domenica 31 agosto 2014

Presenza marginale

Allora ci sentiamo domani. Passa una buona giornata, ti chiamerò domani sera.
Va bene spapuz
Salutami _ico, la mamma e il pap... _nni,
Va bene.
Clic.

Sono rimasto silenzioso per alcuni minuti.
UnRagazzo è in Sicilia, in provincia di Siracusa per un paio di settimane di mare. Parlando con lui, ieri, ho appellato come papà il (nuovo) marito di sua madre, anche se mi sono corretto all'ultimo mezza parola era scappata.

Ogni tanto scherzo, scherzi un po' amari, un po' cinici, dicendo che sono lo zio di mio figlio.
Questa volta mi è uscito parlando col mio bipede. La prima volta.
Ci sono rimasto male. Puoi ripeterti che l'amore si moltiplica, non si divide, che, oggettivamente _nni è una padre per tuo figlio, che gli vuole bene come un padre, che questi affidamenti così pesantemente asimmetrici sono viziati strutturalmente. E' tutto razionale, logico, si può misurare, osservare.
Da sotto possono salire cose terribili, l'inconscio può rilasciare bollicine venefiche. Come accorgersi di essere un po' a lato della vita di un figlio. A lato si dice anche marginale.
Dopo quattordici anni scappa sta roba e fa male.
Poi passa.


12 commenti:

  1. chi meglio di me può capirti ? a me non è mai scappata, ma certamente la presenza quantitativamente superiore di un altro uomo è presente. per fortuna, diciamo, la convivenza è scattata soltanto da tre anni, quindi con mia figlia già abbastanza grande. se posso darti un consiglio, non salutare nessuno la prossima volta. sono la famiglia di tuo figlio, se vogliamo dire, non certo la tua. di loro non te ne deve fregare una beata minchia.

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    1. Ma no Francesco! Proprio perché sono la famiglia di suo figlio gli deve importare. E suo figlio lo deve sapere e sentire che gli importa.
      Per la fiducia, per la serenità, per la sicurezza, per la tranquillità emotiva, per la stabilità. Sono tutte cose di cui si ha bisogno e di cui il ragazzo ha diritto, indipendentemente dalle strade che han preso gli adulti che lo hanno generato.
      È questa una delle poche cose di cui ti rendo pieno merito Uomo, e lo sai.

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    2. Ma no Francesco! Proprio perché sono la famiglia di suo figlio gli deve importare. E suo figlio lo deve sapere e sentire che gli importa.
      Per la fiducia, per la serenità, per la sicurezza, per la tranquillità emotiva, per la stabilità. Sono tutte cose di cui si ha bisogno e di cui il ragazzo ha diritto, indipendentemente dalle strade che han preso gli adulti che lo hanno generato.
      È questa una delle poche cose di cui ti rendo pieno merito Uomo, e lo sai.

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  2. x Coffee Girl:
    Sì.
    Ora che è passata qualche meno, sorrido e guardo la cosa un po' strana con un po' di distanza.

    x Francesco:
    Non so. C'è il mio ego, in questo, ovviamente.
    Del resto queste famiglie aperte sono così. Volenti o nolenti i genitori sono cinque, sei, sette e così si moltiplicano nonni e zii.
    C'è un confine vago tra marcare il territorio e gli effetti che esso produce. Potrebbe far bene a me, ma danneggiare i rapporti nel "clan" esteso.
    Ho passato tanti anni in "guerra" e non ho più voglia.
    D'altra parte anche la durezza dello scontro è stata... benefica. Anche marcare il territorio, anche se duro, potrebbe avere aspetti positivi.
    Per una volta sei tu più radicale di me.

    x Alahambra:
    Un po' ho risposto a Francesco.
    Alcune volte si "sbagliò" in passato anche mio figlio. In un certo senso non fu piacere neppure quello ma... riflettendo quella è la realtà, due babbi.
    Invece quando è uscito a me, ecco, quel varco da cui è uscito un bagliore di inconscio, quello mi ha spaventato, fatto male.
    Io so che ciò che deve accadere accade, la via è il grande fiume unico, tutto è uno e uno è tutto. Il tantra qui diventa un pensiero di vita, come è, e non c'entra nulla o poco con l'eros.
    Insomma, esercitare anche la temperanza e la pazienza. Così, soffrendo un po', stringendo i denti, si diventa (un po') saggi e (un po') forti.
    Grazie per il sostegno.

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    1. Mia figlia sa bene che quello non è suo papà. Gli vorrà anche bene certo ma il padre è solo uno

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  3. Non preoccuparti Uomo, un figlio sa sempre chi e' il padre (o la madre). Se poi subentrano altre figure affettive, tanto di guadagnato. L'importante e' che diano affetto e stabilita'. L'amore ha tante facce.

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  4. Oh Uomo, ti sarai meravigliato tu stesso delle tue parole.
    Da figlia ti dico che il papà è il papà, fidati...

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  5. x sogniesegreti:
    Hai identità moltepilici in queste ore, Spirita Libera. :)
    Mi sono allarmato più per il mio inconscio.

    x Lorenzo:
    Non ti sei riprodotto, intuisco.
    Se fosse così... peccato! Intuisco che... saresti stato un papà in gamba.
    Purtroppo anche la biologia è un po' un filtro passamerda. non è raro che persone in gamba non si riproducano o lo facciano poco. Invece ci sono i compulsivi, imbecilli, scarafaggi, cialtroni, incontinenti, etc, si riproducono come conigliastri.

    x Wannabe Figa:
    Se si crucciava Siddharta per il suo bipede, posso crucciarmi pure io un po'. ;)

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  6. Mi hai fatto piangere.
    Capisco sai, capisco bene.

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  7. Com-passione?
    Stavo leggendo le considerazioni di Kundera sul fatto che nei paesi latini la radice etimologica è il patire-insieme, mentre in altri paesi d'Europa (sassoni, slavi, scandinavi, etc) l'etimologia è meno "sofferta": con-sentire (Mitgefùhl in tedesco, ad esempio).
    Anche tu mamma separata?

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    1. Se vuoi farti qualche risata a crepapelle, leggiti questa esilarante pagina di derPilger sulle differenze educative, pedagogiche tra i magnacrauti e i sonatoridiamoremandolino.
      :)

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