giovedì 21 maggio 2015

Invalsi

  • Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione

La settimana scorsa ho parlato della questione con _rio. Oltre ad essere tesoriere del gas è anche insegnante in una scuola superiore.

_rio - Sono fatti da cane. Spesso a ritroso, partendo dalla soluzione. Una persona con pensiero divergente viene esclusa, in molti casi sono possibili più risposte, non solo una. E noi abbiamo bisogno di persone con pensiero divergente, che non mettano la testa all'ammasso.

UUiC - _rio, d'accordo. Ma con questo ragionamento dovremmo abolire anche i compiti in classe e le interrogazioni che, molto spesso, sono fatti da cane. Certo che non devono essere le uniche valutazioni, solo un metodo in più a scritto e orale.
...
U: Poi sai che c'è il problema dei voti a manica larga al sud che crea sperequazioni e ingiustizie nei concorsi pubblici.
_r : (silenzio)
...
U: Ho letto un documento del Cobas e... siete ideologici.
_r: Sì, in effetti lo siamo.


Sul piano ideologico la loro posizione è quella della scuola non competitiva, inclusiva, favorevole al pensiero critico.
Io voglio bene a _rio perché egli è una sorta di santo civile, coerente con le sue idee, generoso, altruista, ecologista, razionalista, spartano, decrescitista. Una mosca bianca o più precisamente rossa e nera, visto che è anarchico. Ma il mondo non è popolato da simili di _rio: egli è una eccezione ed egli ha in testa regole per un mondo di quelli come lui.

Non voglio perdermi in dettagli, torniamo all'ideologia.
Torniamo al principio buddistico di osservare il mondo. Sul piano tecnico è il principio del misurare.
Per quello io favorevole di principio ad un tentativo di valutazione razionale. Escogitare dei metri di misura - sapete quanto è importante - che essi siano più precisi e oggettivi possibile. Per quanto difettati o fatti male, gli invalsi possono essere migliorati. Nessuno si sogna di non usare un coltello perché ce ne sono alcuni di qualità scadente o poco affilati.

La strampalata fissazione sul voler non misurare ciò che concerne la scuola è antiecologica in sé, una delle molteplici forme di fuga dalla realtà. Ora vediamo perché è antagonista a molti principi della cosiddetta sinistra.

E' bene evitare di mandare un spilungone mingherlino in una palestra a fare lotta greco romana e di iscrivere un tappo tarchiato come centro di una squadra di pallacanestro. Avrebbero solo frustrazioni. Mettere una ragazza con mani meravigliose e testa geniale, un talento per la sartoria e per la moda a fare la grigia procuratrice frustrata e insoddisfatta in un studio avvocatizio non è molto intelligente.
Non si puà trascurare il principio gramsciano della formazione e cultura come strumenti di emancipazione o, più prosaicamente, ascensori sociali, sempre più fermi. Se togli la misura, quindi gli stimoli, sistemi premiali e punitivi, etc. vai a svuotare strutturalmente lo scopo formativo, educativo del sistema scolastico.
Se in un contesto di stagnazione, antimeritocratico, familista, corruttivo, togli pure il valore della formazione, aggiungi ulteriori svantaggi a coloro che partono senza il capitale e senza il possesso dei mezzi di produzione, per dirla con le loro parole, stai facendo una operazione per la conservazione dello status quo, ciò che voi a sinistra avete o dovreste avere come fumo negli occhi.
I figli di papà (usciamo dal registro della sociologia e andiamo su uno colloquiale forse più efficace) hanno assai poca birra, pochi stimoli, a scuola e nella vita vivono di rendita, sono molto spesso opachi rispetto a papà e mamma e loro qualità se non mediocri. Allora, ugualizzare la scuola, renderla una squola per somari, togliere stimoli e onori al merito, disonori all'indegnità, sono efficaci strategie per ottenere effetti contrari ai principi della sinistra. Antagonisti a loro stessi, ancora una volta.
La contrarietà agli invalsi non tiene neppure dal visto di vista ideologico.



54 commenti:

  1. I boicottaggi degli studenti agli invalsi si risolvono attribuendo loro il minimo voto previsto.

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  2. sono d'accordo con te a 'sto giro e l'ho scritto anche da me

    l'efficacia delle riforme si misura talvolta solo per l'impatto culturale, prima che pratico, che determina. la contrarietà di tutta la scuola a questa riforma mi rende istintivamente simpatico Renzi e la sua ministra Giannini.

    (quasi) tutto ciò che è stata la scuola post '68 (dove per post '68 in realtà si intende dal 75 in poi, perchè è da lì che si sono visti gli effetti pratici) andrebbe buttato al cesso e tirato lo scaicquone.

    solo negli anni '80, quando andavamo a scuola noi, c'è stato un tentativo "restauratore" (in positivo intendo) ma in realtà è stato alquanto effimero.

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    1. La scuola soffre dei mali della società, Francesco.
      L'azione al conservatorismo pre sessantotto è diventata coservatrice di se stessa. Solo che non si può imbalsamare una reazione contro qualcosa e renderla Il Qualcosa. E' una contraddizione in termini.

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  3. Così vituperate, ma io a stento le ricordo...

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    1. Le ricordo?
      A quali cose ti riferisci?

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    2. Le prove Invalsi. Ricordo di averne fatte, ma non alzavano tutto questo polverone.

      Sarà che io avevo prof vecchio stampo. Altro che Invalsi, se non studiavi il 4 era assicurato.

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    3. All'università, dato l'abnome sovraccarico di studenti per le strutture esistenti, in molti esami c'erano test di ammissione. Se non li superavi, non venivi ammesso agli esami.
      Erano fatti bene, a volte assai complessi. Io ho un buon ricordo di quella metodologia che si aggiungeva, come strumento ulteriore, a scritti e orale.

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  4. Si, ok, Man. Però un conto è fare un quiz e prenderlo per quello che è, tra le tante cose che uno studente può fare e che la scuola può offrire. Un altro conto è prenderlo come unica misura universale, tale per cui lo scopo generale diventa quello di allenarsi a mettere crocette per poter finalmente dimostrare di avere un risultato pari a quello di uno studente straniero di Vattelappesca.

    Lo scopo della scuola dovrebbe essere quello di valorizzare le qualità (diverse e peculiari da individuo a individuo) e allenarti ad una maggiore creatività.
    Se vuoi, il metro di giudizio può anche essere l'originalità con la quale affronti e risolvi un problema.

    Ecco, secondo me è giusto che la scuola faccia (anche ) i quizzoni, ma non li faccia diventare dei totem.
    Ci deve essere il quiz ma anche l'interrogazione orale, il tema, la capacità di ricerca, approfondimento, l'abilità di lavorare da soli, di collaborare in un gruppo, la matita con un foglio completamente bianco, e tante altre cose...

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    1. (poi tra quarant'anni vedrai che un esimio ricercatore del Watsachuttets School of Kenesay ti verrà a spiegare che l'esame con la versione di latino vale in realtà molto di più del quizzone. E la nuova moda sarà studiare latino...mentre noi lo avremo dimenticato)

      Ma va ciapà i ratt...

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    2. Capisco l'autocritica (e la trovo anche utile), però mi sono anche un po' rotto il cazzo di sentire che noi facciamo solo e sempre schifo e all'estero son sempre più bravi.

      Fatti un giro ai pub in nord Europa e poi vedi la gente del sottoproletariato già sbronza alle 17,30 quando apre il pub. Tutti vestiti da pirla con la maglietta della squadra di calcio (eh, loro si che sono evolutissimi nel merchandising, mica le nostre società di calcio paesane), escono e pisciano a litri sulle saracinesche dei negozi.

      Domani è un altro giorno.

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    3. > Un altro conto è prenderlo come unica misura universale
      Nella pagina sopra c'è scritto "... Certo che non devono essere le uniche valutazioni, solo un metodo in più a scritto e orale."

      Io renderei nulle qualsiasi esame, valutazione, corso di studi in cui non ci siano stati
      1 - scritto
      2 - orale
      3 - invalsi

      Quindi ANCHE gli invalsi.
      Mai e poi mai solo gli invalsi.

      > a nuova moda sarà studiare latino...mentre noi lo avremo [abolito]

      Se ricordo bene in Finlandia hanno abolito l'insegnamento della calligrafia - scrittura a mano.
      Anche in Francia ci sono riforme riforme dibattute.

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    4. > Fatti un giro ai pub in nord Europa
      nottebuia, abbiamo troppi problemi qui per occuparci di quelli degli altri paesi.

      Se tuo cugino ha la scabbia non mi sembra opportuno per te smettere di pensare al tuo diabete, no!?

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    5. Man, ti stanno spianando l'oceano per fare il mercatone. e per il mercatone serve gente tutta uguale, educata a dare le stesse risposte incasellate, vestita tutta uguale con la maglietta numero 10, così comprano lo stesso smartphone e mangiano lo stesso panino.

      Vai, riforma tranquillo. Loro pensano a te e all'ecologia, non ti preoccupare.

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    6. E quindi?
      Non capisco.
      Cosa bisogna o non bisogna fare sugli invalsi, secondo te?

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    7. nottebuia, la penso anche io come te, ovvero che all'estero non è tutta rose e fiori. anche in materia di istruzione. ciò che è diverso però è che altrove le cose provano a cambiarle, da noi ogni cambiamento è osteggiato. e a me tra l'altra che il corpo docente sia una casta, alla stregua dei commercialisti e dei taxisti, non va proprio !

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    8. Niente, dicevo che è una prova che può offrirti un risultato ma che questo non può diventare il metro di giudizio con il quale stabilire se abbiamo o non abbiamo gente preparata.

      E mi ricollego a quanto dicevo: è possibile che stiano firmando IN SEGRETO un trattato che coinvolge 400 o 500 milioni di europei ??
      Se noi siamo analfabeti di ritorno, se non capiamo un testo di 150 parole e facciamo schifo, è possibile che tutti gli altri colleghi europei stiano subendo la stessa sorte?
      Possibile che 80 milioni di tedeschi si facciano fregare così??

      Si, è possibile, perchè sta succedendo. Ma allora lo vedi che la media dell'analfabetismo di ritorno e della incapacità generale è più o meno la stessa su tutto il continente?

      Non voglio arrivare al "mal comune mezzo gaudio", però (forse) è arrivata l'ora di capire che ci conviene fare da soli, piuttosto che seguire e importare modelli molto dubbi (visti i risultati anche all'estero)...

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    9. > dicevo che è una prova che può offrirti un risultato

      Fin qui, siamo d'accordo.

      > ma che questo non può diventare il metro di giudizio con il quale stabilire se abbiamo o non abbiamo gente preparata

      Ci sono tre scenari
      I - non li adottiamo come strumento di valutazione
      II - li adottiamo come strumento di valutazione aggiuntivo
      III - li adottiamo come unico strumento di valutazione

      Nello scenario I: se gli invalsi non vanno bene, quale metro di valutazione usiamo?

      Perché se non vogliamo metri di valutazione, allora bisogna togliere anche cosine come i voti nei concorsi pubblici, ad esempio.
      Perché se io sono la somara gelminella che va in quel posto in calabria o sicilia per ottenere quel tal pezzo di carta perché qui la segano, significa che stai usando nel peggior modo possibile l'attuale non-sistema di valutazione che funziona al contrario: al nord metri di valutazione più severi penalizzano studenti che al sud prenderebbero voti molto superiori e questo poi non è un dettagliuzzo irrilevante.

      Insomma, potrei anche capire che gli invalsi non siano il massimo, ma quale è l'alternativa?
      Non ti piace la il sistema metrico decimale? il centimetro? metri e chilometri? vogliamo tornare ai pollici, la lega trevisana, la pertica napoletana e il miglio marino che per te vale tot e per me vale ciop.

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    10. Aggiungo una cosa.
      Quando la complessità è elevata, non puoi farti indirizzare dai dettagli.
      Per questo ho impostato la pagina sulle strategie, sulla filosofia della questione e quindi sul perché gli invalsi, come strumento in più, sono ecologici.

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    11. ...gli si dovrebbe ficcare in testa Platone e l'Analisi Matematica.

      Totalmente d'accordo.

      Il problema e' che la maggioranza degli insegnanti stessi non conoscono ne' Platone ne' la matematica... e soprattutto, molto meglio che gli studenti non sappiano, sono piu' manipolabili, gli puoi dare a bere le storie piu' assurde...

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    12. @Uomo

      Per me il quizzone vale come quizzone e basta. Hai risposto a 100 domande nel quiz? Bravo.

      Intendevo dire (e ribadisco) che io voglio un Ragioniere che faccia l'esame sulla contabilità e superi la prova di diritto.

      Io preferisco che all'esame del liceo linguistico il candidato sostenga l'esame orale in tedesco e in inglese, dimostrando di saperlo parlare. Non mi interessa se compila un quiz a crocette.

      Voglio il Geometra che faccia l'esame di Estimo. Voglio il Perito informatico che mi sappia fare uno schema di flusso.

      Vuoi fare il quizzone? Fallo come quarta prova. Al colloquio di lavoro voglio un cuoco che sappia cucinare e un elettricista che sappia collegarmi una presa deviata.

      E' più chiaro o parliamo sempre di comunismi e crescitismi ?

      Poi, se in certi posti del Sud agli esami si chiudono gli occhi o non si studia, questo significa che devi intervenire a fare prove maggiormente selettive e bocciare.

      @bulutn
      ma tu non eri "sospesa" ? ;-))

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    13. Si', ero sospesa!

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    14. > Per me il quizzone vale come quizzone e basta. Hai risposto a 100 domande nel quiz?

      Non capisco.
      Entra o non entra nella valutazione.
      Se non entra, non è nulla di più di un gioco di un settimanale tipo cruciverba ed enigmi.

      Ragionieri che facciano i ragionieri, medici che sappiano visitare un paziente e fare diagnosi, etc.
      Sono principi talmente ovvi che pochi non saranno d'accordo.
      Il problema NON è questo.
      Come valutiamo ragionieri e medici e geologi e ostetriche e ...?

      Quarta prova? Oltre a scritto, orale e test, quale sarebbe il quarto metodo di valutazione?

      > se in certi posti del Sud agli esami si chiudono gli occhi o non si studia,
      > questo significa che devi intervenire a fare prove maggiormente selettive e bocciare

      Come?
      Quale potrebbe essere un metodo che cerca di valutare razionalmente e oggettivamente i risultati senza le aleatorie variazioni regionali?

      x bulutn:
      Mi ricordi Nuvola Sospesa, dire. :)

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    15. Man, dai, allora giochiamo a far finta di non capirci.

      Ripeto: un quiz è un quiz. Come fai a valutare da un quiz il modo in cui uno studente del linguistico si esprime in francese?

      Come fai a valutare da un quiz la capacità progettuale di un perito informatico?

      La gente ha già dubbi sulla effettiva conoscenza del codice stradale dopo un quiz per la patente, figurati se è possibile valutare un cuoco o un maturando del liceo classico con una serie di risposte multiple.

      Voglio dirti: i mezzi per valutare ci sono: è sufficiente farli funzionare. Se c'è un posto a Sud dove la gente si diploma allegramente, basta inviare un funzionario a controllare (SE SI VUOLE FARLO. Ripeto: SE c'è la volontà di farlo).
      Ciò detto, si può copiare o far copiare anche in un esame a quiz e tu puoi NON avere alcuna oggettività o possibilità di confronto tra una prova fatta a Bologna e una a Firenze.

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    16. > allora giochiamo a far finta di non capirci.

      Sì, giochi a far finta di non capire.
      Se gli invalsi non vanno bene, quale strumento alternativo proponi?
      Se la sera tu arrivi con la fame e dici : a me non mi piace gli spaghetti aglio olio e peperoncino, o ti prepari un altro piatto o non mangi, Non è che sbraitando "'un me garbano!" ti nutri e ti passa la fame.

      > Come fai a valutare [da un quiz] la capacità progettuale di un perito informatico?
      Premessa: le discipline scientifiche si prestano alla grande alla valutazione anche per test che possono essere fatti molto bene,

      Quindi; io voglio che
      o - o si aboliscano i punteggi nelle assunzioni del pubblico
      o - oppure che si trovino metodi di valutazioni che stronchino le orribili sperequazioni tra sud e nord, con i noti centodiecifici tipo unime etc. che sono 'na roba indegna.

      Il funzionario, come fa a valutare? Col proprio arbitrio?
      Cioè tu vai da uno che ti vende il tartufo e egli valuta coi suoi grammi o le sue libbre marchigiane piuttosto che di casa Romagnoli?

      > si può copiare o far copiare anche in un esame a quiz
      Esattamente come negli scritti.
      Quindi aboliamo gli scritti?

      Scusa, ma io mi meraviglio. Tu hai una formazione ingegneristica e non ti poni la questione di una metro di misura in qualche modo non arbitrario?

      No invalsi?
      Allora, primo, aboliamo i punteggi nei concorsi.
      Secondo, aboliamo anche gli altri modi di valutare, come scritti, orali, etc. che possono essere fatti coi piedi, si può copiare, mi faccio fare la giacca da una sarta e poi il progetto da un'architetta etc. .

      Io poi andrei pure oltre, lo sai, visto che per me si deve arrivare ad una riduzione del 95% delle connessioni extraprovinciali, mobilità delle persone e dei lavoratori compresi.
      Poi vediamo come va, nel frattempo evito che a fare l'intervento ai reni di mio figlio ci sia un maniscalco buzzurro amico del politico, laureato in medicina a Messina con 110 e lode.

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    17. No, Man. Tu (e soprattutto Lorenzo) avete sollevato una serie di questioni sicuramente importanti e di cui si dovrebbe parlare ma che secondo me non hanno a che fare con la valutazione scolastica in se e per se.

      L'esame di Analisi Matematica è scritto e anche orale. Spiegami allora tu che senso ha fare un esame di Analisi orale in cui passi la maggior parte del tuo tempo a dimostrare teoremi. Non sarebbe più semplice fare un quiz? Sarebbe comodissimo, no...??

      L'esame orale ha invece molto più senso del quiz perché, fino a prova contraria, l'uomo ha ancora un po' più senno nella valutazione rispetto alla macchina.

      Il fatto che nella tale scuola di Vattelappesca ci si possa diplomare / laureare più facilmente non dipende dal metodo di valutazione, fidati. Di certo non risolvi il problema istituendo un quiz.

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    18. La valutazione scolastica ha un numero così elevato di implicazioni che è proprio la causa e delle tensioni verso un cambiamento che delle resistenze ad esso: pedagogiche, economiche, sociologiche, culturali, politiche, etc.

      > Non sarebbe più semplice fare un quiz?
      Gli esami non devono essere più semplici.
      I test devono A G G I U N G E R S I a scritto e orale. L'ho scritto in questa pagina e varie volte nei commenti.
      Si capisce?
      Io non concepisco neppure quelle cose orribili di esami fatti solo con un orale o uno scritto.

      > l'uomo ha ancora un po' più senno nella valutazione
      E' ovvio che il senno sia così straordinariamente variabile, opinabile e discutibile che ci sono queste inconcepibili variazioni nella distribuzioni dei voti.

      > Il fatto che nella tale scuola di Vattelappesca ci si possa diplomare / laureare più facilmente non dipende dal metodo di valutazione

      Ancora, come per il "gli spaghetti ajo e ojo 'un me garbano".
      Se non dipendono dal metodo di valutazione da cosa dipendono?
      Come fai a sapere se non c'è un metro?
      Ahh, sì, qui è lungo uno e mezzo. Uno e mezzo cosa? Piedi salernitani
      Ehehei, qui è lungo uno e trentadue. Uno e trentadue cosa? Spanne urbinati.

      Ecco, ora risolvi: 1.5 ps >? <'? oppure =? 1.32 su

      Come risolvi il problema che he nella tale scuola di Vattelappesca ci si possa diplomare / laureare più facilmente?
      Guarda che io sono molto interessato a tutte le possibili soluzioni vista l'importanza della questione.

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    19. Va benissimo se tu aggiungi anche un quiz alle altre prove di valutazione. Ti dicevo che però, secondo me, tale prova è piuttosto relativa e può dare indicazioni sulla preparazione generale di uno studente piuttosto limitate, rispetto a ciò che la FORMAZIONE scolastica complessiva dovrebbe prefiggersi di fornire.

      Se nella scuola Taldeitali si vuol promuovere, lo si fa anche con il quiz (basta che un prof suggerisca, o che si lasci copiare, tanto per dire).

      Purtroppo un metodo di valutazione oggettiva NON ESISTE. Prendi due laureati con 110 e Lode dell stesso corso nella stessa università: magari uno dei due è un pirla, l'altro è in gamba (anche solo limitatamente allo specifico settore applicativo, non ti dico come persone: lì poi ci sarebbe da sbizzarrirsi...).

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    20. Ok Lorenzo, il punto è che io non vedo come un quiz possa contribuire a risolvere i problemi a cui tu accenni.

      Per me il discorso è: vuoi fare la selezione o non vuoi farla? Se non la vuoi fare, non è certo il test lo strumento che ti offre quel fantastico metro di giudizio di cui parla UUIC.

      Attenzione: non ti sto nemmeno dicendo che sia giusto lasciare tutto così com'è. Ribadisco: bisogna solo decidere se si vuole selezionare o meno, perchè gli strumenti ci sono già.

      Il punto sottile (che UUIC non vuole o fa finta di non voler cogliere) è che si sta invece virando verso il modello High School: 4 anni in palestra smantellando Dante (con la cultura non si mangia), poi 3 di laurea breve iper-specializzandosi in cose che diventeranno obsolete dopo 5, e via.

      Da una parte c'è lo scenario dell'assistenzialismo che tu mi dipingi, dall'altra c'è però quello non meno massificato della globalizzazione, che non è certo meno premuroso di livellare le differenze tra gli individui rispetto a quanto facciano i comunisti.

      Insomma, Lorenzo, a voi la scelta tra brace e carbonella.

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    21. > fantastico metro di giudizio di cui parla UUIC

      Dove avrei scritto una stupidaggine del genere?
      Ho scritto che anche una pertica per misurare le lunghezze o una caraffa per misurare i volumi dei liquidi è milioni mila volte meglio del nulla.

      > è che si sta invece virando verso il modello
      Qui è un'altra questione, quella delle materie che è ortogonale.
      Che tu studi latino oppure inglese o erupanto, c'è sempre la questione di come valutare il tuo apprendimento.
      Questa pagina è sulla valutazione. Altre pagine nella categoria scuola si occupano di altro.

      Certo, da una parte non si può separare la valutazione dai contenuti, dalla didattica, etc. ma è altrettanto vero che non c'è alcun motivo per non modificare il sistema di valutazione perché c'è ben altro...

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    22. @Uomo

      Uno come te dovrebbe essere il primo a rifiutare un test come "lo strumento in più", la "arma segreta" per poter finalmente valutare il merito e, nel contempo, puntare sulle differenze.

      Ti provoco: ma che, sei anche tu prono ad accettare il test, ossia lo strumento livellante per eccellenza? La crocetta sulla stessa risposta. Cosa c'è di più educativo nel voler abituare alla MASSIFICAZIONE?

      Uomo: scritto e orale sono in realtà sufficienti (se lo si vuole, eh!), dall'epoca di Giulio Cesare in poi.
      Se poi si decide che gli esami o la scuola siano una farsa, lo sono anche con l'aggiunta di un quiz (anzi, lo sono ancora di più)

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    23. > Cosa c'è di più educativo nel voler abituare alla MASSIFICAZIONE?
      Di peggio c'è la massificazione ugualizzante al peggio che è così in voga dal 68.
      Scusa, ma me l'hai servita su un piatto di platino.

      I test se sono fatti bene possono essere molto selettivi. Esattamente il contrario della massificazione, in quanto demassificanti.
      Poi se voi fare le acrobazie arrampicospecchistiche si può sempre dire che un filtro in più per quanto fatto male faccia passare più roba.
      Scusa, ma tu sei ingegnere sul serio? >;)

      Vedi discorso assolutamente semplice e chiaro della spia sul cruscotto. Ecco,, stasera prendi le chiavi, un pezzo di nastro adesivo e oscura tutte le spie sul cruscotto della tua auto.

      Esse massificano la guida, al tempo di Giulio Cesare non c'erano spie sui carri che percorrevano le vie consolari e minori.

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    24. Man, una decina di aani fa ho avuto un'auto tedesca (usata, naturalmente). Invece della lancetta (indicatore analogico) che mi faceva capire il livello della benzina, aveva solo un led per indicarmi quando ero in riserva, spia On-Off.

      Se avessero tolto quel led, sarebbe stato uguale. Un indicatore tutto sommato inutile facendo il rapporto tra costi per implementare un simile sistema di rilevamento e informazione al guidatore ed effittiva utilità generale (anche perchè so già quanti chilometri faccio con un pieno)

      ;-))

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    25. No, la soluzione in questo caso (e per questo tipo di informazione) è mettere un indicatore ANALOGICO, facendo un rapporto tra COSTI di implementazione, utilità e QUALITA' dell'informazione ottenuta.

      Credo che implementare un test di valutazione nazionale abbia dei costi. Serve? Oppure è meglio sfruttare meglio i sistemi che ci sono già? Vuoi vedere che se sfruttiamo meglio il sistema di valutazione scritto/orale miglioriamo la situazione e risparmiamo...O vogliamo togliere scritto/orale?

      Poi ripeto: si copia anche al test, per cui non c'è nessuna garanzia che questo possa essere una spia più di quanto già non si sappia (o si faccia finta di non sapere)

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    26. > Un sistema che si auto-valuta è un nonsenso.

      Infatti.
      Il problema delle varie autodichie.
      Gli studenti che si rifiutano di fare gli invalsi vorrebbero autodeterminarsi un po' come i parlamentari che decidono come retriibuirsi, quali privilegi previdenziali, etc. .
      Ovviamente coi soldi e denari e le vite degli altri.

      In altre parole una farsa di indipendenza ovveri indpendenza per ciò che conviene che diventa dipendenza a carico di altri per ciò che non viene gradito.

      Ancora, relativamente meno importante dal punto di vista quantitativo, straordinariamente nocivo dal punto di vista paradigmatico, sistemico, "morale".

      Qui il problema NON è l'omosessualità ma le sperequazioni, lo sfruttamento ricoperto con una glassa dirittista,l'antipedagogia per le masse.

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  5. > il problema di qualsiasi strumento di valutazione non è se sia fatto bene o male ma il fatto che produce una quantificazione [delle prestazioni]

    Perdonami il miglioramento cruscantico.
    Sì, uno dei nuclei corruttivi più gravi è il disegno di ugualizzare studenti e professori. L'uguaglianza come chiave di volta di un sistema corrotto e corruttivo.

    > li insegnanti sono sempre bravi, belli e buoni a prescindere

    Beh, non è ragionevole pensare che lo spirito castale, corporativo non debba esistere per gli insegnanti.
    Esiste in ogni gruppo connotato in qualche modo, perché gli insegnanti dovrebbero fare eccezione.

    Il fatto è che dentro abbiamo una gaussiana impresentabili - medi - eccellenti

    Gli insegnanti della scuola privata soffrono di altri problemi ovvero dal fatto che sono pagati dai genitori di cooro che dovrebbero valutare.
    In un paio di città che conosco le peggiori, orribili scuole erano certi istituti privati ai quali andavano i figli di papà pluribocciati per fare tredici_anni_in_uno e poi venire promossi.
    Asini diplomati e dottorati per denari, non solo lenticchie fagiolate per legge.

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  6. sono d'accordo, anche se mi pare che la scuola sia marcia per "merito" di ogni idea politica

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  7. allora gli invalsi non servono agli studenti...bensì a comprendere le "falle" dei docenti di quella scuola, infatti sono anonimi, servono come "valutazione" insieme agli altri "vecchi metodi" solo per l'esame di terza media.
    Nelle Università si fanno quiz per entrare e sono frustranti, perchè non selezionano nulla, servono solo a tenere in equilibrio il rapporto 1 prof. ogni 10 studenti (così vuole l'europa). i percorsi Universitari ad 3+2, fortemente voluti da tutti, dx e sx, tanto nordici, ha reso più che appiattito il nostro sistema formativo.
    Chi ti dice che "solo al sud" si è leggeri nei voti? ti regalano i diplomi? ah già perchè qui siamo sottosviluppati...poi però sono i ricercatori del sud che all' estero nelle università i cui stati promuovono la ricerca, fanno scoperte d'avanguardia...fatti un giro all' expo di Milano, quattro scalcinati ragazzi di Pisa
    hanno creato una mano bionica...notizia di ieri il CEIGE di Napoli hanno scoperto la proteina che induce la schizofrenia, età media 30 anni...
    poi parlate voi che siete parte di questo bubbone...
    L'unica persona sensata è nottebuia.
    ah Uomo, tieni fuori la Francia, che le sue scuole fanno veramente schifo.

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    1. > allora gli invalsi non servono agli studenti...

      Allora il litro metrico decimale non serve solo agli aquirenti di vino nelle cantine...

      Sì, in effetti il sistema metrico decimale serve non solo agli acquirenti di vino nelle cantine. Termo tu abbia ragione.

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    2. > e sono frustranti

      La vita può essere una delle cose più frustranti. Devi guadagnartela da quando c'è il mondo.
      Cosa facciamo? Mettiamo su i comitati cobas contro la vita?

      > poi però sono i ricercatori del sud
      Tu devi progettare i sistemi per l'90% dell'utenza, non per il 2% di eccellenti e l'8% di pessimi.

      > tieni fuori la Francia
      Mi sono limititato a indicare che in Francia c'è un progetto di riforma altrettanto dibattuto. Non ho dato alcun giudizio di merito.

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    3. intendevo frustranti perchè intanto, non attinenti per 80% a quello per cui si concorre, tipo quelli di medicina.frustranti perchè ritengo che la scelta di frequentare una Facoltà ( che poi con la riforma gelmini si chiama "percorso di studi di scuola bla bla") debba essere libera, come dice la nostra Costituzione, tanto la livella, arriva sia per fattori economici e sia fattori intellettivi, semmai io avrei creato barriere per non superare un tot anni. Il problema della scuola come delle Università, che hanno grandi possibilità di ricevere fondi strutturali dall'Europa, solo che sti scassoni di professori incancreniti, non ne capiscono un cavolo e finiscono per perdere i fondi e dunque far perdere possibilità agli studenti o dottorandi. Se non si spezzano queste caste, non si andrà mai avanti. Ma lo sapete che i professori universitari, non contrattualizzati, ogni anno ricevono con un dl una maggiorazione stipendiale? mentre hanno azzerato la figura del ricercatore, che invece si faceva il culo?
      Ma loro rappresentano anche la maggior parte dei nostri benamati senatori e consiglieri regionali e comunali.

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    4. > in generale, dobbiamo investire risorse e per farlo dobbiamo distogliere le risorse da un'altra voce di spesa

      Ancora, di più sempre e più di prima

      W il pareggio (*) di bilancio!!

      Sono il discernimento e la scelta imposte dalla realtà e dai suoi limiti.

      (*) temporaneamente attivo di bilancio per ripianare il debito

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    5. x S.:
      Le università hanno dei limiti fisici, economici, finanziari.
      Se tu hai aule per 1000 studenti e se ne iscrivono 2360, cosa fai?

      > come dice la nostra Costituzione
      Ad esempio, la Costituzione cita, arti. 16
      "Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche."

      Questo principio poi viene subdolamente e diversamente interpretato.
      Non puoi salire in 318 su un pullman che ha 52 posti e non c'è nessuna costituzione che tenga.

      Dovete stare attenti perché di idioti che agitano scimitarre e libri sacri o libretti rossi e urlano articoli, ohps, scusate, versetti o di giudici costituzionali folli e criminali che usano la costituzione come arma per delinquere in grande, sfascia paese, ne abbiamo anche troppi e sono sempre stati la rovina del mondo.

      Anche io non vedo bene i numeri chiusi.
      Io sarei molto più favorevole al fatto che se al secondo anno hai 300 posti aula e il primo anno 1000, devi regolare gli esami aumentando la severità affinché non passino più di 300 studenti.
      Come facciamo con i limiti fisici?
      E al primo anno?
      Se hai masse sterminate che incidono sulle tue strutture, e 20 professori, 20 aule, pochi denari, come fai a gestirle?

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    6. @Lorenzo ma tu conosci la VERA storia dell' unità d'Italia ? perché i grandi (puah!) dei Savoia e quel gran figlio di buona donna di Cavour e quel mercenario di Garibaldi, eroe di sto cazzo, hanno portato tutto ciò che era civile nonché il nostro tesoretto del Banco del Regno di Napoli a nord per far quadrare i conti loro...Sai abbiamo un Archivio storico qui nel piangi e fotti di questo letamaio del sud, che conserva gran parte dei documenti delle cose che dico...ma a prescindere da tutto questo, vorrei ricordarti che aldilà dei luoghi comuni, un esempio i famosi finti invalidi, be' statisticamente, fatti un giro sul sito dell' INPS sono al nord
      segue il centro ed infine il sud, solo che noi facciamo scoop perché siamo più fotogenici e cinematografici, discorso a parte la Sicilia, che essendo a statuto speciale ( e mafioso colluso) non rientra in questa statistica...insomma se ancora non tiri i buoi lo devi ai miei antenati
      te capí ?

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    7. @Uomo è un falso problema " lo spazio" per la semplice ragione che se esistessero delle risorse economiche, esisterebbe anche un edilizia universitaria, ma preferiamo tenerci docenti 75enni, spesso in aspettativa per motivi elettorali, e che conservano parte del loro compenso (!) ma non si deve sapere oltre quello da parlamentare o consigliere e magari fa pure la libera professione...in questo caso, si che ci vedrei una riforma all' inglese, docenti, tutti a contratto, valutazioni dei risultati, performance e bla bla vorrei vedere poi, quanti resterebbero a fare i baroni....

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    8. oh! ma sei dei coccio.
      Lorenzo, ti ho spiegato che è una bufala sta cosa, cazzarola, ma documentati sui siti ufficiali e non dai giornalai. Poi sai che ti dico? vi starebbe anche bene se vi fottiamo, visto che tutte le risorse economiche ve le pappate voi...ciapparat :P

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    9. ma io sono una bambina, a differenza tua che sei un monumento alla pesantezza umana...
      il mio livello aahh se tu sapessi caro mio, ti verrebbe un colpo apoplettico. garantito!
      per me, terrona, ê ciapparat...mica so tenuta a sapere la lingua dei bifolchi.

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  8. Non prendetevela, non intendo essere polemico, però ho l'impressione che stiate parlando di un tema che conoscete poco, per cui inevitabilmente, e con ogni probabilità innocentemente, prendete tante cantonate. Non è una critica, è una constatazione.

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    1. La "cantonata" non è tanto nel metodo che proponi, quanto proprio nella possibilità di valutare l'invalutabile (o, almeno, il non valutabile in modo attendibile).

      Inoltre, "particolare" non secondario, nessuno qui sopra ha neppure lontanamente colto le ragioni per le quali "in alto" stanno spingendo sull'acceleratore della valutazione. Per quel che mi dice l'esperienza, le ragioni non sono quelle che avete in mente -- siete troppo ottimisti.

      A voler essere propositivi, chi si è avvicinato di più ai possibili correttivi per migliorare la qualità dell'istruzione è chi ha proposto di applicare un metodo selettivo che "scremi" l'utenza in base alle effettive possibilità e intenzioni. Ovvero, per dirla brutalmente, per avere qualità nell'istruzione occorre liberarsi della zavorra non istruibile. Meno brutalmente (ma tanti, scandalizzati, evocheranno la ghettizzazione), si potrebbero distribuire i discenti per fasce di potenzialità e di desiderio d'apprendere, prevedendo tipologie di scuola mirate e appositamente strutturate secondo le situazioni concrete che si verrebbero a creare. Vallo a spiegare ai genitori degli studenti ciucci!

      Inoltre, l'obiettivo della valutazione del sistema scolastico, mi spiace deludervi, nonostante le dichiarazioni dei promotori non è il miglioramento del sistema dell'istruzione. Per rendersene conto basta pensare all'obiettivo che le dirigenze stanno perseguendo in altri ambiti.

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    2. Lorenzo: "Siamo d'accordo che ALLO STATO ATTUALE nessuno ha come obbiettivo quello di migliorare l'istruzione. L'ho scritto sopra, qualsiasi siano le mosse, le riforme, i provvedimenti, lo scopo è sempre quello di stipendiare più gente possibile."

      No, Lorenzo, è vero l'esatto contrario. La strada che hanno in mente le nostre amate dirigenze (e da tempo, "destra" e "sinistra" amorevolmente allineate nonostante i colpi di teatro ad uso e consumo dell'uditorio votante) è tagliare il più possibile il personale della scuola, precarizzare anche chi attualmente non è (ancora per pochi mesi) precario, renderlo ricattabile per strumentalizzarne le pratiche didattiche (su questo ci hai preso -- l'intenzione è trasformare in una macchina di propaganda nelle mani del governo di turno anche quelli che per ora non si sono piegati ad esserlo), dilazionare all'infinito il diritto d'accesso al ritiro pensionistico per potere a un certo punto dichiarare l'inabilità al servizio dei singoli e sbatterli fuori senza sostegno economico. Ovviamente, non prima d'averne bruciato gli eventuali risparmi privati. In altre parole, è la nuova aristocrazia (attribuiscigli pure il colore che preferisci, tanto non cambia nulla e io non sono certo un "partigiano" né dell'una né dell'altra parte) che si riappropria del proprio diritto di vita e di morte sui sottoposti. Si tratta di mera violenza.

      Com'è che dicevi? Pape satan aleppe. Amen.

      P.S. L'espressione citata dalla Divina Commedia non l'ho riconosciuta. Per fortuna Google m'ha dato una mano.

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    3. Sì, capisco quel che intendi e l'origine del tuo punto di vista (comprensibile, vista la prospettiva dalla quale osservi). In questo momento non ho tempo per risponderti, ma lo farò al più presto perché il discorso merita di non essere lasciato cadere. A dopo.

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  10. Sul piano ideologico la loro posizione è quella della scuola non competitiva, inclusiva, favorevole al pensiero critico.

    Le espressioni ''non competitiva, inclusiva'' e ''favorevole al pensiero critico'' sono palesemente in contrasto tra loro;
    se unite in un unico pensiero, esso diventa incongruente, paradossale ...
    un tipico pensiero di Sinistra, insomma.

    ===

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