sabato 9 agosto 2014

Grottescamente felliniano



Sarei voluto andare al cineforum estivo a vedere con un amico Giovane e Bella di Francois Ozon, ma, mercoledì sera _nni, il mio maestro di tango dei colli che avevo invitato a cena con sua moglie, mi aveva fatto capire che ci teneva, si sarebbe rallegrato se fossi andato anche io a...
Insomma, giovedì siamo capitati in una frazione sperduta lassù al confine con la Toscana, 50' di auto, dove i monti sono più alti, un borghetto (molto bello) che ha 11 o 12 abitanti tutto l'anno e cinquanta volte tanto in tre settimane d'agosto con tutti gli oriundi di ritorno. In un piccola sala di un bar con bottega, il pavimento con le mattonelle di graniglia, le pareti con le perline con la vernice gialla, le luci al neon. Alle 20:45 c'era già mezzo paesino seduto a vedere … quelli che ballano il tango argentino. Solo che... della nostra cricca di (presunti) tangheri dei colli e dei monti non c'era che un misto di principiantesse e peggiori principiantesse di lungo corso che non migliorano di un bif neppure dopo anni di corso. Avevo saltato colazione, mangiato più niente che poco a pranzo, saltato cena. Ci preparano là qualcosa... due stuzzichini. Sticaatsi!
E' stato così grottescamente felliniano, con alcuni tango, vals e milonga orribili con ballerine sacchidipatate, con scrosci di applausi. Poi, per entusiasmo e presi dalla frenesia, durante i tango vals, alcuni si sono buttati a ballare il valzer liscio. Bambini che frignavano e urlavano, gente che attraversava la piccola pista per andare a prendere bevande al frigo dall'altra parte, un tizio anziano che passava a dare una sorta di pizzicotto tenaglia (tra pollice e indice) ad alcuni seduti, altri passavano con l'ombrello, saluti, molto rumore per il parlare di fondo. Un caravan serraglio pazzesco.
Io sono ancora troppo all'inizio, troppo appassionato, troppo esigente. Forse dopo lustri di tango si può anche cedere alla compassione, alla convivialità a prescindere, ma io non ci riesco. Per lunghi periodi sono stato seduto ad osservare il popolaresco caravanserraglio, tra l'incuriosito e l'inorridito.
Poi sono ancora veramente principiante e ballare in maniera così brutta è una sorta di bagno d'umiltà che mi infastidisce moltissimo. Anche passare una serata in un luogo in cui l'età media era di 25 o 30 anni superiore alla mia non mi piaceva, era come se fosse un circolo anziani. Nulla in contrario ma... dopo una settimana che non ballavo, dopo una giornata di lavoro, non andare al cinema per andare in un circolo anziani a pancia vuota... che palla!
Il mio maestro si è lanciato con delle tricheche, delle tronchesse di legno, con delle semoventi umane anche se... l'ho visto un po' provato alla fine. Per un giovane snob solo un poco meno che principiante questa "pena" di ballare con delle donne con cui non ballerei mai per goffezza e incapacità è stata una pena del contrappasso non posso dire terribile che sarebbe non avere il senso delle cose ma decisamente sgradevole.
Stato pensando: una serata buttata via! ma... forse avrà un senso, un che di positivo anche questo?
Alla fine hanno messo un padio di pezzi (belli!) di salsa cubana, c'era una tizia che la ballava bene, uno pennellata, finalmente, di colore, ritmo e piacere. Poi, il secondo pezzo, di nuovo con una che diceva di aver fatto mesi di corso e... proprio non si muoveva, no ritmo, no tecnica, no movimento, tornati nelle perline di legno giallognole alla luce di neon.

11 commenti:

  1. va beh, se c'era qualche bonazza ti veniva un po'di poesia!

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  2. Sto pensando che.. forse l'eta' media è stata una delle cose meno gradite. Una sorta di immersione nella dimensione della vecchiaia e pure popolaresca così antitetica rispetto a quanto cerco e trovo in milonga.
    Discutevo con un fondatore del gas, si chiedeva, riportando un articolo de Il Manifesto, perche' non ci sia reazione rispetto alla carneficina a Gaza. Io gli risposi che in Iraq e in Siria la carneficina e' cento o mille volte piu' grande e non c'e' nulla che si muova, ancora di meno. Perche'? Perche' rifuggiamo da cio' che ci conduce a meditare il mistero della morte - vita.
    In quel circolo anziani ero nell'estetica della fine d'autunno, dell'inverno della vita.

    No, nessuna bonazza. E' apparsa per qualche tempo una bella donna giovane, sui trenta. Solo una...
    Inevce erano brutte e vecchie. Perfino le "nostre" tanghere. Brutte, un po' meno vecchie e incapaci di ballare. Altro che il motto che c'e' sul Rio de la Plata Brava o lnda!. Ne' brava ne' linda.

    Giovedi' mi ha ricordato la bruttezza che trovai in due uscite (non ci fu una terza) in balere del liscio quando vivevo in Lombardia, con la madre di mio figlio. Eravamo bravi e gasatissimi e alla scuola c'era un ambiente comunque piacevole, imparavano su grandi classici, era un ambiente in un certo senso "protetto".
    Poi l'uscita in quelle balere.
    Fu terribile! Smisi di ballare il liscio.

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    1. Ma in argentina, in origine, T. non si danzava appunto in squallide bettole con luci al neon, se non per strada...dove le donne erano quelle della via, magari non esteticamente bellissime né eleganti?....Certo..quella che descrivi era proprio un'umanità decisamente felliniana. :)

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  3. Azz. I luoghi dell'anima al contrario, insomma.

    Abbracci danzanti

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  4. Ahah.. ma xche' maestro _nni ci teneva così tanto ad andare im questo posto?

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  5. x Astrolabia:
    Non so... C'erano anime con ammirazione per il tango.
    E' anche che io non c'entravo nulla con quel contesto, sono spocchioso e snob su molti aspetti. E severo anche con me stesso. Anche per questo resisto tenacemente alle "spericolate" idee di _nni di fare qualche scenografia ed esibizione. Mi considero solo un po' meno principiante, quelle che c'erano sono poco più che ai primi passi. Sono uscite e uscirebbero delle robe orribili.
    C'è da studiare e imparare, altro che esibizioni. Era cone se... ecco, mi vergognavo di quella robazza che ballavamo.
    Ho (ancora ?) un atteggiamento di rispetto per ciò che per me è la sesta arte.
    Il Tango NON è la bachata, l'alligalli o comecazz si scrive, il ballo di gruppo del qua qua o il liscio. Quante volte ho scritto sulle racappriccianti esibizioni delle più disparate discipline (le parole hanno un significato!) che fioriscono come funghi a fine anni scolastici, a fine corsi.
    Boccadoro disprezzava coloro che riduc(evan)o l'arte a lavoro quotidiano, a fonte di talleri, a divertimento banale. Scrissi le parole di Ferretti sulla dimensione verticale.
    Non c'è democrazia nell'arte. Fortunatamente non vale "Più tango per tutti!". Io lo amo anche perché è difficile, è un crivello fine!

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  6. x nottebuia:
    Me lo son chiesto anche io.
    _nni ha 20 anni in più, devo dire anche questo.
    Un'opera di... apostolato? Sono lustri che egli semina tango da queste parti.
    Il tentativo di tenere insieme il gruppo e alimentare le relazioni? (era stata iniziativa proposta da un tanghero di noi che vive lì).
    Giustamente anche, senza una massa critica minima la scuola qui chiuderebbe.
    Aggiungo che per me la dimensione sociale, di divertimento e popolaresca sono poco o nulla importanti.
    Visto che in anonimato qui posso essere sincero e tengo all'onestà intellettuale... è stato un bagno di umiltà per me, superbo e snob.

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  7. "Poi sono ancora veramente principiante e ballare in maniera così brutta è una sorta di bagno d'umiltà che mi infastidisce" ..non capivo ma poi, forse, nella risposta a nottebuia, ho scorto l'arcano: non avresti voluto farlo 'sto bagno di umiltà, perché sapevi che ne avresti considerato il lato peggiore, quello classista e disdegnante.. ;)

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  8. x Spirita Libera:
    Sul Rio de la Plata penso che il mondo del tango abbia ancora un'ampia base... nazionalpopolare. Scrissi di due cantanti (due donne) di tango di BAires, in esibizione qui l'estate scorsa, che io trovai molto volgari (dovrei trovare la pagina ma da furbofono è lunga).
    In origine c'era una incredibile competizione che poi divenne maestria artistica che compensava gli ambienti oggettivamente triviali.
    Io sono arrivato al T. dall'Europa...

    x franco battaglia:
    Classista... sì, molto. Su base di merito. Non me ne fotte molto che una sia bella, colta, bionda o rossa, ricca, vestita bene o male ma... cazzo devi avere passione e anche un minimo di vocabolario, di linguaggio e se sei brava tutto il resto vale poco più che zero.
    Ma tu passeresti una sera a parlare con una che è vuota, lo dice con un vocabolario di 200 lemmi, lo dica in modo sciatto, coi tempi e modi sbagliati, con registro inappropriato e sia pure vecchia e brutta? Non è che affatto questione di tango. Tu, sinceramente, passeresti tre ore di serata di conversazione così?

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  9. Senza le serate opache non sarebbe possibile apprezzare quelle brillanti.

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