domenica 24 maggio 2015

Il cuculo dopo le piogge

In quei trenta metri che separano l'uscita dalla tettoia sotto la quale lascio la bici avevo deciso che, no, non pioveva a sufficienza per la mantella che è sempre un discreto ambaradan e poi sgocciola  dal portabagagli in treno.
Stikaatsi! Poi ho sgocciolato io in treno. Freddo e umido, colla condensa sui finestrini.
Scendi al paesello e, galera miseria, non c'è proprio nessuno che sale in auto oggi cheduepallepropriooggi.
Venerdì sera ho acceso il fuoco, riportato su molle e alare. Fino a sudare, da umido e freddo nel midollo nelle ossa fino al rossoarancioneambra del fuoco "bullo" e scoppiettante.
Aprile e maggio erano stati secchi qui. Ora dopo tre giorni di grandi piogge, il verde straripa al punto che riesce a fendere la nebbia mattutina. L'acqua è fredda quando ci entri poi culla, disseta, rasserena.
C'è il concerto degli amori uccellini che entra dalla finestra socchiusa. A volte arrivai, in alcuni giorni delle prinavere, perfino a odiarlo per intensità.
Su tutto c'è il cuculo. Nulla più che il cuculo mi rapisce e mi porta in volo sopra il bosco e i prati tronfi, ora, di mille verdi lucidi, cangianti. Così, tornato bambino, a casa della nonna, sento sotto il bipedinone che ha sonno più leggero e  sono felice.
Ora il cuculo ha terminato il suo concerto silvestre, come me a chiusura di questa pagina.

11 commenti:

  1. Risposte
    1. Ieri mattina, sarebbe stato difficile non esserlo.
      Almeno per me che ho una parte nordica, non so se norvegese, irlandese o britannica che ama la pioggia, il verde e il tempo "atlantico".
      Grazi Essa.

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  2. vedi, se ti muovevi in macchina non ti bagnavi.....

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    1. Io non so se tu faccia apposta, perché scrivi di fretta, per provocazione, Francesco.
      Non mi sembra che tu scriva così male a casa tua.
      Povera Consecutio temporum, dio bono!
      In confronto Mike Bongiorno era un cruscante, eh!?

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    2. Spezzo lancia a favore di Fra. Accade anche a me, quando commento di straforo dall'ufficio o in condizioni di equilibrio precario in metro, di prestare poca attenzione alla struttura grammaticale

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    3. Beh, io so che non sono esattamente un don giovanni in questa fase della mia vita.
      Ma da qua a projettare il mio stallo come condizione sulla quale impostare un paradigma ne corre, no!?
      Il fatto che esista gente che esce dalla maturità senza sapere come si usano il congiuntivo e il condizionale fa parte di quella regressione generalilzzata del paese.
      Non a caso ho citato Mike Bongiorno. Le televisioni commerciali berlusconiane (e quindi in seguito da parte della Rai nella lotta agli ascolti) in stile stelle e strisce sono state l'esempio di come far peggiorare le masse usando i mezzi di comunicazione di massa in modi pessimi.
      Io sento degli strafalcioni alla radio che mi si rizzano i capelli.
      Quelli sono giornalisti, cioè gente che dovrebbe avere buone base d'italiano come un veterinario conosce l'anatomia o un erborista i principi delle principali erbe.

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  3. Da me ci sono 5 o 6 piccioni a cui si e'unito un colombo. Di notte sento la civetta.

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    1. Un paio di anni fa avevo una coppia di tortore che veniva a tubare regolarmente e io, sotto il tetto, le udivo parecchio. Du palle!
      La civetta anche da me. La adoro! :)

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  4. Risposte
    1. Ma lo trovate veramente così poetico?
      Io ho scritto quello che ho osservato, sostanzialmente.
      Io amo Mario Rigoni Stern ma non so se lo definirei poetico. Ecco, un fine osservatore, un grande amante della natura egli era. Per me meglio che poeta. ;)
      Anche Corona non è male, anche se con spirito più recente.

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  5. La fauna cambia col tempo.
    Ad esempio rondini e rondoni calati drasticamente: non solo problemi di inquinamento chimico (veleni, pesticidi, insetticidi, etc.) ma anche il fatto che numerosi edifici rurali (in Lombardia li chiamate cascine) sono stati ristrutturati, volti e sottotetti rifatti, restaurati, chiusi, verandati, etc. e migliaia di nidi distrutti e luoghi di nidificazione distrutti.
    Ci sono alcune specie legate ad ambienti specifici (anche agricoli) e se questi cambiano, spariscono, ne soffrono.
    Buongiorno Lorenzo.

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