trattenere l'acqua nei bacini abbiamo inventato le dighe.
      Solo che, anche qui, c'è l'antipattern (antibiotici sì - pillola no) della tecnologia usata solo a metà e per le cose peggiori.


      Infinre, piani semplici e sinergici di contenimento e riduzione sono impossibile per i nostri anacronismi e blocchi morali.
      Infatti, questo degli anacronismi/blocchi religiosi, morali è uno dei 5 fattori di collasso (peraltro gli altri 4 ce li abbiamo tutti) osservati da Diamond in tutti i casi di culture che sono collassate.

      > Secondo: la tua equivalenza PIL = impronta ecologica
      Avevo scritto "Assimiliamo, per andare veloci "
      Altrimenti possiamo aprire un'analisi su

      sviluppo / impronta ecologica / PIL / crescita / decrescita etc.

      Non saremmo fottuti se investissimo in
      o - resilienza
      o - difesa anche armata della decrescita demografica italiana già in atto
      o - riduzione delle dipendenze su estero fino alla quasi autarchia

      Comunque, se osservi un po' la serie delle carestie e la loro ecologia possiamo dire che siamo fottuti. Non sarà piacevole.
      Il lavoro della squadra di Ugo Bardi / Club di Roma (Effetto CAssandra) è eccellente sui problemi dell'insostenibilità.

      Siamo proprio fottuti.
      E io mi sarei pure rotto i coglioni di ricordare ovvietà sui limiti a masse che non ne vogliono sapere e che sono farcite di credenze e tabù.

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    8. La matematica urla da secoli cosa dovremmo fare.
      Come ogni persona con nozioni base di analisi matematica e delle funzioni (siamo al livello delle scuole secondarie superiori) sa che l'esponenziale (a base maggiore di 1, ascissa via via più grande) sbaraglia velocemente qualsiasi altra funzione (non esponenziale).

      L'esponenziale della popolazione supera e travolge ogni aumento possibile di risorse.

      Quindi è sulla popolazione che bisogna agire prima di ogni altra cosa.
      Cosa succede invece? Quasi ovunque politiche nataliste e massmigrazioniste (siete in troppi là? venite qui, col risultato che poi l'afflusso di risorse là aumenterà la natalità e i flussi migratori di sfogo).
      Cina esclusa.

      Siamo fottuti.
      Sarà veramente molto brutto (peraltro tutta roba già nota).

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    9. beh io avrei citato almeno la serie di fibonacci.

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  8. cioé, tu stesso stai dicendo che il PIL è la torta. O mi dici che il PIL è un indicatore inadeguato, e allora che salga o scenda non dovrebbe interessarti granché, oppure se mi dici che il PIL è la torta e il PPC le fette a testa, mi spieghi come fai a essere contento che CI SIA MENO TORTA, e visto che le persone in più sono un dato di fatto, MENO FETTE A TESTA?

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    1. Il PIL è fake.
      In parte derivato da attività tumorali, in parte gonfiato con le magie finanziarie, solo una parte consta di prodotti e servizi utili.
      Dovresti chiederti, Michele, con cosa stai barattando l'istruzione e l'assistenza sanitaria ( senza scendere nel dettaglio di queste ) per tua figlia.

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    2. Beh devo mantenermi fedele ai protocolli dei savi di Sion, ma per il resto è ok.

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  9. "Tu Sai Chi Sono" ti ha girato... Chi sarebbe? Non ho capito.

    > una realtà fittizia, ricoperti di strati e strati di luoghi comuni e di menzogne
    L'ipocrisia e la negazione della realtà, il kitsch kunderiano ("negazione assoluta della merda, in senso tanto letterario quanto figurato") che cresce senza limiti.

    Stavo pensando ad alcune misure "contraddittorie".
    Ad esempio, una scuola più meritocratica e selettiva comporterebbe che aumentare il numero di ritiri e abbandoni, diminuire quello dei laureati.
    Ma è proprio necessario avere tanti laureati mediocri o è meglio averne pochi e ben preparati?
    Così, questioni al volo.
    Devo tornare sulla questione della misura.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.