- Guardate alla soddisfazione
piuttosto che al reddito.
- Non affezionatevi a cose che
scompariranno.
- Investite nell'elettronica da
intrattenimento e imparate ad amarla.
- Non insegnate ai vostri bambini ad
amare la Natura incontaminata.
- Se vi piace la grande
biodiversità, andate a vederla adesso.
- Visitate le bellezze del mondo
prima che la folla le rovini.
- Vivete in luoghi che non siano
troppo esposti al cambiamento climatico.
- Spostatevi in una nazione che sia
in grado di prendere delle decisioni.
- Conoscete le insostenibilità che
minacciano il vostro stile di vita.
- Se non potete lavorare nel campo
dei servizi o dell'assistenza buttatevi nel settore dell'efficienza
energetica o delle rinnovabili.
- Incoraggiate i vostri figli a
studiare il cinese.
- Smettete di pensare che tutto ciò
che cresce è buono.
- Ricordatevi che i vostri
investimenti basati su combustibili fossili perderanno il loro
valore e all'improvviso.
- Investite in cose che non
risentiranno dei disordini sociali.
- Fate più del minimo
indispensabile per evitare rimorsi in futuro.
- Quando fate affari, esplorate il
potenziale dell'attuale situazione di insostenibilità.
- Non confondete la crescita in
volume con la crescita nei profitti.
- Se siete politici e volete essere
rieletti sottolineate i benefici immediati delle vostre iniziative.
- In politica ricordatevi che il
futuro sarà dominato dai limiti fisici.
- In politica, convincetevi che un
accesso equo a risorse limitate varrà più della libertà di
parola.
- Imparate a convivere con imminenti
disastri senza perdere la speranza.
Ho impiegato nove mesi a leggere il
saggio di Jorgen Randers e di una cinquantina di altri scienziati,
esperti, ricercatori ed è oltre tre mesi che tentenno e mi dilungo
nello scrivere questa pagina: la stessa voglia che ha una persona alla
quale sia stato diagnosticato una neoplasia di leggere il referto.
Già in agosto 2013 leggevo le premesse
dello scienziato norvegese, la sua ammissione di uno sforzo compiuto
per non soccombere a risultati modellistici oggettivamente
sconfortanti e per cercare mitigare cupi scenari al fine di poter
vivere in qualche modo decentemente, mi infastidivano. Non posso
essere realista perché i dati e i modelli sono pessimi, allora mi
sforzo di essere ottimista. Partiamo bene! dissi.
Le mie reazioni emotive che la
razionalità di scienza e conoscenza dell'opera provocavano durante
il proseguimento della lettura non sono cambiate, nel seguito. Quali
scenari futuri partendo da cinque punti fondamentali (aumento della
popolazione, disponibilità di cibo, riserve e consumi di materie,
prime, sviluppo industriale, inquinamento)? Quale mondo ci sarà nel
2052?
Mi allontano per un momento: ci sono
alcune cose che mi piacciono del tantra: la divinazione della Donna
(Shakti) rappresentante di Gaia / Natura Madre, il qui e ora profondo
nella realtà fisica come dispositivo spirituale, la comprensione e
l'autodisciplina come via all'eccellenza. Ecco, stiamo andando in direzione esattamente contraria a queste cose.
- Ulteriore aggravamento
dell'esplosione demografica (per altro recentemente confermato dalla revisione in aumento delle stime ONU).
- Distruzione ulteriore dei sistemi biotici,
estinzioni di massa (flora e fauna), biodiversità confinata a isole sempre più ristrette e sotto pressione antropica sempre maggiore nelle quali essa deperisce sempre più.
- Impatto distruttivo delle masse
di homo non solo sulle aree biotiche ma sulle stesse (infra)strutture
create da homo (città d'arte letteralmente seppellite e consumate da
afflussi oltre i limiti del sopportabile, liste di attesa per i musei
di anni).
- Migrazioni di massa verso le fasce boreali del pianeta.
- Artificializzazione e virtualizzazione di quasi tutti gli aspetti
della vita e ulteriore inurbamento in ciclo autoalimentantesi.
- Estremizzazione degli eventi
atmosferici e relativi danni catastrofici sempre più frequenti e
diffusi.
- Distruzione delle aree ricche di biodiversità.
- Aumento
delle sperequazioni e delle iniquità.
Randers ha analizzato anche l'economia
fallimentare della mancata prevenzione: se già dalla seconda metà
degli anni settanta (dopo la pubblicazione de “
I limiti dellosviluppo [crescita]” nel 1972) fossero state prese alcune azioni di
prevenzione e di soluzione dei problemi, non saremmo arrivati al
grave peggioramento attuale né gli scenari di prossimità al
collasso che si delineano sarebbero stati evitati a costi del tutto
sostenibili, senza grandi sacrifici. Perché tutto ciò non è
avvenuto né avviene? Randers usa parte del capitolo 7 per analizzare
questo problema: la specie
homo predilige i ritorni immediati, anche
se ciò
comporta problemi, peggioramento e danni irreversibili a medio e lungo termine.
Dal punto di vista culturale l'
associazione tra capitalismo e
demagogia democratica o democrazia demagogica è
terribile: si crea
un connubio al peggio tra eletti ed elettori che porta a sistemi
capaci solo di... peggiori scelte con conseguenze sempre più gravi.
Ho riportato il dodecalogo perché
riassume le schede, i grafici, gli scenari. Scenari futuri? No, no,
scenari già noti in letteratura, già avvenuti o in svolgimento
(Siria, Iraq, Pachistan, Israele-Palestina, baraccopoli, banlieu, collassi di città,
infrastrutture, istituzioni da sovraffollamento …).
L'antropocene è caratterizzato dal più
grande ecocidio, dalla serie così intensa e mai avvenuta di
estinzioni, dalla produzione su scala industriale di rifiuti tossici
e nucleari con la massima capacità biocida, dalla dissipazione di
quasi tutte le risorse non rinnovabili sfruttabili economicamente.
Diminuzione drastica della
biodiversità. Lo scienziato norvegese intravede anche alcuni scenari interessanti:
- Recupero di risorse minerali da vecchie
discariche.
- Virtualizzazione sempre più spinta di attività
economiche e ludiche con riduzione dei consumi materiali ed energetici pro capite.
- L'inurbazione sempre più spinta rispetto a schemi urbanistici a bassa densità e alta distruttività.
- Diminuzione della insostenibile prolificità come conseguenza dell'inurbamento.
- Aumento del benessere, delle risorse procapite quando la popolazione diminuisce più del PIL, come nel caso del Giappone.
- Il tentativo di alcuni paesi ecologici come la Cina (e la Germania in Europa) di conseguire la sostenibilità in toto o almeno energetica.
Tra le schede
curate da una quarantina di scienziati e di esperti di settore una
sui conflitti bellici e civili del futuro (curata da
Ugo Bardi):
persino le guerre andranno in parte dematerializzandosi.
L'autore indulge con una qualche
simpatia ad alcune pseudo soluzioni tecnologiste ai problemi causati
dai sistemi 5: Carbon Capture System, colture OGM, nucleare da
fissione. Sono alcune magre consolazioni, alcuni palliativi per
scenari caratterizzati da artificializzazione sempre più spinta e da
quantità di risorse procapite sempre minori; per me sono tentativi di soluzioni che introducono problemi peggiori di quelli che vorrebbero risolvere.
La provocazione “Vieni che andiamo a
vedere il tramonto sulla scogliera? No grazie, sto guardando questo
bel tramonto su youtube” sarà la … norma. Alcuni saranno pure
giulivi e contenti di questo progresso regressivo, delle loro
fritture di lombrichi, dell'abitare nel modulo 1455 del sessantesimo
piano del terzo grattacielo, blocco A, conglomerato umano 15M.
La lista di 21 possibili strategie finali rimane molto inquietante.
2052 - Rapporto al Club di Roma
Edizioni Ambiente